Il Comitato ristretto Sicurezza della Confederazione ha istituito una task force diretta dall’Ufficio federale di polizia (fedpol) e composta di autorità federali e cantonali. L’obiettivo principale della task force è di impedire ai volontari della jihad di recarsi nelle zone di conflitto e, al loro ritorno, di commettere reati in Svizzera
Dall’inizio del 2014 il fenomeno dei viaggi intrapresi con finalità jihadiste per partecipare a combattimenti illegali e atti terroristici nelle zone di conflitto ha assunto una dimensione senza precedenti. Tale fenomeno interessa anche la Svizzera seppure in minore misura rispetto ad altri Paesi
Nel giugno 2014 è stato istituito un gruppo di lavoro, diretto da fedpol, incaricato di esaminare la problematica correlata ai viaggi intrapresi con finalità jihadiste. Nel gruppo di lavoro erano rappresentati il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), la Direzione politica del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), il Corpo delle guardie di confine (Cgcf), l’Ufficio federale della migrazione (UFM) e, a partire da settembre, anche la Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali della Svizzera (CCPCS)
Istituzione di una task force
Nell’ottobre 2014, dopo aver analizzato l’incarico e la composizione del gruppo di lavoro, il Comitato ristretto Sicurezza ha deciso di trasformare il gruppo di lavoro in una task force e di ampliarne l’incarico. Per quanto riguarda la composizione, oltre alle autorità già rappresentate nel gruppo di lavoro, la task force ora comprende anche i rappresentanti dell’Ufficio federale di giustizia (UFG) e della polizia aeroportuale di Zurigo
La lotta coordinata al fenomeno dei viaggi intrapresi con finalità jihadiste è in linea con gli sforzi profusi dagli Stati partner europei e dalle Nazioni Unite. L’obiettivo è di impedire l’esportazione di atti terroristici dal territorio svizzero verso le zone di conflitto. Occorre inoltre evitare che cittadini svizzeri o persone domiciliate nel nostro Paese in virtù del diritto sugli stranieri o del diritto sull’asilo compiano reati in Svizzera o correlati alla Svizzera nonché proteggere lo spazio Schengen ovvero le frontiere esterne di Schengen.
L’incarico della task force è di valutare costantemente la situazione, di raccogliere e di scambiare informazioni su scala nazionale e internazionale nonché di selezionare le persone già identificate che potrebbero unirsi alla jihad nelle zone di conflitto. La task force allestisce inoltre un catalogo di misure destinato alle autorità operative e garantisce la comunicazione sia al proprio interno tra i vari membri sia verso l’esterno. Nella seduta del 12 novembre 2014 il Consiglio federale ha preso atto dell’istituzione della task force.
Comitato ristretto Sicurezza
Il Comitato ristretto Sicurezza è un organo di politica di sicurezza istituito dal Consiglio federale. Si compone del segretario di Stato del DFAE, del direttore del SIC e della direttrice di fedpol. La funzione di presidente è assunta a rotazione ed è attualmente ricoperta dal segretario di Stato del DFAE. Il Comitato ristretto Sicurezza è incaricato principalmente di monitorare e di valutare la situazione e di provvedere all’individuazione tempestiva delle nuove sfide nell’ambito della politica di sicurezza. Analizza inoltre costantemente la situazione in materia di politica di sicurezza e stila rapporti destinati alla Giunta del Consiglio federale in materia di sicurezza alla quale, all’occorrenza, sottopone delle richieste