Ieri la Polizia cantonale ha comunicato gli esiti della maxioperazione di presidio del territorio operata durante tre settimane dalle forze dell’ordine nel Sottoceneri. Gendarmi e guardie di confine hanno presidiato con forza la regione più toccata da fenomeni criminali, e a giusta ragione. La sicurezza è un bene primario e fondamentale che rappresenta un vantaggio competitivo non indifferente per un Paese. Data la sua ubicazione geografica, la messa in sicurezza del Ticino è vitale non solo per il nostro territorio, ma per l’intera Confederazione.
Nel corso degli ultimi anni, siamo stati confrontati con un’evoluzione della criminalità, ma anche della società: si pensi alla maggior mobilità delle persone, al minor controllo sociale e anche agli Accordi sulla libera circolazione delle persone e di Schengen. Le sfide a cui sono sottoposte le forze dell’ordine che operano in Ticino sono quindi notevoli. Per essere vinte richiedono importanti mezzi e risorse e un’intensa e proficua collaborazione interforze.
Grazie proprio alla collaborazione tra la Polizia cantonale e le Guardie di confine, dal 25 agosto al 14 settembre si è svolta l’operazione denominata «Sud», che ha visto impiegati quotidianamente nel Sottoceneri 60 uomini (30 agenti della Polizia cantonale e 30 Guardie di confine), impegnati nel contrastare fenomeni criminali, in particolare furti con scasso in abitazioni e rapine, e a sostegno del Reparto mobile 2 della Gendarmeria in caso di eventi particolari.
Nel corso dell’operazione, che ho avuto modo di seguire personalmente in alcuni momenti, sono stati effettuati centinaia di pattugliamenti e posti di controllo con 2’274 persone controllate, di cui oltre il 70% stranieri, e varie decine fermate per accertamenti e alcuni, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati.
Ho potuto constatare che l’operazione ha raggiunto lo scopo non solo di diminuire i reati, identificare e fermarne gli autori, ma di migliorare il contatto e la fiducia tra il cittadino e le forze dell’ordine. Il loro impegno sul campo si rinnova quotidianamente per mantenere alta la qualità della vita in questo territorio, con un lavoro costante ed attento, mirato ad aumentare e potenziare la sicurezza reale, ma anche percepita. Per il Dipartimento delle istituzioni la collaborazione interforze è considerata la migliore soluzione per lottare in maniera ancora più efficace contro puntuali fenomeni criminali che interessano il Ticino: l’incremento del coordinamento, lo scambio di informazioni delle forze in campo e il rafforzamento della presenza preventiva delle forze dell’ordine in una determinata regione colpita da un fenomeno puntuale, sono tutte attività indispensabili. L’obiettivo è dare maggiore visibilità alle forze dell’ordine sul territorio, scoraggiando al contempo il ripetersi dei fenomeni criminali. In quest’ottica la futura CECAL – Centrale di allarme cantonale – rivestirà un ulteriore valore aggiunto grazie all’integrazione operativa del Corpo delle guardie di confine della Regione IV, che permetterà di lavorare con la Polizia cantonale sotto un unico tetto nella gestione delle urgenze degli interventi.
La collaborazione però non deve terminare all’interno dei confini cantonali, ma va implementata sia a nord, con la collaborazione con altre polizie cantonali, sia a sud, con le autorità italiane. Se la criminalità infatti non ha frontiere, neppure la collaborazione tra le forze dell’ordine deve averne. Il Centro di cooperazione e di polizia di Chiasso (CCPD) è in tal senso un valore aggiunto nella collaborazione transfrontaliera che permette un veloce scambio di informazioni e un’immediata operatività sul terreno attraverso – tra le altre cose – posti di blocco al di qua e al di là del confine.
Un tassello importante nella lotta alla criminalità riguarda però anche il ruolo del singolo cittadino. Ciascun cittadino è in effetti una preziosa sentinella attiva sul territorio, che attraverso la segnalazione di situazioni sospette, aiuta gli agenti ad intervenire tempestivamente e così tutelare la sicurezza di tutti. Un grazie quindi a tutti voi, cittadini o agenti, che vi impegnate per la sicurezza del nostro territorio e dei ticinesi.
Norman Gobbi