Le situazioni di emergenza causate dal maltempo di quest’autunno ci hanno dimostrato quanto anche il nostro Cantone possa essere esposto a rischi, e allo stesso tempo ci hanno permesso di constatare quanto il nostro sistema di intervento funzioni bene grazie alla dedizione di donne e uomini, capaci e volenterosi, che si sono impegnati su più fronti per portare soccorso alle persone colpite dalle disgrazie e ridurre i conseguenti disagi.
È passato un mese dalle tragedie di Bombinasco e Davesco, un periodo che verrà ricordato per gli eventi tragici, ma anche per un importante lavoro che nonostante le difficoltà ha dato i suoi frutti. Giorni interminabili dove a momenti di scoraggiamento di fronte all’impotenza verso il volere della natura, si alternavano altri di conforto per un obiettivo raggiunto.
Per questo motivo sono grato a tutti gli enti e a tutti i volontari che si sono prodigati con competenza, abnegazione, serietà e sensibilità nel corso delle scorse settimane e desidero esprimere ufficialmente un sentito e personale ringraziamento.
Grazie alla rapida mobilitazione e a un’ottima collaborazione, frutto di una continua e valida formazione, il Cantone è stato in grado di far fronte alle circostanze.
Elemento di garanzia per i cittadini sono le attività di prevenzione, come avvenuto soprattutto nel Locarnese dove sono state approntate le misure necessarie per l’evacuazione con veicoli dell’Esercito di una clinica privata a Locarno e il montaggio di passerelle e paratie per far fronte all’avanzare delle acque del Lago Maggiore verso i quartieri più toccati dell’area urbana.
Alla Polizia Cantonale è spettato il compito di coordinare e gestire le operazioni di soccorso nelle sue fasi acute, riuscendo a trovare un’intesa operativa con i vari partner: pompieri, polizie comunali, enti di soccorso, protezione civile ed ogni autorità o organismo che, in tali situazioni, viene coinvolto. Anche i cani da salvataggio e ricerca intervenuti per fiutare sotto le macerie sono stati infaticabili ed hanno permesso di salvare vite umane.
L’emergenza vede sempre scattare la solidarietà e la grande macchina dei pompieri e della protezione civile ha dato prova di essere ben collaudata, confermando che il nostro sistema di milizia è vitale.
Il ruolo decisivo svolto dai militi della protezione civile, sempre pronti e presenti grazie anche ai datori di lavoro che hanno consentito loro di assentarsi dagli impegni professionali, ha permesso ai soccorritori professionisti di concentrarsi sulle zone di pericolo, potendo così mettere più uomini, mezzi e risorse a disposizione delle operazioni di salvataggio.
È stato per tutti un grande sforzo fisico e psicologico.
Tragedie come quelle vissute quest’autunno sono eventi traumatici che hanno forti conseguenze emotive. Doveroso ricordare quanti hanno perso la vita e le tante persone che hanno iniziato a soffrire da quel momento. Fondamentale è stato quindi il supporto del servizio di aiuto alle vittime che da subito, mentre si scavava ancora tra le macerie, si è attivato per gestire lo stress dei familiari e aiutarli a vivere la terribile condizione.
Per concretizzare un aiuto maggiore e contestualizzare la sofferenza e le reazioni emotive correlate in situazioni d’emergenza, dal 2015 il Ticino si doterà inoltre del Care Team, un servizio di sostegno psicosociale d’urgenza alle vittime e/o ai loro familiari in caso di catastrofi o gravi incidenti, affidato alla protezione civile con militi seguiti e sostenuti da specialisti con formazione supplementare in psicologia dell’emergenza.
Ci auguriamo che circostanze simili non si ripetano più, anche se grazie all’impegno di tutti saremo pronti ad affrontarle.
Norman Gobbi, Consigliere di Stato e Direttore DI