Ieri a Bellinzona il Consigliere di Stato Norman Gobbi, accompagnato dalla Direttrice della Divisione della giustizia Frida Andreotti e dal Direttore delle Strutture carcerarie cantonali Stefano Laffranchini-Deltorchio, ha presentato il vessillo delle Strutture carcerarie cantonali. L’evento, organizzato nell’Aula del Gran Consiglio a Bellinzona, ha visto l’adesione di un pubblico composto da esponenti del mondo politico e giudiziario cantonale.
Nel nuovo stendardo, lo stemma del Canton Ticino è posato su due spade incrociate, simbolo della difesa, funzione cardine che la società affida al proprio sistema penitenziario, unitamente a quella della risocializzazione.
Nel proprio intervento, il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha ricordato l’importanza del ruolo svolto dal personale delle strutture carcerarie cantonali, in un settore che vede toccate le dimensioni fondamentali della vita umana, e ha spiegato l’opportunità di riconoscere sempre e di nuovo il ruolo sociale di questa istituzione, anche attraverso una adeguata veste grafica.
Il Direttore delle Strutture carcerarie ha ribadito da parte sua l’importanza, per i collaboratori delle SCC, di riconoscersi in valori quali la correttezza, la responsabilità e il coinvolgimento, che trovano la loro consacrazione in qualcosa di altamente simbolico, come lo può essere un vessillo.
Al termine dei saluti ufficiali, è stata data la parola a Padre Michele Ravetta, dall’ottobre 2010 nominato da Monsignor Vescovo Cappellano del Penitenziario cantonale “La Stampa”, che ha impartito la benedizione alla nuova bandiera.
A partire da subito il nuovo vessillo sarà esposto all’interno dello stabile La Farera a Cadro e utilizzato in occasione di eventi ufficiali come la cerimonia di Dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi degli agenti di custodia e della scuola di polizia in programma il 17 marzo 2018.