Vi porgo il saluto a nome del Consiglio di Stato e Vi ringrazio per l’invito a partecipare alla giornata delle Porte Aperte del Battaglione aiuto alla condotta 9. Una giornata questa che permette alla popolazione di meglio comprendere le attività di questo Corpo di truppa a tutela della nostra sicurezza e ai famigliari, fidanzati, mariti o padri di far conoscere il ruolo del proprio caro quale soldato di milizia.
Cari militi, la giornata odierna rappresenta per voi la conclusione di un corso di ripetizione che vi ha permesso di applicare e approfondire le conoscenze in ambito informatico e delle telecomunicazioni. La responsabilità che grava sulle vostre spalle è notevole: senza una rete di telecomunicazione funzionante, neppure il migliore Esercito sarebbe in grado di operare. Un onere il vostro, ancor più grande se si considera che un black-out elettrico o un attacco al sistema informatico, sono dei rischi più che concreti evidenziati anche dal “Rapporto sulla politica di sicurezza dell’Esercito 2010”. Minacce che possono essere contenute unicamente attraverso la preparazione tecnica dei militi e l’utilizzo delle apparecchiature a disposizione.
Grazie al vostro encomiabile lavoro, garantite puntualmente la capacità di condotta della Brigata fanteria montagna 9 in maniera coordinata e sinergica. Presupposto questo fondamentale per poter condurre in qualsiasi situazione e in maniera efficace la truppa sul terreno. Quanto visto oggi mi fa pensare alla definizione che Leon C. Megginson dà per organizzazione, ovvero: “un gruppo d’individui con uno scopo comune, uniti da un insieme di relazione d’autorità e responsabilità, occorrenti per conseguire obiettivi comuni”.
La giornata delle Porte Aperte è anche e soprattutto un momento privilegiato di contatto con la popolazione. Un contatto che va continuamente implementato attraverso la conoscenza reciproca e l’organizzazione di giornate come quella odierna. In questo contesto è importante assimilare come il singolo milite sia parte fondamentale dell’organizzazione; un meccanismo che funziona unicamente se regolarmente allenato e se si instaura quell’indispensabile spirito di camerateria che funge da collante tra i militi e le differenti lingue e culture che animano il nostro Esercito.
Basilare è capire quanto la popolazione necessiti di un Esercito in grado di intervenire con prontezza e con mezzi adeguati, e parallelamente, comprendere l’importanza del suo sostegno popolare. Un sostegno questo che, nella segretezza delle urne, non è mai venuto meno. L’ultimo “indice di gradimento” in tal senso è stato il voto dello scorso settembre, con il 73% dei votanti e tutti i Cantoni compatti contro l’iniziativa che voleva abolire il servizio militare obbligatorio. Un gradimento che auspico possa ripetersi anche in occasione della votazione del prossimo 18 maggio, in favore dell’acquisto degli aerei da combattimento Gripen.
L’Esercito per continuare a garantire un intervento efficace, deve contare su una presenza capillare di truppe e di accantonamenti in tutta la Svizzera. Il concetto di stazionamento nell’ambito dell’USEs ha premiato questa visione – sostenuta con vigore dal Dipartimento delle istituzioni – che ha comportato il mantenimento della presenza militare e della maggior parte degli stazionamenti presenti in Ticino. La presenza dell’Esercito nel nostro Cantone rappresenta infatti un indispensabile alleato nella gestione di situazioni di emergenza, genera un sentimento di sicurezza nella popolazione e comporta importanti ricadute economiche. Ricadute benefiche soprattutto per le regioni periferiche, in termini di posti di lavoro qualificati, di investimenti, di consumi e acquisti presso le economie locali.
In una giornata come questa, vedere l’entusiasmo del tenente colonnello SMG Meyerhofer, la motivazione dei suoi militi e la buona presenza di pubblico in Piazza Grande mi fa ben sperare per il nostro futuro. Un futuro che deve continuare a garantire – grazie all’Esercito di milizia – la nostra sicurezza e libertà.
Viva la Svizzera, viva l’Esercito!
Vi ringrazio.
Discorso pronunciato dal Consigliere di Stato Norman Gobbi
in occasione della giornata delle Porte Aperte del Battaglione aiuto alla condotta 9
26 febbraio 2014 – Locarno, Piazza Grande