A nome del Consiglio di Stato Vi porgo il benvenuto e Vi ringrazio per l’invito a partecipare alla vostra assemblea generale. È per me oggi un duplice piacere quello di essere presente nella duplice veste di Direttore del Dipartimento delle istituzioni, sotto la cui responsabilità vi sono anche i Patriziati, e di Membro dell’Ufficio patriziale di Piotta – Boggesi Alpe Ravina.
Permettetemi anzitutto di ringraziare l’ALPA ed il suo comitato per l’intensa attività di coordinazione delle 211 Amministrazioni patriziali e dei circa 96’000 Patrizi presenti in Ticino. L’ALPA è la voce unitaria ed autorevole dei Patriziati, come pure un partner affidabile e propositivo per il Dipartimento delle istituzioni.
Il ruolo dei nostri Patriziati risulta essere oggi più importante per non perdere la bussola in un mondo in continua evoluzione, ma anche in continua conformazione; una conformazione in cui spesso vengono annullate le specificità regionali. Sempre più persone amano definirsi con un vuoto “cittadini del mondo”, senza considerare che per noi Patrizi e per i cittadini il nostro luogo di attinenza è il luogo principe in cui alberga il cuore originario della nostra famiglia. Non è un caso infatti che la cittadinanza svizzera sia ancora legata al luogo di attinenza e che un cittadino elvetico è prima di tutto cittadino di un Comune, quindi del Cantone ed infine della Confederazione. I Patriziati sono dunque un punto di riferimento culturale, storico e sociale utili e vitali per non perdere la bussola in questo burrascoso mare della globalizzazione; un punto di riferimento anche per riscoprire le nostre tradizioni e la nostra storia locale. Una storia millenaria, quella dei Patriziati, che ci è tramandata dai nostri posteri animati dall’amore per la nostra terra. Un amore che si è manifestato in tutta evidenza con le recenti elezioni patriziali del 28 aprile scorso, in cui vi è stato un rinnovo delle cariche e anche un importante ricambio generazionale. Il rinnovo delle cariche negli Uffici patriziali (e nei consigli patriziali laddove presenti) è avvenuto tacitamente salvo che per il Patriziato di Intragna, Golino e Verdasio, per la Degagna di Osco e per il Patriziato di Biasca. Il mio personale ringraziamento va ai membri uscenti per l’importante contributo fornito, ed agli eletti vanno i miei migliori auguri per un quadriennio 2013 – 2017 ricco di soddisfazioni e di progettualità.
L’importanza delle nuove generazioni
Il ricambio generazionale è basilare in ogni organizzazione al fine di darne una continuità temporale. Anche i Patriziati – dopo i burrascosi anni ’70 in cui vi era stata addirittura una mozione che ne propugnava l’abolizione – sono riusciti a rinnovarsi. Ne è testimone il ricambio generazionale avvenuto; giovani capaci e pronti a trasmettere nuovi impulsi per affrontare di petto le sfide del terzo millennio del mondo patriziale ticinese. Ringrazio dunque la “vecchia guardia” che ha accolto le nuove generazioni nella gestione patriziale, permettendo così di coniugare la conservazione delle tradizioni con la modernità e la continuità. Da questo arricchente e continuo scambio intergenerazionale troviamo una ricca base su cui costruire il futuro con assoluto ottimismo.
Collaborazione con i Comuni
Alla luce delle fusioni dei Comuni promosse a livello cantonale, il ruolo dei Patriziati risulta essere ancor più importante quale “portavoce” degli abitanti degli ex comuni, divenute ora delle frazioni. Il processo di aggregazione comunale tocca dunque anche indirettamente i patriziati, che si ritrovano sempre più a fungere da collante sociale a difesa del territorio. La collaborazione tra Enti patriziali e comunali diventerà quindi più importante nella gestione di un patrimonio patriziale che tocca quasi il 75% dei 142 mila ettari di bosco (equivalenti a metà superficie del nostro Cantone).
