Abusi sessuali su bambini, violenza carnale e altre gravi violenze contro l’integrità personale, provocano in Ticino decine di vittime ogni anno. Solo nel 2014 sono stati scoperti dalla SRIP – la sezione della Polizia cantonale che si occupa di questo genere di reati – ben 176 casi, cifra inquietante se si pensa alle dimensioni del nostro Cantone. La particolarità di questi casi è data dall’aspetto umano delle situazioni che si presentano agli agenti.
Oltre alle difficili indagini, è infatti necessario dare priorità pure all’accompagnamento della vittima immediatamente dopo la violenza. È chiaro: un bambino abusato non può essere interrogato e abbandonato a se stesso, o peggio ancora essere lasciato accanto al suo aguzzino nell’attesa che i servizi sociali intervengano il giorno successivo all’apertura degli uffici. Fino ad ora è stata la Polizia a prendersi cura delle vittime, con tutti i sacrifici che ne conseguono: tempo sottratto alle indagini, sostegno non ottimale per le vittime (bambini in particolare),…
Sostegno alle vittime di abusi: alla fine ci ha pensato Norman Gobbi, ancora una volta!
Superando gli steccati dipartimentali, è stato proprio il nostro Norman Gobbi a intervenire. Lui l’ha definita “una vera e propria battaglia” e v’è da crederci. Ancora oggi, non comprendiamo come mai sia dovuto essere il suo dipartimento a intervenire dove probabilmente avrebbero dovuto farlo altri già molto tempo fa.
Poco importa; ciò che conta è che Gobbi ha cercato Beltraminelli, e con la sua collaborazione (parola ormai dimenticata da molti quando si parla di Consiglio di Stato!) è riuscito a mettere in piedi un picchetto 24 ore su 24 in grado di mettere al sicuro e nelle mani di professionisti appositamente formati bambini, ragazzi, donne e uomini che loro malgrado si trovano inermi e in balia di eventi talvolta addirittura raccapriccianti.
Ben fatto Norman Gobbi!
MDD, 08.02.2015