Fino alla fine degli anni ‘90, il numero dei Comuni presenti in Ticino era pressoché rimasto immutato rispetto a quelli esistenti al momento della creazione del nostro Cantone. Con l’avvento del nuovo millennio – e grazie alla visione strategica promossa dal Cantone con gli approfondimenti “Il Cantone ed i suoi Comuni” del 1998 e “Il Cantone e le sue Regioni: le nuove Città” del 2004 – si è dato avvio a un fenomeno aggregativo che ha ridotto sensibilmente il numero dei Comuni ticinesi passando dai 247 del 1995 ai 135 del prossimo 14 aprile.
Il fenomeno aggregativo è partito, da un lato in risposta alle incapacità di molti Comuni ad assumersi i ruoli ed i compiti che la LOC gli riconosce, e dall’altro dalla necessità di attuare una strategia di rilancio competitivo a livello regionale all’insegna di uno sviluppo sostenibile. È evidente che di fronte al nuovo contesto di concorrenza internazionale ed interregionale, le collettività locali in quanto attori e promotori privilegiati dello sviluppo locale, sono chiamate a (ri)posizionarsi in modo competitivo all’interno dello scacchiere globale valorizzando e promuovendo risorse specifiche in grado di competere con l’esterno. In questo disegno di rilancio competitivo su basi sostenibili, le città e i comprensori periferici e montani sono entrambi coinvolti su basi complementari.
Le prime, in quanto garanti di servizi e ricchezza, sono considerate per eccellenza i “motori della crescita economica” mentre i secondi svolgono un ruolo importante di conservazione e salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio. In una logica di competitività e sviluppo sostenibile, i poli cittadini dovranno privilegiare gli aspetti di efficacia ed efficienza mentre per le seconde si dovranno promuovere progetti di sviluppo capaci di stimolare le attività locali nel rispetto e per la valorizzazione del paesaggio.
Il progetto di aggregazione della Valle Verzasca, con lo scorporo della realtà presente sul Piano di Magadino dalla parte montana ubicata in Valle, maturato nel tempo con la pratica della transumanza, potrebbe sembrare un progetto contrario alla tradizione e alla storia. Ma a tutti gli effetti non lo è. Ricordo spesso in queste occasioni privilegiate, di dialogo tra Cantone, Comuni e Cittadinanza, che in parte il Ticino venne frammentato in tante piccole entità col passaggio attraverso la dominazione francese e l’Atto di Mediazione, con la divisione delle antiche comunità nelle sue parti più piccole, ossia i villaggi o vicinati. Fu così anche per la Valle Verzasca, tant’è che nel Basso Medioevo si parlava già del “Comune di Verzasca”, nel senso di comunità unica di valle con la sua organizzazione interna per la gestione del territorio attraverso le vicinie.
Proprio perché la storia procede, dobbiamo uscire sostanzialmente da un’organizzazione territoriale che è la medesima dei nostri quadrisavoli, ossia di 150 anni fa e quindi precedente la bonifica del Piano di Magadino, la costruzione della “Gotthardbahn” e quant’altro. Con il passare del tempo anche i legami stretti di transumanza umana tra valle e piano, a dipendenza delle stagioni, è mutato fortemente con l’abbandono progressivo dell’attività agricola. Si tratta quindi di riconoscere un dato oggettivo, dopo la bocciatura dell’avanguardistico progetto di fusione tra Comuni del Piano (con Gordola e Tenero) e della Valle: la Verzasca deve trovare la sua forza per continuare ad essere amministrata dai valligiani stessi.
Come Consiglio di Stato e Dipartimento delle istituzioni crediamo che il progetto di aggregazione posto in votazione il prossimo 14 aprile 2013, sia un passo concreto per il raggiungimento di questo obiettivo di garantire autonomia gestionale della Valle, in grado di difendere gli interessi e le priorità della sua popolazione e del suo territorio. Ovviamente, con il sostegno cantonale e degli altri Comuni, nel senso perequativo. Il nuovo Comune di Verzasca, nel quale sarà integrata la vostra frazione di Valle, potrà infatti contare sui seguenti aiuti alla realizzazione e alla gestione corrente:
– 11,0 milioni di franchi per il risanamento finanziario degli attuali Comuni;
– 2,4 milioni di franchi quale contributo massimo per la costruzione della palestra di Brione Verzasca;
– 2,0 milioni di franchi quale contributo per investimenti di sviluppo socioeconomico e territoriale.
Grazie al risanamento finanziario di 11.0 milioni di franchi il Comune che nascerà in Valle potrà contare su di un moltiplicatore politico pari al 95% ed una gestione finanziaria equilibrata, contando per altro su di un autofinanziamento di quasi 400’000.- franchi ed un capitale proprio di 1,0 mio di franchi ed un debito pubblico pro capite inferiore alla media cantonale.
Si tratta di una situazione, che contrariamente a quanto sostengono i più pessimisti, potrà garantire una certa stabilità nel tempo sia grazie all’aumento del contributo di localizzazione geografica, che grazie all’iniziativa sui canoni d’acqua lo ricordo, promossa in origine proprio dal Comune di Frasco porterà al nuovo Comune di Verzasca 800’000 franchi all’anno, che a partire dal 2015 aumenteranno addirittura a 880’000 franchi.
Inoltre per progetti puntuali come le infrastrutture di base, quali acquedotti, fognature, posteggi, il nuovo Comune potrà ulteriormente usufruire dell’aiuto agli investimenti.
