Frontalieri, l’esponente elvetico Norman Gobbi insiste su formazione, salario minimo e controlli alle imprese
iù controlli per evitare l’imbroglio delle finte imprese frontaliere, che in Svizzera mettono solo una casella postale ma che in realtà restano italianissime. E più sinergie tra Regione Lombardia, Piemonte e Canton Ticino per facilitare accordi che superino nei fatti gli ostacoli posti dai diversi ordinamenti di Italia e Svizzera e da regole europee troppo distanti dal territorio. Norman Gobbi, consigliere di stato elvetico, crede in un accordo italo-svizzero che giovi a entrambi i Paesi, garantendo ai lavoratori compensi adeguati (la Svizzera ha introdotto il salario minimo legale) e, al tessuto economico, un sistema che agevoli e incoraggi crescita e investimenti. Fondamentale, poi, puntare sulla Formazione, specie in un momento storico che trova enormi difficoltà nel soddisfare le esigenze di tante aziende.
Da www.rete55.it