Tribunale d’Appello, varati potenziamenti e correttivi

Tribunale d’Appello, varati potenziamenti e correttivi

Un magistrato e due vicecancellieri in più, la possibilità di deliberare “nella composizione di un giudice unico” e una nuova procedura di elezione per favorire il reclutamento di toghe già specializzate in questo o quel settore del diritto. Il parlamento ha dato ieri luce verde al pacchetto di proposte confezionato lo scorso anno dal Consiglio di Stato con l’obiettivo di agevolare il lavoro del Tribunale d’Appello (TdA) e accelerare di conseguenza l’evasione delle pratiche riguardanti in particolare la giurisdizione civile e quella amministrativa, confrontate ogni anno con una mole notevole di incartamenti (ricorsi).

Il plenum ha infatti approvato le relative modifiche della Legge cantonale sull’organizzazione giudiziaria, così come elaborate dal Dipartimento istituzioni. Accolto all’unanimità il potenziamento, all’interno del TdA, del Tribunale amministrativo (relatore il socialista Gianrico Corti ), cui sono stati attribuiti un magistrato e due vicecancellieri. Il Tram passerà pertanto da cinque a sei giudici. Il Gran Consiglio ha inoltre stanziato quasi 80mila franchi “per adattamenti logistici e informatici” in seno allo stesso tribunale. Sempre all’unanimità il parlamento ha sottoscritto l’introduzione del giudice unico (relatore Andrea Giudici , Plr): in altre parole, le Camere della Sezione di diritto civile del TdA potranno decidere, in determinate materie, a giudice unico anziché nella composizione a tre come oggi. Una riforma caldeggiata fra gli altri dalla presidente del Consiglio della magistratura: “Un solo magistrato che deliberi, proprio per accelerare l’evasione dei ricorsi contro le sentenze delle preture per quel che concerne ad esempio il diritto di famiglia”, aveva spiegato Giovanna Roggero-Will in un’intervista rilasciata nel giugno del 2012 alla Regione .

Il legislativo, ma in questo caso a maggioranza, ha inoltre detto sì a un piccolo cambiamento della procedura di nomina dei giudici. Allorché si libererà un posto al Tribunale d’Appello, nel bando di concorso per l’elezione, da parte del parlamento, del nuovo magistrato verrà indicata anche la Sezione del TdA “da completare”. Ovvero la Camera del Tribunale d’Appello dove il futuro giudice “sarà chiamato a prestare la sua attività principale”. E ciò dopo che i magistrati in carica avranno eventualmente esercitato il diritto di opzione e dunque manifestato il desiderio di lavorare in un’altra Camera. Per la leghista Amanda Rückert quanto suggerito dal governo « permetterà una migliore gestione delle candidature ». Un correttivo alla procedura, le ha fatto eco Luca Beretta Piccoli (Ppd), « che consentirà di designare il candidato più idoneo a occupare quella determinata Camera » del TdA. Il candidato più idoneo poiché specializzato nella materia trattata dalla sezione del Tribunale d’Appello in cui si è reso vacante il posto. Per questo una volta nominato « potrà essere operativo da subito », ha evidenziato a sua volta il capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi . L’elezione dei giudici « sarà mirata », ha osservato per i Verdi Greta Gysin, ricordando che il nuovo sistema non impedirà comunque la nomina di candidati « generalisti »: d’altronde toccherà alla Commissione di esperti e « in definitiva » al Gran Consiglio « valutare le candidature ».

Ciò che ci si propone con il cambiamento della procedura di nomina « è condivisibile »: ancorare tale cambiamento alla legge « suscita però perplessità », ha affermato Bruno Cereghetti per il Ps. Un cambiamento del quale, secondo il relatore di minoranza Andrea Giudici, « non si avverte la necessità: il sistema vigente funziona egregiamente, ogni giudice eletto al Tribunale d’Appello deve essere in grado di operare in tutte le Sezioni e in tutte le Camere ». Tesi respinta dal plenum, che con cinquantadue voti favorevoli ha approvato la modifica suggerita dal Consiglio di Stato e sostenuta dal rapporto di Giovanna Viscardi (Plr). « La professione di magistrato come quella di avvocato – ha rilevato la relatrice di maggioranza – richiede una sempre maggiore specializzazione ».

La Regione, 19.02.2013

GIUSTIZIA
Candidature mirate e un giudice in più per il Tribunale

All’unanimità il Parlamento ha appro­vato due decisioni che vanno a potenzia­re il Tribunale d’Appello con l’obiettivo ultimo di migliorare l’efficacia e l’efficien­za nella presa a carico degli incarti e quin­di nella rapidità della risposta al cittadi­no. Il Gran Consiglio ha infatti deciso, da un lato, di nominare il ventisettesimo giudice del TdA (sarà destinato al Tribu­nale amministrativo, che ora ne conta cinque) e dall’altro di estendere i poteri del giudice unico. Verranno ampliate le procedure nelle quali la decisione potrà essere presa da un unico giudice. Saran­no comunque decisioni «di secondaria importanza». Ha invece fatto discutere la proposta di modificare la procedura di elezione aggiungendo nel bando di con­corso la Camera alla quale verrà attribui­to il giudice. Una modifica che fa «chia­rezza», ha sottolineato Amanda Rückert (Lega), «anche se la procedura necessita dei correttivi» e che, per Greta Gysin
(Verdi) «permetterà di avere candidature più mirate». Favorevole anche Luca Be­retta Piccoli (PPD) che ha messo in evi­denza come si sta diversificando sempre di più la materia del diritto, ciò che porta a una maggior specializzazione dell’avvo­cato. Per Bruno Cereghetti (PS), invece, questa aggiunta andrebbe a interferire con le competenze del sistema giudizia­rio. Norman Gobbi , direttore del Diparti­mento delle Istituzioni, ha dal canto suo sottolineato che mirando la candidatura, il candidato eletto potrà subito entrare in funzione dal primo giorno di lavoro. An­drea Giudici (PLRT), relatore di mino­ranza, ha sottolineato che indicare già nel bando di concorso la destinazione sco­raggerebbe gli avvocati generalisti dal candidarsi. Ha inoltre ricordato che tale proposta ha diviso anche gli attuali giudi­ci. La modifica è stata approvata con 52 sì, 19 no e 8 astensioni.

Corriere del Ticino, 19.02.2013

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