Serata informativa progetto d’aggregazione dei Comuni di Lugano, Bogno, Certara, Cimadera, Cadro, Sonvico e Valcolla
Gentili signore, egregi signori,
Con questo progetto si incrociano due obiettivi cantonali: da una parte quello riguardante il rafforzamento delle periferie con il risanamento dei relativi Comuni in difficoltà, dall’altra quello che vuole degli agglomerati più forti.
L’aggregazione in questione è una sorta di misto fra un’aggregazione di opportunità (in particolare per Lugano che vede allargare il proprio polmone verde destinato allo svago dei propri cittadini) ed una di necessità (i Comuni della Val Colla in difficoltà soprattutto dal punto di vista finanziario, ma anche per certi aspetti infrastrutturali). Il coinvolgimento dei Comuni di Sonvico e di Cadro oltre a determinare un valore aggiunto al progetto tramite un’unica “governance” garantiscono una visione strategica ed uniforme del comparto territoriale costituente il bacino imbrifero del Cassarate.
Inizialmente questo progetto di aggregazione non ha beneficiato dell’immediato sostegno del Governo cantonale. Il rinnovato Consiglio di Stato ha voluto invece rivedere l’iniziale posizione, perché si è recepita l’importanza di consolidare i poli urbani del nostro Cantone, anche nell’ambito delle aggregazioni dove né Lugano né Mendrisio avevano sinora beneficiato di aiuti. Un discorso non facile da far passare a livello politico, poiché taluni intendono questa visione di consolidamento come un “dare a chi già ha”.
La visione del Governo è ben altra. Con la decisione di concedere un aiuto e sostegno finanziario al progetto di aggregazione della Città di Lugano con Cadro, Sonvico e i Comuni della Val Colla, si permette agli agglomerati urbani che stanno facendo i loro compiti – anche istituzionali – di potersi consolidare, anche nell’interesse dell’autorità cantonale e dell’equilibrio tra le regioni. Un consolidamento importante perché non possiamo permetterci che i poli urbani subiscano troppi contraccolpi dalle aggregazioni, minando potenzialmente la loro stabilità e la loro forza, di cui l’intero Cantone beneficia. E lo dico da sopracenerino: i poli urbani del Sottoceneri stanno operando ovviamente nel loro interesse, ma le loro attività hanno ricadute sull’intero Cantone che in varia forma permettono al nostro territorio cantonale di affrontare le sfide di oggi, ma anche di garantire una vitale ed adeguata solidarietà intercomunale.
Il Governo ritiene che gli agglomerati, ed a maggior ragione quelli del Sopraceneri visto che quelli Sottocenerini hanno già fatto il proprio dovere, abbiano a ulteriormente rafforzarsi attraverso dei processi aggregativi che rafforzino i rispettivi poli e che consentano loro di meglio utilizzare le risorse sia finanziarie, che umane ed infrastrutturali a disposizione.
Viste le risorse limitate del Cantone, il Governo in attività fino alla scorsa primavera era dell’opinione che il rafforzamento degli agglomerati urbani dovesse passare attraverso incentivi finanziari soltanto nel caso degli agglomerati più deboli dal punto di vista finanziario ossia quelli del Locarnese e del Bellinzonese, mentre nel caso del Mendrisiotto e del Luganese il processo avrebbe dovuto proseguire senza particolari aiuti al di là del risanamento dei Comuni deboli, quali quelli della Val Colla. Per tale motivo l’allora Consiglio di Stato, con grande delusione da parte dei Comuni coinvolti, aveva optato per il sostegno del progetto di Sponda sinistra della Maggia e non per quelli di Mendrisio tappa 2012 e di Lugano con Cadro, Sonvico e la Val Colla, se non nei limiti del risanamento dei Comuni della Val Colla.
Dopo le reazioni dei Comuni sottocenerini nel mese di marzo di quest’anno, il Governo attivo da aprile ha rivisto l’approccio cantonale generale nella politica degli agglomerati urbani ed ha ritenuto di correggere la visone cantonale in materia optando per una strategia che mirasse a sostenere la crescita degli agglomerati del Cantone, indipendentemente però dalla loro forza finanziaria. Questo nuovo approccio del Consiglio di Stato ha altresì significato un esplicito riconoscimento del Cantone nei confronti dei due agglomerati che maggiormente contribuiscono nella perequazione finanziaria intercomunale. Si è voluto insomma dare un importante segnale ai ruoli di Lugano e Mendrisio nel contesto della politica cantonale volta a garantire la solidarietà fra le regioni del Cantone e di fatto della tanto declamata Città-Ticino.
