Il progetto d’aggregazione del Locarnese sponda sinistra era, è e sarà strategico a livello cantonale. Un progetto che non nascondo essere ambizioso, perché proiettato verso il futuro e con l’obiettivo di creare il primo polo urbano consolidato del Sopraceneri.
Da qui nasce la grande sfida di questa aggregazione: per la prima volta il Sopraceneri ha l’occasione di creare un’unità territoriale urbana da contrapporre alla crescente estensione dei poli sottocenerini.
E che tutto questo parta nel Locarnese rivierasco non avviene per caso. Un territorio oggi frammentato e diviso da impercettibili rogge, ma che un tempo anche non lontano era molto più unito. Un territorio che vorrebbe – meglio dovrebbe – ritrovare quell’unità territoriale propria di una dinamica urbana moderna, capace di rispondere alle sfide degli agglomerati e al suo alto potenziale di sviluppo. Il polo urbano del Locarnese è l’unico a non essere connesso alla rete delle strade nazionali, cosa che si auspica possa essere risolta nei prossimi anni; così come l’apertura anticipata al 2016 di Alptransit costituisce un’ulteriore sfida e possibilità di sviluppo per questo polo a caratteristica turistica e terziaria.
Il Cantone ha già fatto molto per creare questa dinamica di polo urbano, ad esempio con la galleria Mappo-Morettina che ha sgravato dal forte traffico di transito i Comuni rivieraschi, ma vuole fare qualcosa in più proprio per la natura strategica di questo progetto d’aggregazione. Da qui la scelta del Governo di mettere a disposizione 10 Milioni di franchi a fondo perso per consolidare le finanze del futuro Comune di sponda sinistra della Maggia. Questo contributo diretto a fondo perso costituisce un unicum nella politica aggregativa ticinese, ma è pienamente giustificato dall’importanza che il progetto ricopre per il Locarnese, il Sopraceneri e il Ticino tutto.
Gli ulteriori 20 Milioni di franchi per progetti puntuali sono un contributo allo sviluppo del futuro Comune, che si vuole dinamico e capace di raccogliere le sfide dello sviluppo che nascerà con il collegamento stradale A2-A13 e l’apertura di Alptransit.
Questi aspetti prioritari di ordine strategico e di sostegno finanziario si scontrano oggi con alcuni particolarismi, che mettono in pericolo la realizzazione di questo progetto. Purtroppo percepisco che per taluni questo voto sia inteso come un referendum di sfiducia contro questo o quel sindaco, oppure contro questa o quella incapacità dirigenziale. Recentemente ho affermato che il Sopraceneri patisce della mancanza di leadership nei suoi poli urbani. Ma proprio perché la critica va alle classi politiche attuali, bisogna fare un atto di fiducia verso il futuro del nostro territorio e i futuri leader dei nostri poli urbani sopracenerini. Dei Leader, che ne sono convinto, in un contesto aggregato e privo di eccessivi localismi, si metterebbero a disposizione della politica e dei partiti per assumere ruoli importnati rivolti al futuro, nell’interesse del Nuovo Comune e dell’intera Regione. In fondo, si tratta solo di porre la necessaria fiducia nelle istituzioni democratiche!
Rallentare oggi questo processo aggregativo sarebbe un errore madornale per più aspetti. Da un lato un territorio frammentato sarebbe meno capace di rispondere alle sfide future, così come di rispondere alle questioni che un agglomerato urbano pone in ottica di servizi e mobilità. Dall’altro lo sviluppo territoriale avverrà ancor più in maniera disorganica e si vanificheranno così quegli aspetti positivi nella gestione del territorio e delle infrastrutture in una visione più ampia, sia dal punto di vista turistico che commerciale-industriale. Le future classi dirigenziali dovranno sopperire agli errori di oggi e domani, qualora l’aggregazione non si compisse, attenuando così il potenziale di cui questo territorio dispone. Da ultimo – e lo dico da sopracenerino – qualora questo progetto venisse affossato, non dovremo lamentarci se il Sottoceneri avrà sempre più peso nella politica ticinese.
Ritengo quindi decisivo il voto del prossimo 25 settembre sul progetto d’aggregazione del Locarnese sponda sinistra della Maggia per la sua valenza strategica e territoriale nel quadro cantonale. Il Consiglio di Stato passato e presente crede nel polo urbano locarnese, crede nei potenziali di questo territorio e conseguentemente ha partecipato e partecipa in maniera marcata alla sua realizzazione.
Ora sta ai cittadini di questi Comuni decidere del proprio destino, ossia se diventare “grandi insieme” oppure restare divisi e piccoli. Dimenticando i personalismi e gli errori di ieri, conto sulla capacità delle cittadine e dei cittadini di fare un atto di fiducia verso il futuro, dando la possibilità alle future classi politiche di raccogliere questa sfida importante e vitale per il Locarnese e per tutto il Cantone.
Vi ringrazio.
Norman Gobbi
Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle istituzioni