Interessantissima visita quella svoltasi ieri presso la Piazza d’armi di Bière al Gruppo di artiglieria 49 (gr art 49), alla quale ho partecipato insieme alle Autorità civili, militari ed ecclesiastiche del nostro Cantone. Una visita che ha permesso di osservare da vicino il lavoro svolto dall’artiglieria e la formazione dei militari durante i corsi di ripetizione.
Il mitico “Quarantanöv”, che riporta indietro la mia memoria a quando ero anch’io – con altri mezzi – un artigliere, è un orgoglio per il nostro Cantone; un gruppo che incarna lo spirito ticinese e che svolge un importante servizio a favore della nostra sicurezza. Per questo motivo è stato un vero piacere incontrare personalmente i quadri e i soldati in servizio!
Il brigadiere Maurizio Dattrino, comandante della brigata fanteria di montagna 9, ha introdotto la visita indicando come la Svizzera sia attualmente in una “zona comfort”, e cioè in una situazione relativamente tranquilla, in cui l’intervento dell’Esercito non è ancora necessario. Tuttavia, i corpi di truppa devono essere comunque pronti ad intervenire qualora il nostro Paese dovesse uscire da questa “zona comfort”. Ed è proprio per garantire questa prontezza che l’Esercito lavora, ogni anno, alfine di mantenere i militari istruiti e in grado di assolvere efficacemente i loro compiti!
Il ruolo dell’Esercito è evoluto nel tempo, come ha ricordato il ten col SMG Manuel Rigozzi, comandante del gr art 49. Il servizio militare non è più quello di trent’anni fa: oggi siamo di fronte ad un esercito moderno ed efficace, che mira a gestire in maniera efficiente le risorse a sua disposizione. Un esercito che oggi è anche maggiormente vicino ai bisogni della popolazione e pronto ad intervenire in caso di necessità a favore delle Autorità civili.
Ringrazio nuovamente il gr art 49 per la visita stimolante che ha consentito di toccare con mano la prontezza della formazione d’artiglieria. In qualità di Direttore del Dipartimento delle istituzioni ho sempre sostenuto la causa grigioverde e in particolare il mantenimento dell’Esercito sul territorio ticinese. Una presenza essenziale, sia in termini di sicurezza che a livello economico, come testimoniamo gli investimenti futuri – si parla di 200 milioni! – della Confederazione in Ticino. Una presenza che garantirà pure quel rapporto diretto tra Esercito e cittadinanza, fondamentale alfine di mostrare alla popolazione il servizio che i militari svolgono a favore di tutti.