Vi porgo il saluto a nome del Consiglio di Stato e Vi ringrazio per il tradizionale e sempre gradito invito a partecipare alla vostra Assemblea generale. L’anno scorso eravamo in cima alla Valle del Sole, quest’anno siamo a Sornico, in una Valle particolarmente suggestiva e autentica in cui spiccano imponenti vette, tra le quali il Basodino che ricopre con il suo morente ghiacciaio un ruolo di testimone dei cambiamenti climatici nelle zone di alta montagna.
Durante il tragitto in auto ho scorto numerose testimonianze del nostro passato: splendidi villaggi, nuclei ben conservati, costruzioni rurali che testimoniano la nostra storia e anche l’epoca della “vita grama”. Queste testimonianze mi hanno portato a riflettere sulle nostre origini e su quella civiltà contadina e alpina di cui si impregnano i nostri Patriziati. Queste Valli seppero offrire illustri scrittori della letteratura ticinese, quali Plinio Martini e Giuseppe Zoppi. L’opera che meglio di tutte dipinge nei suoi tratti anche più crudi la “vita grama”d’allora è stato sicuramente “Il Fondo del sacco”; per il professore Renato Martinoni in quest’opera si dipinge una “realtà chiusa, lontana da quelli che sono i posti in cui la modernizzazione avviene con maggiore velocità; sono i luoghi in cui si conservano più a lungo i lati buoni e i lati cattivi della vita sociale della storia dell’uomo”.
Il passato operoso della Vallemaggia e della Val Lavizzara, che si scorge dal finestrino di un auto, viene valorizzato appieno da un presente che getta le basi – con la virtuosa collaborazione tra Cantone, Comune e Patriziati – a un futuro fatto di intraprendenza e di valorizzazione delle risorse naturali e locali. È questa la vera missione del Patriziato: valorizzare e perpetuare il nostro passato e le sue tradizioni sapendo però anche cogliere le opportunità derivanti dal presente, per costruire il futuro.
Il Patriziato odierno è confrontato con una grande sfida: rinnovarsi nel solco della tradizione. Un rinnovamento che a livello di ricambio generazionale è già avvenuto e che a livello di mentalità sta gradualmente avvenendo. Il nuovo “modus operandi” del Patriziato dovrà focalizzarsi sue due principali direttrici: divenire un partner sempre piùsolido e affidabile per i Comuni nella gestione e promozione del territorio locale e tornare ad essere il primo punto di riferimento sociale per la popolazione confrontata con la nascita dei nuovi Comuni aggregati. In quest’ottica, il Patriziato dovrà essere capace di sposare le esigenze legate alla prossimità con la capacità di gestire con lungimiranza il nostro splendido territorio.
Il Cantone crede fermamente in questo duplice ruolo dei Patriziati e testimonianza ne è il consolidamento del Fondo di aiuto patriziale e la creazione del Fondo per la gestione del territorio. Il primo ha visto una netta ripresa nel 2013 dei progetti presentati dai Patriziati, a conferma dell’efficacia e dell’importanza di questo strumento a sostegno degli investimenti patriziali. Spesso il Fondo di aiuto patriziale si rivela essere determinante nella realizzazione di importanti opere da parte dei Patriziati, molto spesso in regioni periferiche – ma stupende! – del nostro Cantone, come la Vallemaggia e la Lavizzara.
Il Fondo per la gestione del territorio ha invece principalmente lo scopo di promuovere la gestione del territorio (in particolare boschi, foreste, pascoli, ma anche il fondovalle) e favorire la collaborazione attiva tra Patriziati e Comuni. Questo Fondo è stato da poco istituito, quindi necessita inevitabilmente di un periodo di rodaggio affinché i suoi meccanismi possano girare a pieno regime e sortire i risultati sperati. Ciò nondimeno, giàsi può constatare come alcuni progetti estremamente interessanti siano pervenuti, a dimostrazione dell’interesse nei confronti di questa nuova risorsa messa a disposizione dal Cantone e del dinamismo di molti Patriziati, pronti a raccogliere la sfida della stretta e proficua collaborazione con i Comuni nella valorizzazione del nostro incantevole territorio.
I due Fondi – di vitale importanza per dar linfa ai nuovi progetti dei Patriziati – ammontano momentaneamente a 1.375 milioni di franchi; somma questa un po’ lontana rispetto ai 2 milioni ipotizzati dal Gran Consiglio. Per ora, l’ammontare a disposizione permette comunque l’adempimento degli scopi prefissi dai due Fondi. A medio termine però, ci si dovrà rendere conto dell’importanza dei compiti che i Patriziati assolvono nella gestione virtuosa del nostro territorio e si dovrà giocoforza – nonostante le ben note ristrettezze finanziarie – riconoscere anche dal profilo finanziario l’importanza del loro ruolo. Un aumento dei fondi, caro Presidente e cari rappresentanti degli enti patriziali ticinesi, che si giustificherà solo con la presentazione di progetti da parte dei Patriziati che adempiano i presupposti di legge e di sostenibilità; da qui l’invito a voler fare e costruire valore aggiunto per la nostra comunità.
Un ulteriore sfida che coinvolge i Patriziati è il perseguimento del miglioramento delle capacità amministrative. Un orientamento alla qualità è premessa fondamentale nel garantire un salto di qualità nella gestione corrente dell’istituzione patriziale e il consolidamento quale partner istituzionalmente ancora più forte per i Comuni. La Sezione degli enti locali a tal proposito, in collaborazione con l’ALPA e il Centro di formazione per gli Enti locali, organizzerà nel corso del prossimo anno dei corsi per gli amministratori patriziali riguardanti le procedure ordinarie e anche per quanto concerne la nuova impostazione contabile che, in base ai nuovi dispositivi dipartimentali, dovrà avvenire nella forma della posta doppia. Questi corsi avranno quale obiettivo quello di garantire uno standard minimo di formazione e l’ulteriore “professionalizzazione” nella gestione amministrativa.
La solidità di un Patriziato non dipende unicamente dalle risorse finanziarie, ma anche e soprattutto dalle risorse umane a disposizione e da una gestione amministrativa virtuosa. Attraverso il perseguimento di questi obiettivi – rinnovamento generazionale, proficua collaborazione con i Comuni, gestione e tutela del territorio e consolidamento strutturale delle entità patriziali – sarà possibile cogliere appieno l’importante ruolo riconosciuto ai Patriziati dalla revisione della LOP. Un nuovo ruolo questo – è bene ricordarlo – da assumere a complemento delle altre tradizionali attività, così essenziali per trasmettere lo spirito profondo del nostro passato e la ricchezza delle nostre tradizioni alle future generazioni.
Discorso pronunciato dal Consigliere di Stato Norman Gobbi
in occasione dell’Assemblea generale 2014 dell’Alleanza Patriziale Ticinese (ALPA)
24 maggio 2014 – Sornico, Centro Sportivo di Lavizzara