Il numero di incidenti a sud delle Alpi è calato del 63% in 20 anni, rientrando in linea con i dati nazionali
«In vent’anni siamo riusciti a ridurre il numero d’incidenti e di morti sulle nostre strade, portando il dato ticinese in linea con quello nazionale». È decisamente positivo il bilancio tracciato dal direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi sui primi 20 anni di ‘Strade Sicure’, il progetto di prevenzione che mira a diminuire gli incidenti della circolazione stradale. «Siamo passati dai 1’612 incidenti con vittime nel 2002 ai 669 dello scorso anno. Si tratta di una diminuzione del 63%». Significativo anche il dato legato ai decessi, specialmente se paragonato al resto della Svizzera: in quasi dieci anni in Ticino si è passati da 51,6 incidenti con vittime – ogni 10mila abitanti – a 19,1. Nel resto del Paese la discesa è stata inferiore (da 32,6 a 20,1). «È il segnale che la prevenzione premia. Un discorso che è stato esteso anche ad altri progetti, tutti raggruppati sotto il tetto della campagna ‘Ticino Sicuro’».
‘Una mobilità sempre più complessa e integrata’
Durante l’incontro con i media, al quale hanno partecipato anche i diversi partner attivi sul territorio, è stato rimarcato il cambiamento che il settore della mobilità ha subito nel tempo. «Le automobili di oggi hanno sicuramente una serie di strumenti che ne aumentano la sicurezza», ha riconosciuto Gobbi. «Allo stesso tempo sono aumentate anche le distrazioni per il conducente. Il cellulare alla guida è un problema e sono ancora troppi i guidatori che rispondono a telefonate o messaggi mentre si trovano al volante. Senza dimenticare che la mobilità è sempre più integrata e complessa, penso ad esempio ai monopattini elettrici. Bisogna fare attenzione». Un problema che tocca soprattutto i giovani, per questo motivo si punta sempre di più a sensibilizzare attraverso i social network con campagne e messaggi mirati.
‘La polizia fa anche prevenzione’
Un ruolo attivo lo ricoprono anche le forze dell’ordine. «La prevenzione fa parte dei compiti degli agenti, anche se a volte ce lo si dimentica visto che non rientra nelle statistiche», ha affermato il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi. «A questo si affiancano i controlli, per poter verificare se la popolazione ha recepito il messaggio». Un’azione preventiva, ha segnalato il capo della Sezione della circolazione Cristiano Canova, «che si vuole sempre più scientifica ed efficiente».
Per quanto riguarda il futuro lo sguardo è rivolto anche alla popolazione più anziana, con il progetto ‘Guidare in tutta sicurezza nella terza e quarta età’ che ha lo scopo di «fornire maggiori strumenti alla fascia più anziana della popolazione per vivere la mobilità in sicurezza e serenità», ha affermato il capo progetto di ‘Strade Sicure’ Renato Pizolli.
Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 28 settembre 2022 de La Regione
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Strade sicure cresce e le sfide evolvono
Il progetto di prevenzione del Dipartimento delle istituzioni compie vent’anni Più che di bilanci, si parla però di nuovi obiettivi – Il focus verrà posto sugli anziani al volante Dal 2002 a oggi gli incidenti con vittime, nel nostro cantone, sono comunque diminuiti del 63%
Meno 63%. Basterebbe questo dato, in fondo, al Dipartimento delle istituzioni (DI), per definire l’importanza del suo progetto di prevenzione stradale. Da quando è stato introdotto Strade sicure, l’incidenza degli incidenti con vittime, in Ticino, è scesa del 63%. Secondo il rapporto Sinus 2021, «dal confronto dei dati relativi agli infortuni del 2020 con quelli del 2010, nelle tre regioni linguistiche, emerge che i danni gravi alla persona hanno registrato il calo più netto in Ticino: -45%».
