Il motto nella lingua esperanto “Servo per amikeco”, ossia servire attraverso l’amicizia, ben esprime i valori dell’associazione internazionale di polizia IPA, la cui sezione ticinese festeggia il 40mo anniversario.
La collaborazione di polizia va oltre i confini nazionali, poiché ad unire i membri dei corpi di polizia degli oltre 60 Paesi IPA è lo spirito di servizio alla giustizia e alla cittadinanza. Uno spirito che va rafforzato con eventi come quello odierno, che permette di incontrare colleghi ed amici di altri Cantoni, Paesi e Continenti.
Uno scambio importante e vitale, che nella lotta alla criminalità è fondamentale nel perseguire i reati commessi lungo le linee di confine. E questa realtà per il Ticino è ben nota; la collaborazione con le forze di polizia italiane è stata rafforzata dalla costituzione del Centro di cooperazione di polizia e doganale, che unisce allo stesso tavolo le forze dell’ordine italiane e svizzere.
Infatti, troppo spesso oltre alle frontiere esterne vi sono quelle interne, che non permettono a Corpi di polizia dello stesso Paese di collaborare tra di loro, e anzi si sentono o si mettono in concorrenza. In Ticino, fortunatamente, i rapporti di collaborazione superano queste barriere interne e IPA Regione Ticino lo sta a testimoniare: agenti della Polizia cantonale, agenti delle polizie comunali, agenti della Polizia federale e agenti del Corpo federale delle guardie di confine sono uniti sotto un unico cappello associativo.
L’importante valorizzazione dei rapporti umani, unitamente ad aspetti di formazione e conoscenza di realtà di altri Paesi, sono elementi che l’autorità politica saluta positivamente e ringrazia l’associazione internazionale di polizia IPA per questo compito assolto a favore della comunità.
Dal 1950, anno in cui l’IPA internazionale venne costituita, l’evoluzione del crimine ha avuto per certi versi un’involuzione. Dai ladri gentiluomini, oggi si giunge a bande criminali che sfruttano persone meno fortunate o operano da caldi e comodi uffici nelle più importanti città del mondo, protetti dall’anonimità del web e fissando il prezzo d’acquisto di un bambino o di una prostituta.
Nel 21mo secolo la collaborazione tra le forze di polizia da opzionale è diventata obbligatoria, poiché i mezzi informatici ed elettronici hanno reso le distanze e le barriere territoriali insignificanti e più permeabili quindi ad attività criminali. È noto come truffe via e-mail o siti di phishing partano da Paesi distanti migliaia di chilometri dai nostri territori, con difficoltà poi a poterne perseguire gli esecutori o i mandanti. In tal senso, la Svizzera ha stretto di recente degli accordi quadro di collaborazione di polizia con Francia e Germania, e sta approntando un accordo simile con la Repubblica italiana. Passi decisivi nell’abbattere le barriere formali, pur nella salvaguardia delle proprie autonomie, e che garantiscono solide basi di scambio di informazioni e reciproco aiuto nel perseguimento dei reati.
La criminalità non deve sentirsi protetta da divisioni e distanze. Le forze dell’ordine devono poter intervenire celermente, con i giusti appoggi di colleghi di altri Paesi, nell’identificare e perseguire chi commette dei reati. La criminalità e il cyber-crimine hanno dimensioni nuove e vanno affrontati con nuove strategie di collaborazione internazionale. Pensiamo alle conseguenze di un attacco informatico alla rete di distribuzione elettrica oppure di trasmissione dati, che bloccherebbe il nostro Paese per lunghe ore e con danni economici importanti, oltre che generare senso d’insicurezza e incapacità nella popolazione.
La sezione ticinese di IPA festeggia il suo quarantesimo di attività, dimostrando come gli agenti del nostro territorio abbiano a cuore il cameratismo e il sostegno reciproco. Una tradizione che continua a vivere e a rafforzarsi con l’adesione di giovani leve dalle varie forze dell’ordine attive a Sud del Gottardo. Un Cantone, il nostro, in cui la collaborazione interforze è la sola via per garantire la sicurezza di un territorio fortemente esposto all’attività criminale transfrontaliera. In questo, IPA Ticino permette agli agenti di tutte le forze dell’ordine di conoscersi fuori dalle strette attività professionali, rafforzando lo spirito di gruppo o “ésprit de corps” che funge da collante tra i singoli corpi.
Il Consiglio di Stato della Repubblica e Cantone Ticino si complimenta per l’importante anniversario raggiunto, ringrazia per l’evento organizzato nell’ambito dell’assemblea nazionale di IPA Svizzera e augura a tutti un’ottima giornata nella Città di Lugano.
Vi ringrazio.
Norman Gobbi
Consigliere di Stato, Direttore del Dipartimento delle istituzioni e Presidente della Regio Insubrica
Evento International Police Association – 40mo Regione Ticino e assemblea delegati svizzeri
21 aprile 2012, Lugano – piazza Riforma