Discorso pronunciato dal Consigliere di Stato Norman Gobbi in occasione della Terza Giornata cantonale sull’indebitamento eccessivo |
Gentili signore,
Egregi signori,
vi saluto in nome del Consiglio di Stato e vi ringrazio per l’invito a partecipare a questa Giornata cantonale sull’indebitamento eccessivo.
Il tema al quale viene dedicata questa giornata, e che viene affrontato nel Piano cantonale di prevenzione “Il franco in tasca”, è di grande rilevanza per lo Stato. Questo poiché il benessere economico di ogni individuo è parte fondamentale della salute di un Cantone e di una nazione. L’indebitamento eccessivo è quindi una preoccupazione non solo individuale, ma anche sociale, che coinvolge pubblico e privato.
L’indebitamento eccessivo è un problema che tocca da vicino lo Stato, poiché colpisce in maniera prioritaria le finanze pubbliche. Sono infatti le imposte – siano esse comunali, cantonali o federali – ad essere messe da parte, per prime, quando le fatture iniziano ad accumularsi sulla scrivania. Una fragilità finanziaria che crea quindi un importante costo sociale che non può essere trascurato e che deve rientrare nelle responsabilità dello Stato verso i propri cittadini.
Parliamo purtroppo di una situazione che potrebbe – potenzialmente – presentarsi a tutti noi. In Ticino questo problema assume una certa rilevanza, poiché tocca il 7,5% della popolazione, ovvero quasi 24mila persone. Un dato che è nella media europea, ma che ci fa classificare sotto paesi come Francia (7,2%), Italia (5,8%) e Spagna (3,1%). L’indebitamento eccessivo ci tocca in momenti delicati della nostra vita, nei quali rischiamo di perdere di vista il nostro budget e di farci sommergere dai debiti: quando si va a vivere per la prima volta da soli, quando ci si separa, si perde il lavoro, ci si ammala o si raggiunge la pensione con una contrazione delle entrate. Proprio in queste circostanze, già di per sé difficili, s’insinua una criticità in più che potrebbe essere quella di dover fare i conti con un cambiamento nelle proprie finanze, e quindi al rischio di una gestione inappropriata delle spese rispetto a una differente disponibilità finanziaria.
Se a questo si aggiungono certe seducenti offerte di credito, che sembrano fin troppo facili da ottenere, ecco che le criticità aumentano. Non possiamo negare che ci sia una sempre maggiore pressione sociale che può portare a riflettere di meno su certi acquisti, cedendo al fascino della pubblicità, rincorrendo sempre nuovi “bisogni”. Tutto questo, perdendo di vista la responsabilità nelle proprie scelte.
A tre anni dall’inizio del progetto di prevenzione “Il franco in tasca” possiamo affermare che questo piano ha portato alla maggior conoscenza tra i professionisti del settore, nell’opinione pubblica e tra le persone potenzialmente a rischio. Attraverso misure di formazione, prevenzione e intervento è stato possibile porre i presupposti per costruire una rete con i vari attori di quest’ambito.
Quando si è confrontati con la vergogna da parte degli individui nel presentarsi come bisognosi d’aiuto, ecco che la presa a carico è un processo molto delicato ma necessario. È importante avvicinarsi in modo discreto così da permettere a tutti i cittadini di conoscere i servizi offerti, tenendo conto di come sia importante aumentare la consapevolezza verso questa problematica.
Sono sicuro che abbiamo imboccato la giusta strada. È importante che vi sia una rete il più capillare possibile sul territorio che agisca nella prevenzione dell’indebitamento, tramite l’intervento pubblico ma anche con l’aiuto del privato, attraverso la formazione e la conoscenza, nell’aiuto all’individuo, per il bene della comunità.
Norman Gobbi
Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle istituzioni