Impegno costante per raggiungere un obiettivo fondamentale. Alla festa della Lega dello scorso 25 gennaio, Daniele Caverzasio ha rimarcato giustamente che “l’emergenza in Ticino è una sola: il lavoro”. Una frase che ben rappresenta anche il mio pensiero e che, osservando tutte le persone presenti nel capannone di Pregassona, mi ha confermato che uno dei nostri obiettivi principali deve continuare ad essere la difesa del lavoro dei ticinesi! Ecco anche perché è proprio questo, il primo punto del decalogo della Lega dei Ticinesi.
Negli ultimi quattro anni ho incontrato durante varie manifestazioni, in tutto il Ticino o semplicemente nel mio ufficio, molte persone in difficoltà; persone in cerca di un aiuto, di una speranza. Ho ascoltato i loro problemi, che sono quelli della maggior parte dei cittadini, cercando nel contempo di trovare una soluzione alle loro preoccupazioni. Nelle discussioni politiche vengono spesso riportati i dati sull’occupazione e sulla disoccupazione. Cifre statistiche che riassumono questi fenomeni ma che non danno l’idea dell’angoscia nella quale sono costrette a vivere queste persone. Dobbiamo renderci conto che dietro a tutti questi numeri ci sono degli esseri umani, padri e madri di famiglia in particolare, persone che di frequente faticano ad arrivare alla fine del mese. Seguendo l’esempio del Nano, tutti noi leghisti siamo chiamati ad adoperarci in prima persona affinché queste persone possano avere un futuro migliore, affinché ogni Ticinese possa avere un lavoro!
Per questi motivi i tantissimi incontri avuti in questi anni hanno rappresentato per il sottoscritto uno stimolo ulteriore per favorire l’occupazione dei cittadini residenti. Nei miei ambiti di competenza, mi sono ad esempio impegnato per favorire un’occupazione a tanti giovani alle prese con una prima esperienza lavorativa dando loro la possibilità di effettuare degli stages, rispettivamente di cominciare un apprendistato.
Il mio Dipartimento ha poi accolto, come avviene da anni, tante persone che hanno partecipato ai programmi d’occupazione presso i vari uffici, dove alcuni di loro, dimostrato il loro valore, hanno poi trovato un’occupazione stabile. Per permettere l’accesso al mercato del lavoro ai meno giovani, ho tolto la discriminante dell’età anagrafica: è stato il caso del concorso scaduto pochi giorni fa per l’assunzione di nuovi aspiranti agenti di custodia che ha visto passare l’età massima per l’accesso alla scuola da 40 a 50 anni. Non da ultimo, le scuole di polizia organizzate regolarmente in questo quadriennio e con un numero maggiore di candidati, visto l’obiettivo che ho raggiunto di disporre di 50 agenti di polizia in più entro il 2017, hanno permesso e permetteranno ad alcuni giovani di intraprendere una professione importante per la nostra sicurezza, aumentando così le possibilità d’impiego a disposizione.
È mia intenzione proseguire su questa linea, sfruttando tra l’altro tutte le opportunità che mi si presenteranno per favorire ai ticinesi l’entrata o il ritorno nel mondo del lavoro. Perché dobbiamo rispondere a questa emergenza e far sì che ogni ticinese possa lavorare.
Norman Gobbi