Il Consiglio di Stato ha approvato l’istanza aggregativa dei Comuni di Prato e Quinto C’è soddisfazione in quanto «il progetto risponde agli orientamenti cantonali in tema di fusioni»
Primo deciso passo verso la fusione fra Prato Leventina e Quinto. Il Consiglio di Stato ha approvato l’istanza formulata dai due Municipi a fine maggio istituendo la Commissione di studio incaricata di elaborare il progetto aggregativo. Parallelamente viene a cadere la procedura aggregativa tra Airolo e Quinto avviata il 14 ottobre 2009. Il Governo «valuta positivamente l’iniziativa dei Comuni di Prato Leventina e Quinto, che si inserisce in modo coerente nell’approccio indicato dal Piano cantonale delle aggregazioni (Pca), approvato nel dicembre 2018 dal Consiglio di Stato e attualmente al vaglio del Gran Consiglio. Il Pca è infatti impostato quale strumento a favore delle iniziative promosse dal basso, orientate al consolidamento istituzionale e al rafforzamento dell’organizzazione comunale e dei servizi alla cittadinanza, in linea quindi con l’ipotesi aggregativa presentata dai due Comuni leventinesi. Che, già molto uniti da legami territoriali e amministrativi, appartengono al medesimo comprensorio definito nello scenario ‘Alta Leventina’ del Pca. Il progetto risponde pertanto pienamente agli orientamenti cantonali in tema di aggregazioni».
L’aiuto dei consulenti esterni
La Commissione di studio, i cui rappresentanti sono stati designati dai rispettivi Municipi, è composta dal sindaco Davide Gendotti, dal presidente della Commissione della gestione Enzo Celio e dalla segretaria comunale Maria Rita Fransioli per Prato nonché dal sindaco Aris Tenconi, dal presidente della Gestione Curzio Guscetti e dal segretario comunale Nicola Petrini per Quinto. Il consesso «potrà avvalersi del supporto di consulenti esterni e costituire gruppi di lavoro su temi specifici. Il contatto con l’autorità cantonale verrà assicurato dalla Sezione degli enti locali», specifica il Governo in un comunicato.
Articolo pubblicato nell’edizione di giovedì 23 giugno 2022 del Corriere del Ticino
(immagine: www.tiquinto.ch)