Come da tradizione durante il periodo natalizio la Polizia cantonale, in collaborazione con le Polizie comunali e il Corpo delle guardie di confine, ha predisposto l’operazione di prevenzione PREVENA 13. Interventi che si susseguono da diversi anni in quanto proprio in prossimità delle festività natalizie si nota un significativo aumento di furti, che ci si propone di contenere attraverso un’azione di prevenzione verso la popolazione da un lato, e di una repressiva verso i malintenzionati dall’altro.
La trentina di agenti supplementari messi a disposizione dalla Polizia cantonale, dalle Polizie comunali e dal Corpo delle guardie di confine hanno permesso non solamente di contenere, ma anche di ridurre i furti, nel corso del mese di dicembre, del 5%. PREVENA in questo senso conferma la bontà e l’efficacia di questo approccio nel prevenire i fenomeni criminali attraverso l’ulteriore puntuale intensificazione della collaborazione interforze e l’aumento degli effettivi dei Corpi al fine di adempiere nel migliore dei modi al presidio del nostro territorio. L’operazione ha difatti comprovato l’inconfutabile effetto deterrente che si riscontra con una maggiore presenza sul territorio da parte delle forze di sicurezza, confermando una diminuzione dei reati in un periodo dell’anno notoriamente “caldo”, nel caso specifico per i furti nelle abitazioni. Dai risultati ottenuti spicca un importante elemento: la collaborazione da parte dei cittadini nel segnalare situazioni sospette è un valore aggiunto nel contrastare la criminalità. È questo un atto di responsabilità civile che facilita notevolmente il lavoro degli agenti sul territorio nell’assicurare i criminali alla giustizia.
Il fenomeno del “turismo del furto” è ahimè una triste realtà complici gli Accordi di Schengen e la libera circolazione delle persone. Anche il bilancio di questa operazione natalizia è in tal senso un’ulteriore conferma: dei 29 arresti effettuati, la maggioranza sono imputabili a cittadini stranieri. Per lottare efficacemente contro il “turismo criminale” i cui effetti negativi coinvolgono numerosi attori locali (vittime, assicurazioni, Polizia, Magistratura, avvocati della prima ora,…), si dovranno trovare diverse misure in grado di snellire da un lato le procedure giudiziarie e di espulsione e dall’altro permettere, attraverso una revisione del diritto penale, di sanzionare adeguatamente gli autori minorenni (nel nostro caso di origine rom) che compiono furti nelle abitazioni ticinesi e svizzere. Infatti, i maggiori controlli dati da una maggiore presenza sul territorio hanno dato i loro frutti; ora bisogna intervenire alla fonte del problema, tra cui vi sono pure gli Accordi sulla libera circolazione sui quali ci esprimeremo il prossimo 9 febbraio.
Norman Gobbi, Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle istituzioni