Vi porgo il saluto a nome del Consiglio di Stato del Canton Ticino e Vi ringrazio per il gradito invito a partecipare alla presa della bandiera del Gruppo Guerra Elettronica 52 (Gr GE 52) . Una cerimonia questa che sancisce l’inizio del vostro corso di ripetizione il quale torna – dopo quasi 10 anni – in Ticino sotto il comando del ten col SMG Benno Schürpf.
Cari militi, anzitutto vi formulo i miei migliori auguri affinché il vostro corso sia un utile aggiornamento delle vostre conoscenze tecniche. Il mio auspicio è che al contempo possiate rinsaldare quell’indispensabile spirito di camerateria che funge da collante tra le differenti lingue e culture che compongono il nostro Esercito. L’ “esprit de corps” è fondamentale nell’esecuzione performante di qualsiasi missione. Una prerogativa questa ancor più importante per un Gruppo che è parte della Brigata aiuto alla condotta 41 che – con circa 17’000 tra quadri e soldati di milizia – conta il più alto numero di effettivi del nostro Esercito.
Il Gr GE 52 ha un compito nevralgico in seno all’Esercito: assicurare l’informazione, la sua sicurezza e sorvegliare le frequenze militari. In un “Mondo 2.0”, disporre di una rete di comunicazione sicura è senza dubbio un fattore critico di successo. La comunicazione è parte fondamentale di qualsiasi organizzazione: una sorta di tessuto connettivo senza il quale è impossibile mettere in relazione le persone e attivare i processi. L’Esercito – proprio come qualsiasi altra organizzazione – funziona attraverso una mappa di responsabilità interconnesse tra loro grazie all’informazione. La mancanza – o anche solo una carenza – d’informazione causa, oltre al caos e all’insicurezza, l’incapacità di prendere una decisione con cognizione di causa. Il Gr GE 52 è dunque strategico in quanto assicura attraverso la fruizione dell’informazione l’operatività del nostro Esercito.
Nel corso di queste tre settimane, testerete per la prima volta al Sud delle Alpi il funzionamento del sistema d’emissione radio IFASS; un sistema sofisticato che serve a rilevare, sintetizzare e selezionare e qualora necessario – disturbare – le comunicazioni elettromagnetiche militari. Capacità queste indispensabili per assolvere i tre compiti principali demandati al nostro Esercito: difesa, appoggio a favore delle autorità civili e promovimento della pace.
Il nostro Esercito per essere pienamente performante necessita – oltre alla garanzia di poter comunicare sempre e ovunque – anche di altri elementi cardini quali l’obbligo di servire, disporre di un numero adeguato di effettivi, di un budget di almeno 5 miliardi di franchi annui e dei mezzi all’avanguardia; quale ad esempio una flotta aerea performante. Elementi questi che – ahimé – si tenta continuamente di erodere sia a livello parlamentare che attraverso iniziative popolari. Si pensi in particolare a iniziative anti-militariste come quella su cui voteremo il prossimo 18 maggio.
La nostra flotta aerea è indispensabile per mettere in sicurezza la nostra frontiera più esposta – ovvero il nostro spazio aereo – da potenziali minacce quali un dirottamento o lo schianto di un aereo su obiettivi sensibili. Unicamente attraverso l’acquisto dei 22 Gripen sarà garantita la protezione di questa frontiera sulle 24h/24 e 365 giorni all’anno. Ma non solo: l’acquisto dei caccia svedesi garantirà delle commissioni miliardarie – quantificabili in 2.5 miliardi di franchi – alle nostre imprese attraverso i contratti di compensazione che avranno anche ricadute in termini occupazionali stimabili in circa 10’000 posti di lavori distribuiti su più anni.
Solo attraverso un SÌ popolare il prossimo 18 maggio sarà possibile innescare questocircolo virtuoso. Un SÌ dunque per la nostra sicurezza e la nostra economia.
Vi ringrazio.
Discorso del Consigliere di Stato Norman Gobbi in occasione della presa della bandiera del Gruppo Guerra Elettronica 52