Da laRegione | Si cambia il veicolo? I cittadini stranieri sono tenuti a presentare anche il permesso B o C
Cambio veicoli, targhe nuove e targhe trasferibili: Camorino accentua i controlli nei confronti degli utenti stranieri e svizzeri. Parla Aldo Barboni della Sezione circolazione.
Barboni (Sezione della circolazione): l’elevata mobilità delle persone impone maggiori accertamenti sugli utenti svizzeri e non
La popolazione aumenta e aumenta pure la sua mobilità, con frequenti cambiamenti di domicilio. Ne sanno qualcosa alla Sezione cantonale della circolazione. Sezione che ha quindi deciso di essere maggiormente rigorosa nella verifica dell’identità degli utenti che fanno capo al proprio Servizio immatricolazioni, anche per scongiurare eventuali abusi. Così avviene da qualche mese. Riguardo per esempio alle pratiche relative al cambio di un veicolo, il detentore straniero è tenuto a presentare – oltre alla licenza di circolazione e all’attestato dell’assicurazione – il permesso (originale) B se dimorante o C se domiciliato. Medesimo obbligo vige per i titolari di altri permessi per stranieri. Il cittadino svizzero detentore del veicolo deve invece allegare alla documentazione la carta di identità. E chi rinuncia a recarsi agli sportelli, mandando a Camorino al suo posto il garagista, l’assicuratore o l’amico? A questi ultimi, i cosiddetti intermediari, la Sezione chiede di produrre una copia di «buona qualità» del permesso per stranieri o della carta di identità. Questo controllo più attento ha sorpreso qualche nostro lettore. «Il Servizio immatricolazioni – spiega, contattato dalla ‘Regione’, l’aggiunto capo della Sezione della circolazione Aldo Barboni – è alle prese con un incremento costante del numero di incarti. Basti ricordare che nel 2015 ha trattato circa 230mila pratiche. Nel contempo siamo confrontati con una forte mobilità della popolazione, molto più accentuata di dieci, vent’anni fa. Sono sempre di più le persone che, anche nel giro di poco tempo, si spostano in un altro Comune oppure in un altro Cantone. Come non mancano coloro che vanno a vivere all’estero». Una grande mobilità che coinvolge «tanto gli svizzeri quanto gli stranieri» e che si riflette inevitabilmente sull’attività della Sezione. «Lo vediamo – riprende Barboni – con l’emissione delle imposte di circolazione. Ogni anno ritornano migliaia di buste perché nel frattempo i detentori non hanno provveduto a segnalarci il nuovo recapito». Di qui la necessità, sottolinea l’aggiunto caposezione, «di verificare con un certo rigore i dati personali degli utenti, svizzeri e non, che si rivolgono al Servizio immatricolazioni». Il quale «nel 2015 si è occupato di oltre centomila pratiche soltanto per quel che concerne il cambio veicoli». Ma maggiori controlli, continua Barboni, «vengono ora eseguiti anche per le pratiche inerenti al rilascio sia delle targhe che erano state depositate sia di quelle nuove, nonché per la richiesta di targhe trasferibili». In altre parole «vogliamo accertare l’esistenza e la validità di tutti i requisiti dell’istanza,
vogliamo sapere ad esempio se il cittadino straniero sia ancora al beneficio del permesso di dimora». Verifiche approfondite e sistematiche si impongono anche per un altro motivo. «Si tratta infatti di tenere aggiornato il database di ‘Cari’, l’applicativo informatico di cui la Sezione della circolazione è
stata dotata oltre due anni fa», evidenzia Barboni. Il numero di incarti che finisce sotto la lente degli uffici di Camorino «è talmente elevato che solo una digitalizzazione delle pratiche ne consente una gestione ottimale». Il che implica pure, rileva l’aggiunto responsabile della Sezione, «una registrazione di documenti leggibili: è per questa ragione che agli intermediari che si presentano agli sportelli per conto dei proprietari dei veicoli chiediamo di produrre una fotocopia di buona qualità – qualità che in passato era non di rado scadente – del documento per stranieri o della carta di identità del detentore svizzero».