È così che a Mendrisio per un’aggregazione “light” (Mendrisio, Ligornetto, Besazio e Meride) si sono proposti 7 milioni di franchi di cui 2,5 per il risanamento di Meride ed il resto per investimenti.
Nel caso specifico che tocca Cadro, la Città di Lugano e i Comuni della Val Colla, il contributo previsto dal Consiglio di Stato ammonta a 40 milioni di franchi. Il contributo è sostanzialmente suddiviso in due, un primo ramo per il risanamento e il secondo ramo per lo sviluppo del futuro comprensorio comunale.
Il contributo prevede infatti 17 milioni destinati al risanamento dei Comuni in dissesto finanziario della Val Colla, e possiamo dire che si tratta di un aiuto ordinario previsto dal credito quadro di 120 milioni di franchi stanziato alcuni anni fa dal Gran Consiglio. Sette milioni sono destinati invece alla correzione ai meccanismi di flusso finanziario Cantone/Comune nei primi 8 anni, mentre 16 milioni sono previsti per investimenti nel comprensorio dei nuovi territori che si vanno aggregare alla Città, ossia Cadro, Sonvico e la Val Colla. Questi aiuti costituiscono degli aiuti straordinari che rispondono alla strategia di consolidamento dei poli urbani e offrono la possibilità di avere maggiori risorse da investire nel comprensorio.
Il Consiglio di Stato ritiene quindi di aver fatto tutto il possibile affinché questo progetto possa compirsi, ritenuta la sua valenza strategica che porta Lugano e il nuovo comprensorio ad affrontare una nuova sfida. Una sfida nuova, perché non più solo urbana.
Il progetto di aggregazione tra Lugano, Bogno, Certara, Cimadera e Valcolla è nato dalla necessità di creare le premesse per una gestione del territorio – nel caso concreto particolarmente ampio – più razionale, funzionale e coerente. L’estensione a questo comprensorio dei servizi e delle risorse della Città di Lugano sgrava inoltre il fondo di compensazione intercomunale (finanziato anche dal Cantone in ragione del 50%) degli oneri per la gestione annuale del comprensorio della Val Colla (circa 2 milioni di franchi) e dei costi per gli investimenti indispensabili. Il coinvolgimento dei Comuni di Cadro e Sonvico ha poi permesso di rafforzare il progetto dandogli una più forte omogeneità dal punto di vista dell’organizzazione territoriale e amministrativa.
In generale, questo progetto rappresenta una grande opportunità. Primo, per tutto il Cantone che trova una soluzione adeguata ed efficiente per la gestione di un territorio – quello della Val Colla – importante e di valore cantonale senza dovere finanziare, ancora per molti anni, una situazione insoddisfacente e che genera disavanzi di esercizio.
Secondo, per il comprensorio della Val Colla che ottiene la possibilità di finalmente valorizzare il proprio territorio e di offrire ai propri cittadini servizi amministrativi e di gestione del territorio di qualità.
Terzo, per i cittadini di Cadro e Sonvico che avranno l’opportunità di usufruire di servizi di ancora maggiore qualità, di vedere realizzati investimenti attesi da anni (le due Scuole per l’infanzia) e di beneficiare in futuro del moltiplicatore di imposta della Città (proposto al 70% per il 2010 e 2011).
Quarto, per la Città di Lugano che se da un lato si assume una nuova sfida ed anche importanti oneri – solo in parte compensati dagli aiuti cantonali – dall’altro crea le premesse per una gestione razionale di un vasto territorio che la circonda e che è il “polmone verde” di tutto il Luganese. Non va inoltre dimenticata la possibilità di gestire in modo adeguato e con minori difficoltà procedurali comparti strategici quali il Piano della Stampa o il Nuovo Quartiere di Cornaredo.
In conclusione, credo sia indispensabile persistere nell’intento di avere Comuni sempre più uguali tra di loro a livello di strutture e servizi, proprio per garantire quell’approccio di servizio pubblico alla cittadinanza che vogliamo uguale o perlomeno simile dalla Val Bedretto a Pedrinate, e qui dalla Val Colla al Ceresio. Questo non perché lo vuole il Dipartimento delle Istituzioni o il Consiglio di Stato, ma perché le necessità dei cittadini sono sempre più simili tra di loro come pure le attese verso i servizi erogati.
L’impegno futuro collettivo di Comuni e Cantone deve rimanere quello di offrire ai propri cittadini servizi di qualità, forniti al giusto livello istituzionale, per permettere un’ottimizzazione delle risorse impiegate nella loro erogazione.
Vi ringrazio.
Norman Gobbi
Consigliere di Stato, Direttore del Dipartimento delle istituzioni e Presidente della Regio Insubrica