Peccato che i giovani di oggi non possano conoscere il Nano per la persona che era: un motivatore che ti spingeva ad impegnarti a fare politica, ad impegnarti per il Ticino e la sua gente. Un iniziatore, un visionario, un picconatore del “tavolo di sasso”, ma sicuramente, a dir poco, un passionale. Un passionale perché ci credeva in quello che faceva. Gli esempi possono essere tanti, ma voglio citare le sue partecipazioni ai dibattiti televisivi: oggi ci si addormenta, sempre più di frequente. Con il Nano era difficile addormentarsi e non c’era tanto da inventarsi le risposte o girarci attorno: lui puntava sempre dritto al sodo, con formulazioni magari colorite ma che lasciavano il segno nella gente che guardava, divertita sì ma attenta e ricettiva.
Oggi ci si dimentica troppo velocemente che la nascita dell’Università della Svizzera Italiana USI ha nel Nano un padre importante, grazie all’accordo fatto con Giorgio Giudici e Carlo Croci (a livello comunale) e l’aggancio con l’allora Consigliere di Stato Giuseppe Buffi a livello cantonale. Le città di Lugano e di Mendrisio – e di riflesso l’intero Ticino – si sono così proiettate in una nuova dimensione, con un’USI in crescita ed evoluzione, che oggi può contare anche una facoltà di scienze biomediche.L’esempio da imitare è sempre lui, soprattutto nel saper osare e andare contro i modi convenzionali, proprio perché le visioni arrivano da chi osa. Un esempio recentissimo è la proiezione di Lugano nel mondo delle criptovalute, con un’accelerata importante che porta nuova luce alla sua Città a guida leghista con l’amico e sindaco Michele Foletti, trascinatore di questa svolta.
Dicevo che bisogna imitarlo negli slanci, anche se di Nano ce n’è stato e ce ne sarà solo uno. Per questo non è possibile imitarlo in tutto e per tutto. È però indispensabile seguire i suoi guizzi, talvolta anche un po’ pericolosi, ma sempre coraggiosi. Imitiamolo anche nei suoi gesti di generosità, che riservava a tante persone in difficoltà che con pudore chiedevano aiuto. Un’eredità questa raccolta dalla Fondazione promossa da suo figlio Boris e a lui intitolata, che aiuta e fa del bene ai Ticinesi.
Oggi siamo qui, a nove anni dalla sua scomparsa. Ci manca il suo sostegno, ma ci mancano anche le sue tirate d’orecchio! Nel cuore è ben presente e ci stimola ogni giorno. Ciao Nano, molom mia!
Norman