Si tratta quindi di un progetto che vogliamo solido per un territorio fragile, come lo sono spesso – se non sempre – le zone periferiche. Proprio per confermare questa voglia di dare solidità alla Verzasca, il Cantone mantiene i suoi impegni anche sul fronte della scuola e delle strade cantonali.
Un progetto di cui i Cittadini di Lavertezzo Valle potranno essere pienamente parte difendendo senza sì e senza ma le prerogative della Valle, di cui sono parte, sia nei confronti del Cantone e sia anche nei confronti del Piano, soprattutto là dove quest’ultime dovessero divergere.
Passando puntualmente dalla situazione particolare di Lavertezzo Piano, le critiche sollevate dal Municipio con sede a Riazzino sono certamente legittime, ma non giustificate da dati reali e finanziari. Come già evidenziato da chi mi ha preceduto, dal 1996 il Comune di Lavertezzo è stato aiutato con oltre 16,0 milioni di franchi, proprio per far fronte al debito assunto per la realizzazione di una struttura certamente pregevole e utile, ma con uno sforamento irresponsabile dei preventivi.
Al nuovo Comune del Piano in caso di riuscita del progetto, il Cantone riconoscerà un contributo di risanamento complessivo pari a 3,6 milioni di franchi, di cui 1,6 milioni quale indennizzo per la perdita della frazione di Valle ed altri 2,0 milioni quale risanamento della frazione del Piano. Si tratta un’operazione che, come richiesto dal Municipio, consentirà al nuovo Comune, di partire con conti a pareggio, ma riducendo, alla stessa stregua di quanto avverrà per il nuovo Comune di Verzasca, un moltiplicatore politico del 95%.
Tutte le misure messe in atto dal Cantone, e per esso la Sezione degli enti locali, hanno permesso a Lavertezzo Piano di poter rientrare con il debito procapite e – grazie agli impegni assunti dal Dipartimento delle istituzioni – di ridurre l’iniziale debito dagli originali 25’000.- franchi (pro-capite) del 1997 agli 11’000.- franchi del 2012 ai previsti 8’800.- franchi del nuovo Comune di Lavertezzo dopo la separazione dalla frazione di Valle. Vale la pena rimarcare come si tratti di un importo di ben 1’900.- franchi inferiore di quanto indica (erroneamente) il Municipio sul proprio sito internet!
Si tratta certo di un valore pro-capite ancora superiore alla media cantonale, attualmente attorno ai 3’600.- franchi pro-capite. Come abbiamo tuttavia potuto sentire dalla presentazione di Alessandro Speziali, l’attuale andamento delle finanze di Lavertezzo evolve in modo sostanzialmente positivo: grazie agli aiuti ottenuti negli anni scorsi dal Cantone e grazie alla tangibile tendenza al rialzo delle risorse fiscali delle persone fisiche e all’impennata verso l’alto delle risorse delle persone giuridiche, il Comune di Lavertezzo è finanziariamente ormai prossimo, per forza finanziaria, alla media cantonale.
Come Consiglio di Stato siamo coscienti che tutti questi sforzi non abbiano dissipato tutti i dubbi e i rancori, ma la coscienza del Cantone è in questo senso tranquilla. Non riteniamo infatti di aver fatto torto a nessuno, ma nemmeno di aver fatto beffa alle cittadine e ai cittadini di Lavertezzo. Non si può infatti recriminare al Dipartimento e al Consiglio di Stato errori commessi dagli amministratori locali, che – come abbiamo sentito – sono stati più volte sanati. Se il controllo democratico locale non ha funzionato, non si può parlare di beffa quando il Cantone decide di dare un contributo unico per la frazione del piano. Come accennato prima, la Valle è fragile: 800 abitanti disseminati su oltre 20 km di lunghezza. Lavertezzo Piano è invece solido: circa 1000 abitanti raggruppati in uno dei comprensori (92 ha) più piccoli del nostro Cantone (dopo Massagno – 74 ha e Paradiso 88 ha), in cui il debito pubblico corrisponde ad infrastrutture realizzate, zona industriale e artigianale, posti di lavoro e una qualità di vita elevata nella zona residenziale.
Contrapporre quindi la realtà della Valle a Lavertezzo Piano/Riazzino non è quindi opportuno né plausibile. La Valle anche dopo il risanamento resterà delicata dal punto di vista socio-economico e avrà bisogno di sostegno, ma sarà maggiormente pronta ed attenta nella gestione dei propri progetti, nel dialogo con il Cantone e nella voglia di dare impulsi alla comunità valligiana.
Plinio Martini pubblicò una raccolta di testi in cui denunciava l’abbandono delle Valli, le difficoltà cui andavano incontro questi territori e lo sfruttamento idroelettrico che svuotò i fiumi della Vallemaggia. Il titolo della raccolta è: “Nessuno ha pregato per noi”. Oggi la Verzasca vuole prendere in mano il proprio futuro, senza contare sulle implorazioni di nessuno, ma certa del sostegno che il Cantone vorrà garantirle. Per farlo ha bisogno però di voi, della vostra sensibilità e comprensione: con il vostro voto potrete regalare alla Valle la fiducia e il sostegno popolare che si merita.
Vi ringrazio.
Serata sul Progetto di aggregazione della Valle Verzasca
Un progetto solido, per una Valle da valorizzare
20 marzo 2013, Centro scolastico di Riazzino, ore 20.00
Intervento di Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni