Incontro con il Municipio di Lavertezzo – Ricorso probabile. Il destino della Valle Verzasca sembra ormai segnato. Il direttore del Dipartimento delle Istituzioni, Norman Gobbi, lo aveva detto a chiare lettere già due mesi fa, commentando la votazione consultiva: il Consiglio di Stato porterà sui banchi del Parlamento cantonale un messaggio favorevole all’aggregazione della Verzasca. Un concetto ribadito ieri durante un incontro con il Municipio di Lavertezzo. Nella votazione del 14 aprile, lo ricordiamo, il popolo si era espresso favorevolmente alla fusione di tutti i Comuni verzaschesi. O meglio, Brione, Corippo, Frasco, Sonogno, Vogorno e le due frazioni di valle di Lavertezzo e Cugnasco-Gerra hanno aderito in modo massiccio al progetto. Naturalmente anche le frazioni presenti sul Piano di Magadino, che dovevano per contro esprimersi sulla separazione delle rispettive frazioni di Valle, sono state chiamate alle urne. Da Cugnasco-Gerra è giunta un’adesione convinta, mentre a Lavertezzo Piano, come preventivato, il voto è stato negativo. Verosimilmente, sull’onda del pensiero municipale, i cittadini del Piano hanno ritenuto insufficienti i contributi cantonali che dovrebbero mitigare il sacrificio dei territori di valle in nome dell’aggregazione della Verzasca.
Contributi che, riassumendo, dopo diverse trattative ammontano a 2 milioni per il risanamento finanziario del Comune e, appunto, 1,6 milioni come compenso per la separazione dei beni amministrativi della valle. Dall’incontro di ieri è quindi emersa un’ipotesi di lavoro che il Dipartimento intende sottoporre al Consiglio di Stato. Una proposta volta mitigare le paure di Lavertezzo Piano: dal testo del progetto d’aggregazione si vorrebbe togliere il riferimento al fatto che Lavertezzo, dopo quelli stanziati per la fusione della Verzasca, non potrà più ricevere altri contributi nel caso di un ulteriore passo aggregativo. Non si entra però nel merito di un aumento degli aiuti attuali. E questo perché, a livello Cantonale, si ritiene che Lavertezzo, seppur con un debito pubblico pro capite elevato, possa continuare a sorreggersi con le proprie forze. Restando in tema di debito pubblico elevato e di contributi di risanamento insufficienti, il sindaco Roberto Bacciarini teme però che nel giro di poco tempo Lavertezzo non potrà scegliere se farlo o meno, ma sarà obbligata ad aggregarsi. «Queste cifre suonano come un’imposizione sul nostro futuro», commenta. «Mentre dovremmo essere noi a decidere se guardare alla fusione, rivolgendo lo sguardo a destra, a sinistra o addirittura da entrambi i lati». E quindi, se il Gran Consiglio approverà l’aggregazione della Verzasca, non esclude la possibilità di ricorrere al Tribunale federale.
Da CdT, Locarno