Maggiore scientificità
Il progetto insomma funziona. E funziona, hanno spiegato ieri Norman Gobbi, direttore del DI, il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi, il presidente della commissione di Strade sicure, Cristiano Canova, e il capoprogetto Renato Pizolli, perché ha saputo evolvere nel tempo, rispondendo alle sfide di una mobilità che cambia. Gobbi è stato chiaro: «Oggi non abbiamo più i presupposti del 2002, ma ulteriori sfide. La mobilità è sempre più integrata e complessa». Il 2002 è l’anno di nascita di Strade sicure. All’epoca, a capo del DI, c’era Luigi Pedrazzini. Il traffico, anche in Ticino, oggi ha cambiato faccia. Altre quindi le coordinate, anche se alcune costanti restano (basti pensare al tema dell’alcolemia). Negli ultimi anni si è parlato molto di distrazione alla guida, di monopattini, di mobilità elettrica. Insomma, ogni epoca ha una sua sfida. E anche la campagna quindi trova di volta in volta nuovi sfoghi, nuovi vettori, fino ai social. Canova ha dal canto suo sottolineato proprio l’aspetto della crescita del progetto, vissuta nel segno della continuità e di una sempre maggiore «scientificità».
Una priorità
Perché «la prevenzione è una priorità» (Cocchi dixit). Al comandante della Polizia cantonale è toccato anche l’onere di ricordare la fondamentale funzione dei controlli. «Ci servono per capire se il messaggio di prevenzione è stato percepito. E se ci accorgiamo che il messaggio non è passato, lo ricalibriamo ». Riassumendo, le autorità descrivono Strade sicure come una sorta di risposta in movimento alle domande della popolazione in termini di sicurezza stradale. Una risposta che, ammettono, è sempre più complessa, al punto da richiedere una struttura meglio coordinata, che chiami in causa anche un livello accademico e i vari enti, altre autorità, a cominciare da quelle comunali, e le associazioni di categoria.
Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 28 settembre 2022 del Corriere del Ticino
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Strade sicure porta il Ticino in carreggiata
Vent’anni di progetto che allineano il numero di incidenti alla media svizzera – Lanciata inoltre un’azione mirata alla fascia anziana della popolazione
Strade sicure compie 20 anni e oggi, martedì, si è tenuta a Bellinzona la conferenza stampa per fare il punto della situazione in merito a questo progetto nato nel 2002 per favorire la sicurezza nell’ambito della circolazione stradale coordinando, tra le varie misure, tutte le azioni di prevenzione dei vari enti presenti nella regione. Uno dei traguardi raggiunti è stato portare i dati ticinesi nella media delle statistiche nazionali.
Il Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, ha passato in rassegna le cifre di questo successo. ” Dal 2002 ad oggi gli incidenti con vittime sono diminuiti del 63%. Se pensiamo che 20 anni fa l’incidenza degli incidenti con feriti o morti era per ogni 10’000 abitanti di 51.6 in Ticino e di 32.6 in Svizzera e che vent’anni dopo, nel 2021, questo tasso è sceso a 19.1 in Ticino e 20.1 in Svizzera, ben si capisce l’enorme progresso registrato nel nostro Cantone.”
Il trend è positivo anche per il rapporto Sinus 2021 , ossia il dato sul livello di sicurezza e incidentalità nella circolazione stradale. Si attesta infatti che dal 2010 al 2020 in Ticino si è registrato il calo più netto di incidenti con danni gravi alle persone (-45%), mentre nella Svizzera tedesca nel medesimo periodo il calo è stato dell’8% e in Romandia del 25%”, ha affermato Norman Gobbi.
Risultati soddisfacenti che lasciano però spazio a nuove sfide. Il Capo progetto di Strade sicure Renato Pizolli ha infatti presentato “Guidare in tutta sicurezza nella terza e quarta età”, un’azione che si pone come obbiettivo quello di fornire maggiori strumenti alla fascia più anziana della popolazione per vivere la mobilità in piena sicurezza e serenità.
Da www.rsi.ch/news
https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Strade-sicure-porta-il-Ticino-in-carreggiata-15662674.html
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https://www.rsi.ch/play/tv/redirect/detail/15663694
Servizio all’interno dell’edizione di martedì 27 settembre 2022 de Il Quotidiano