Le aggregazioni favoriscono la progettualità
I processi aggregativi non sono progetti fini a se stessi, ma hanno un chiaro obiettivo: creare comuni solidi per gettare le basi di quello che sarà il Ticino di domani. Uno slancio necessario per ridare vitalità alle diverse regioni del nostro Cantone.
Con questo spirito ho proposto al Consiglio di Stato il Piano cantonale delle aggregazioni (PCA). Una riforma ambiziosa realizzata con la Sezione degli enti locali, che serve a fissare gli scenari a cui i nostri Comuni potranno ambire. La ricetta del successo è prediligere le iniziative spontanee che nascono dagli enti locali stessi: un presupposto che ho voluto evidenziare anche nel PCA.
Realtà come Bellinzona ci hanno infatti insegnato che la via maestra che conduce alla creazione di Comuni forti, aggregando realtà già esistenti, consiste nell’affidare ai diretti interessati il compito di promuovere l’iniziativa.
Ed è quello che è successo anche in Valle Verzasca: lo scorso 10 giugno la votazione consultiva ha visto l’adesione compatta di tutti i Comuni coinvolti e complessivamente ha raggiunto l’84% dei consensi. La popolazione ha dunque detto sì al nuovo Comune denominato Verzasca.
Nella seduta settimanale di Consiglio di Stato, è stato approvato il messaggio che propone al Gran Consiglio l’aggregazione dei Comuni di Brione Verzasca, Corippo, Frasco, Sonogno, Vogorno e dei territori in valle di Cugnasco-Gerra e di Lavertezzo. L’aiuto finanziario di 18.4 milioni di franchi è stato confermato: esso consentirà al nuovo comune di svilupparsi su basi finanziarie stabili. Questa realtà diverrà operativa nella primavera del 2020 con le Elezioni comunali e la nascita di un comune moderno di quasi 900 abitanti.
Un interlocutore unico per crescere più rapidamente
Un comune deve essere capace di proporre alla popolazione un’ampia paletta di servizi nonché disporre di un forte potere contrattuale verso le istituzioni con le quali si troverà spesso a negoziare. Con il loro voto, i cittadini verzaschesi hanno dimostrato la volontà di rendersi più autonomi. Grazie a una dimensione più rilevante e un’organizzazione più strutturata, ora il Comune dispone di una maggiore capacità decisionale. Queste sono le premesse ideali per la realizzazione in tempi ragionevoli del Piano di sviluppo elaborato dall’Associazione dei Comuni della Valle Verzasca. La nuova realtà comunale dovrà quindi assumere da subito un ruolo propositivo, generando il consenso e lo spirito collaborativo degli attori presenti sul territorio, siano essi pubblici o privati.
Le possibilità di sviluppo e di indotto in Valle
Il compito principale del nuovo Comune sarà di rivitalizzare le prospettive economiche e sociali della regione dopo decenni in cui la perdita di velocità delle Valli è stata evidente a tutti. Sarà fondamentale identificare le opportune misure per incoraggiare lo sviluppo territoriale e demografico, oltre a quello turistico, agricolo e culturale. L’espansione delle attività economiche consentirà un incremento dell’indotto e di riflesso il Comune disporrà di entrate superiori con la possibilità di nuovi investimenti. Tra gli scenari percorribili, intravvedo per la Valle soprattutto la possibilità di potenziare la sua naturale vocazione turistica puntando sull’imprenditorialità.
Di recente, partecipando ai festeggiamenti per i dieci anni dell’aggregazione Cugnasco-Gerra, ho avuto conferma che, dopo un iniziale periodo di rodaggio, l’attività corrente dei Comuni risulta semplificata. Ho visto una realtà felice, finanziariamente solida, capace di proporre progetti e in cui le decisioni sono state velocizzate. Anche per questo, le autorità comunali non escludono a priori la possibilità di altre fusioni. Sono certo che la stessa cosa accadrà per il nuovo Comune di Verzasca.