Corso di ripetizione nel canton San Gallo per il battaglione fanteria di montagna 30 >
Tutto rigorosamente italofono, con alle spalle una storia di ben 50 anni. È il battaglione fanteria di montagna 30 dell’esercito svizzero, attualmente nel canton San Gallo per il corso ripetizione.
Sono 772 i militi (degli oltre 1300 incorporati) coordinati dal comandanteMarcoMudry, che ieri hanno accolto la visita di autoritàmilitari e civili con l’obiettivo di mostrare quanto l’esercito riesce a dare a chi si assenta per alcune settimane di servizio in grigioverde. I compiti del battaglione sono sostanzialmente tre: protezione, stabilizzazione e imposizione (attaccare, distruggere, bloccare).
Nel concreto, il battaglione è anche quest’anno “di prontezza”. «Questo significa – ha spiegatoMudry agli ospiti – che dobbiamo essere pronti a intervenire su tutto il territorio nazionale per impieghi sussidiari di sicurezza o di salvaguardia delle condizioni esistenziali in caso di incidente maggiore, sia esso una catastrofe naturale o tecnologica». Oltre ad essere l’unico battaglione di fanteria italofono, il 30 è anche uno dei tre dell’intero esercito a parlare italiano. Dispiace perciò che la truppa oggi debba fare il servizio oltre Gottardo, per esigenze di… spazio. Ieri i presenti ricordavano con piacere gli albori, quando nel 1961 si esercitavano in Riviera. Il consigliere di Stato Norman Gobbi ha tuttavia assicurato che si lavorerà su «contatti» e «ulteriori sforzi» con l’obiettivo di riportare la truppa a sud delle Alpi. SCA