“Chiederemo a Mister Prezzi dei chiarimenti sul metodo utilizzato per i loro calcoli. Ma su tre modelli analizzati, in uno siamo nella media, mentre in due la differenza è di 7 e 4,5 franchi annui”.
La questione esiste, sia chiaro. Gli automobilisti in Ticino, come emerso da uno studio effettuato dal Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca, pagano più tasse di circolazione di quanto dovrebbero.
Molto di più: dal rilevamento, infatti, si nota come nel nostro cantone si paghi quasi il 60% in più rispetto all’indice di copertura dei costi. Ma per Cristiano Canova, capo della Sezione della circolazione, il tutto va contestualizzato. «Prendiamo atto di questo studio – risponde Canova da noi contattato – ma ci sembra un dare troppa attenzione a questi dati. Consideriamo il modello ‘auto d’occasione’: la differenza tra il Ticino e la media svizzera è di 400 franchi che, spalmati su 60 anni, sono quasi 7 franchi all’anno. Non sarebbero le prime, né le ultime, critiche rivolte a noi e ad altri cantoni, ma stavolta mi sembrano un tantino esagerate». Tanto più che, se per il modello ‘auto d’occasione’ la differenza è sui 7 franchi, per il modello ‘auto nuove’ questa differenza scende a 4,5 franchi annui. Per quanto riguarda invece il terzo modello preso in considerazione da ‘Mister prezzi’, quello ‘auto in leasing’ – che «comprende più del 30% del parco veicoli in Ticino», rileva Canova – si è di poco ma sotto la media. Eppure la sonora presa di posizione è arrivata. «Non contestiamo i calcoli, ma vorremmo avere qualche chiarimento in più. Ad esempio – continua il caposezione della circolazione – è un dato acclarato che da noi, tra tutte le tasse che compongono questa spesa, il collaudo è quello che oggettivamente è il più caro. In Svizzera siamo tra i più cari». E questo, va da sé, incide maggiormente nei due modelli nei quali il Ticino arranca. Ma attenzione. «È difficile fare un confronto intercantonale quando ci sono tante differenze tra cantone e cantone. Noi – rileva Canova – abbiamo l’impressione, e per questo chiederemo chiarimenti, che nei conti non figurino buona parte delle spese per la gestione del personale, per i costi informatici. Con ogni probabilità sono state riprese le spese effettuate in modo forse troppo semplicistico». In altre parole, «se io nei conti ho tutte le spese dettagliate, avrò spese molto vicine alla cifra incassata con la tassa. Se per scelte contabili o organizzative prevedono che quelle spese figurano in altri conti, beh, il calcolo non torna». Non è quindi un calcolo sbagliato, ma impreciso. Se ‘Mister Prezzi’ nelle sue risposte sarà convincente, «il Consiglio di Stato deciderà come correggere».