Numerosi sono i progetti virtuosi che hanno visto la luce grazie a questa collaborazione interistituzionale. Mi permetto di citare in tal senso il progetto Carasc, promosso in stretta collaborazione da Patriziato e Comune di Monte Carasso, unita da una specifica e lungimirante convenzione che coinvolge pure la Fondazione Curzùtt_San Barnard. Grazie a questo rapporto di collaborazione, si è riusciti a far rinascere il nucleo di Curzùtt ed al contempo si favorisce il turismo e lo svago, così come la gestione selvicolturale e agricola del territorio. Oppure l’esempio del Comune di Maggia e dei sette Patriziati presenti sul suo territorio, che in sinergia hanno progettato la sistemazione di un’articolata rete di sentieri di cui beneficerà tutta la popolazione. Un ulteriore esempio virtuoso è rappresentato dal progetto di collaborazione tra il Comune di Cevio e il Patriziato di Cavergno, che mira alla valorizzazione del paesaggio della Val Calnègia.
Sono questi solo alcuni esempi che dimostrano come il Patriziato debba essere garante del proprio territorio attraverso dei progetti concreti a beneficio di tutta la popolazione, con il sostegno dei Comuni in qualità di partner strategici.
Innovazione della LOP e Fondo per la gestione per il territorio
Ad inizio anno è entrata in vigore la revisione della Legge organica patriziale (LOP) che riconosce il ruolo privilegiato dei Patriziati nella gestione del territorio e fornisce la possibilità di operare, in maniera ancora più sinergica, con i Comuni nell’interesse dell’intera comunità. Significativa in tal senso è stata la decisione di istituire il nuovo Fondo per la gestione del territorio (artt. 27 a e 27b LOP dotato di un contributo annuo fino a 1 milione di franchi – attualmente è dotato di fr. 600’000), interamente finanziato dal Cantone, allo scopo di incentivare ulteriormente la collaborazione tra gli enti patriziali e comunali. Giova ricordare a tal proposito che la Sezione degli enti locali in collaborazione con l’ALPA sta organizzando una serie di incontri con Enti patriziali e comunali per spiegare nel dettaglio le novità legislative introdotte a partire dal 1. gennaio 2013 e le opportunità insite nel fondo per la gestione per il territorio. Dagli incontri che si sono avuti nei Distretti della Leventina, del Bellinzonese e del Luganese sono emersi proficui scambi di opinione che mi auguro possano germogliare in concreti progetti congiunti. Le serate negli altri Distretti saranno organizzate tra il 3 ed il 19 giugno prossimi. Si tratta di occasioni privilegiate non solo per incontrare i rappresentanti degli enti patriziali e per illustrare la strategia cantonale promossa con la recente revisione della LOP, ma anche per sensibilizzare gli amministratori comunali – pure invitati alle serate nei Distretti – sulle opportunità di reciproca crescita che possono scaturire dal consolidarsi delle collaborazioni tra questi due Enti.
Sviluppi per il futuro
In conclusione, mi permetto di ricordare come i Patriziati abbiano ora tutte le condizioni quadro necessarie per svolgere il proprio ruolo in maniera ancora più incisiva: anziani capaci, giovani pronti ad assumersi responsabilità e promotori di idee innovatrici, un fondo per la gestione del territorio, una LOP che dà più competenze e, lasciatemelo dire, un Dipartimento delle istituzioni particolarmente sensibile e ricettivo alle tematiche patriziali.
Un Cantone a vocazione turistica qual è il nostro, non può esulare dalla collaborazione dei patriziati anche nella promozione turistica. Se desideriamo puntare su un turismo di qualità in cui valorizzare le bellezze paesaggistiche, non possiamo dimenticare il determinante contributo dei Patriziati nella salvaguardia del nostro patrimonio naturalistico, etnografico e nel sostegno all’attività agricola di montagna.
Il mio personale augurio è quello continuare ad avere dei Patriziati con delle solide radici ancorate al passato, ma con una progettualità in grado di costruire un futuro radioso.
Vi ringrazio.
Assemblea generale dell’Alleanza Patriziale Ticinese (ALPA)
Tra modernità e tradizione
1. giugno 2013, Olivone
Intervento di Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni