Nella seduta dell’altro ieri, il Gran Consiglio ha approvato tre proposte del Consiglio di Stato volte a migliorare ulteriormente il funzionamento della Giustizia nel nostro Cantone. Si tratta di tre provvedimenti che, presi singolarmente, possono fors’anche apparire marginali e che non portano di certo ad uno stravolgimento della Giustizia ticinese: (i) il potenziamento del Tribunale cantonale amministrativo con un ulteriore giudice e due vicecancellieri; (ii) la semplificazione della procedura decisionale nelle cause civili più semplici; (iii) la modifica della procedura di elezione di Giudici di appello.
Il Dipartimento è consapevole e cosciente che il miglioramento del quadro legale in cui opera la Giustizia passa anche da piccoli interventi mirati che, fors’anche in sordina, forniscono comunque un contributo tangibile a renderla più efficiente ed efficace nell’interesse dei Tribunali stessi e, soprattutto, dei cittadini.
Un aspetto che preme sottolineare è che le tre misure sono evidenza della volontà del Dipartimento delle istituzioni e del Consiglio di Stato di migliorare le condizioni entro cui agisce la Magistratura e rappresentano un segnale importante nei confronti della stessa: essa non è lasciata sola, ma è sostenuta da Parlamento e Governo!
Come è noto, il Dipartimento delle istituzioni non si è nel recente passato limitato a proporre misure meramente puntuali, ma con il progetto “Giustizia 2018” ha avviato un esame dell’intera organizzazione giudiziaria ticinese che ha fatto discutere e certamente farà ancora discutere. Sono comunque convinto che non solo le grandi riforme, ma anche piccole modifiche di legge – come quelle ratificate dal Gran Consiglio l’altro ieri – insieme a quelle sistemiche prospettate per il futuro, siano i necessari interventi a beneficio del potere Giudiziario, che andranno a favore dello stesso, ma, infine, della cittadinanza tutta.
Norman Gobbi, Consigliere di Stato e direttore DI