La maggioranza di Popolo e Cantoni ha accettato l’iniziativa popolare contro l’immigrazione di massa. Una lettura plausibile è la volontà del Sovrano di opporsi agli eccessi, così come fece sull’iniziativa Minder e in molte altre occasioni. Infatti, in materia migratoria gli eccessi non mancano, eccone alcuni esempi.
Frontalieri raddoppiati in 10 anni: la realtà ticinese e in altri Cantoni ha vissuto un raddoppio della manodopera transfrontaliera, generando una crescita economica malsana e quindi percepito come una minaccia per la manodopera indigena. Il dumping salariale, la sostituzione di manodopera indigena con quella frontaliera, … sono alcuni effetti sociali generati da questo eccesso, che qualsivoglia misura di accompagnamento non avrebbe arrestato.
80mila nuovi arrivi l’anno: una crescita demografica così importante è più unica che rara, di conseguenza la pressione sul mondo dell’alloggio e del lavoro è stata percepita. Un eccesso di crescita che poi ha conseguenze anche nelle assicurazioni sociali.
Abusi nelle assicurazioni sociali: a causa di una giurisprundenza attuata dal Tribunale federale, lo straniero residente può raggiungere quasi 90mila franchi di debiti sociali prima che si possa mettere in discussione il permesso di dimora. Anche questo è un eccesso palese, che mina la coesione sociale interna.
Reati commessi prima e dopo l’arrivo: l’accordo di libera circolazione non permette di verificare sistematicamente se lo straniero che arriva(va) in Svizzera avesse pendenze e/o precedenti penali nel paese di provenienza. Una volta giunto in Svizzera la situazione non cambia(va); a seguito di decisioni del Tribunale federale in ossequio all’accordo di libera circolazione, nemmeno se commetteva cumulativamente diversi reati (contro la persona, contro il patrimonio, lo spaccio di droga, …) non veniva considerato un pericolo per il Paese. Eccessi di garantismo legalista che non viene digerito dai cittadini.
Ecco una breve serie di eccessi, che hanno pesato nella votazione popolare. Eccessive sono pure le ingerenze europee e i giudizi sul voto del Sovrano da parte della Commissione europea; in svizzera vota il Popolo sovrano, ultima realtà democratica e repubblicana di un Continente dove il voto popolare serve solo a giustificare le maggioranze parlamentari, ma non ammette l’espressione dell’opinione su temi che toccano direttamente il cittadino. Votassero i Popoli europei, l’esito sarebbe molto simile a quello odierno del Popolo elvetico. L’Unione europea è ormai la tomba della Libertà e dell’autodeterminazione dei Popoli: valori cari ai padri fondatori della comunità europea (Winston Churchill in primis), che inorridirebbero dinnanzi al mostro oligarchico, tecnocratico e plutocratico dell’Unione attuale.
Norman Gobbi