Oggi a Bellinzona, in una conferenza stampa, il Dipartimento delle istituzioni ha presentato il bilancio della prima fase di riorganizzazione dell’Ufficio della migrazione, e l’assetto definitivo del progetto, giunto a compimento lo scorso 4 dicembre; da quel giorno tutti i tipi di permesso per stranieri possono essere richiesti, rinnovati o modificati collegandosi alla pagina web www.ti.ch/migrazione.
Come ha ricordato oggi il Consigliere di Stato Norman Gobbi, il settore della migrazione è uno dei servizi più sollecitati dell’Amministrazione cantonale, con più di 140’000 richieste degli utenti da evadere annualmente. La qualità delle decisioni è prioritaria, considerata la delicatezza delle questioni da gestire e l’obiettivo di evitare abusi. Il progetto di riorganizzazione dell’Ufficio – insieme alla collaborazione con la Polizia cantonale e al ruolo più attivo dei Comuni con i servizi di controllo abitanti – permette al Dipartimento di allinearsi alla volontà popolare, espressa a più riprese in varie forme, di verificare con attenzione il profilo delle persone che richiedono il permesso di lavorare o risiedere nel nostro Paese.
Il Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi ha in seguito evidenziato gli sforzi intrapresi sul territorio dalla Gendarmeria, che fra i mesi di luglio e dicembre 2017 ha eseguito ben 7’044 verifiche sui documenti d’identità dei lavoratori dipendenti che hanno richiesto un permesso G. Di principio le richieste impegnano le Gendarmerie durante i giorni lavorativi e talvolta di sabato (17 volte sull’arco dei 6 mesi), ma questa attività è stata svolta senza ridurre il numero di uomini attivi sul territorio: i posti più sollecitati sono stati quelli di Chiasso, Mendrisio, Caslano e Noranco.
Il Capo della Sezione della popolazione Thomas Ferrari ha infine posto l’accento sulle principali novità introdotte tramite la revisione delle procedure e la riorganizzazione dei servizi dell’Ufficio della migrazione.
Il progetto completato dal Dipartimento della istituzioni rientra nelle misure adottate dal Consiglio di Stato per risanare le finanze del Cantone nel periodo 2017/2019. Ottenuto il via libera della Sottocommissione di vigilanza – e in seguito all’esito positivo dell’audit del perito esterno – la prima fase del progetto era stata attuata a partire dal 19 giugno dello scorso anno, con l’introduzione della procedura guidata per i permessi G e la chiusura del Servizio regionale degli stranieri di Agno. La seconda e ultima fase ha invece preso avvio il 4 dicembre scorso; da allora la procedura guidata è stata estesa a tutte le domande di permesso e sono stati chiusi gli sportelli dei Servizi regionali degli stranieri. Nel contempo, è stato costituito il Servizio nuove entrate con sede a Lugano, incaricato di esaminare le domande di nuovi permessi di dimora B e L, e G con attività indipendente. Questa impostazione permette di concentrare l’attività dei funzionari sul controllo materiale e sull’approfondimento delle domande presentate da chi intende stabilirsi o lavorare in Ticino.