Da laRegione | Petrini: regole di manutenzione molto severe, aspettiamo l’esito dell’inchiesta
Tre gravi incidenti nell’arco di pochi mesi: un 2016 nero per l’aviazione militare svizzera. «Una tragica sequenza, ma faccio veramente fatica a individuare una causa comune», afferma Silvano Petrini, membro del comitato della sezione svizzero-italiana della Società degli ufficiali delle Forze aeree (Avia). «Da quello che ho letto e sentito, la sciagura sul Passo del Gottardo – aggiunge – sarebbe dovuta al contatto tra l’elicottero e un filo dell’alta tensione. I cavi in genere sono all’origine di almeno la metà degli incidenti d’elicottero degli ultimi vent’anni. Sarà poi l’inchiesta a fare piena luce sull’accaduto e a dirci se altri fattori hanno eventualmente avuto un ruolo».
Già, la causa. O le cause. Al momento certezze non ce ne sono. «Non dobbiamo dimenticare – riprende Petrini – che i piloti sono i primi a voler rientrare a casa la sera sani e salvi. E di norma sono militari professionisti, con un elevato grado di preparazione». L’uomo. E la macchina? «In Svizzera, e questo è riconosciuto anche a livello internazionale, la manutenzione di tutto ciò che vola viene svolta con molta cura, le regole sono assai severe – sottolinea Petrini –. E comunque i velivoli sono fatti per avere una durata operativa molto più lunga di un’automobile o di un camion. Gli aeromobili vengono costantemente aggiornati, sono costruiti con sistemi modulari, cosa che permette di sostituire alcune componenti, pensiamo per esempio all’avionica, con altre moderne. Ma, ripeto, occorre aspettare i risultati dell’inchiesta. Che mi auguro possa essere condotta in tempi ragionevolmente brevi, questo del resto è anche nell’interesse dell’Esercito e della sua immagine: si tratta di rispondere ai legittimi interrogativi dei cittadini».
Il cavo toccato dalla coda dell’elicottero militare era di una linea Aet a media tensione e stava funzionando a 8 Kilovolt, spiega alla ‘Regione’ il direttore dell’Azienda elettrica ticinese Roberto Pronini. La linea elettrica coinvolta è una delle due che salgono sul Passo del San Gottardo (una aerea, l’altra lungo la cantonale) per alimentare strada e ospizio.
Nel tardo pomeriggio sono giunti sul posto tecnici Aet per verificare i danni e per ripristinare la corrente: grazie alla presenza
dell’altro elettrodotto è stato possibile scongiurare il blackout elettrico nella galleria della strada cantonale e all’ospizio. Le Forze aeree svizzere colpite dunque da una nuova tragedia. Per il capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi, il grave incidente «è una fatalità: la professionalità dei piloti non deve essere messa in dubbio. L’inchiesta chiarirà la dinamica e la causa della tragedia». Gobbi esprime intanto «il cordoglio dell’autorità cantonale alle famiglie dei due piloti che hanno perso la vita nello schianto».