Sulla riforma delle ARP ecco servito il secondo atto

Sulla riforma delle ARP ecco servito il secondo atto

Il Governo mette in consultazione una legge ad hoc per definire il funzionamento delle future Preture di protezione – La prima tappa del progetto è ferma in Sottocommissione, ma il dossier dovrebbe sbloccarsi a breve

L’importante cantiere della riforma delle Autorità di protezione (ARP) ha fatto un altro passo avanti. Il Consiglio di Stato ha infatti messo in consultazione fino al 31 ottobre la nuova Legge, che conta oltre cento articoli, sulla procedura in materia di protezione del minore e dell’adulto. Si tratta, in parole povere e in maniera molto concreta, di definire nel dettaglio come funzioneranno le future Preture di protezione che – come deciso dal popolo nell’ottobre di due anni fa – subentreranno alle attuali ARP. Si tratta, sempre in parole povere, del passaggio dall’attuale sistema amministrativo a quello giudiziario e della «cantonalizzazione » delle stesse ARP. E si tratta, va infine ricordato, della seconda tappa di un processo che è ancora lungi dall’essere terminato.
La prima tappa, infatti, riguardava la creazione e l’organizzazione delle future Preture di protezione, mentre la seconda, messa in consultazione ieri, riguarda il loro funzionamento. Tuttavia, mentre la seconda tappa, come visto, è ora in rampa di lancio, la prima – a quasi due anni dalla votazione popolare – è ancora ferma nella Sottocommissione «Protezione », istituita all’interno della Commissione Giustizia e diritti. Anche su questo fronte, però, presto qualcosa potrebbe muoversi. Come ci spiega Alessandro Mazzoleni (Lega), incaricato dalla Sottocommissione di redigere il relativo rapporto, l’auspicio è quello di consegnare il documento alla Giustizia e diritti nel corso del prossimo mese: «Abbiamo ancora un’audizione da fare entro fine settembre. Dopodiché la Sottocommissione, di principio, dovrebbe essere in grado di concludere a ottobre i suoi lavori e sottoporre il rapporto alla Commissione». Alla luce della consultazione sulla seconda tappa, aggiunge Mazzoleni, «ora il tema è più urgente che mai».
Il nodo che in questi ultimi mesi ha rallentato l’avanzare della prima tappa, va poi detto, riguarda il finanziamento delle future Preture di protezione che, siccome saranno «cantonalizzate», dovranno essere finanziate anche dal Cantone e non più solo dai Comuni. L’aspetto finanziario, però, era ed è legato al progetto «Ticino2020 », che mira, appunto, a riorganizzare i flussi finanziari tra Cantone ed Enti Locali. Progetto, quest’ultimo, che come noto è però al momento ancora lungi dall’essere concluso. Motivo per cui, anche la questione del finanziamento delle Preture è rimasta in sospeso. Ma, su questo punto, Mazzoleni aggiunge: «La Sottocommissione ne sta discutendo ed è dell’idea che il progetto dovrebbe avanzare lo stesso, auspicando al contempo che la questione del finanziamento sia risolta definitivamente entro l’entrata in vigore effettiva della riforma delle Autorità di protezione». Detto altrimenti: «Non ha senso bloccare tutta la riforma per il progetto Ticino 2020». Concretamente, come ci spiega la coordinatrice della Sottocommissione, Sabrina Gendotti (Centro), la proposta della Sottocommissione prevede di lasciare a carico dei Comuni i costi attuali (circa 13 milioni di franchi) e di far pagare al Cantone i costi aggiuntivi dettati dalla riforma (circa 6 milioni di franchi). «Volevamo accertarci che al di là del progetto Ticino 2020 la riforma delle ARP potesse andare avanti», spiega Gendotti. «Abbiamo allora cercato una soluzione equilibrata, con i costi attuali che restano agli Enti locali e i costi aggiuntivi a carico del Cantone. Non sarebbe stato corretto far pagare ai Comuni i costi aggiuntivi, così come non sarebbe stato corretto scaricare tutto sul Cantone». Tutto ciò tenendo conto che «se in futuro la riforma Ticino 2020 entrerà effettivamente in vigore si potrà far passare tutto al Cantone, poiché a quel momento i Comuni avranno altri oneri che oggi non hanno».
Sulle tempistiche abbiamo interpellato direttamente anche la Divisione della Giustizia del Dipartimento delle istituzioni. Il capoprogetto Cristoforo Piattini premette: «Già nel messaggio governativo del 2021 (quello relativo alla prima tappa, ndr) era stato deciso, come richiesto dai Comuni stessi, di integrare la questione finanziaria nel progetto Ticino 2020». Si tratta, soldoni, «di circa 19 milioni di franchi: 13 milioni è il costo attuale a cui se ne aggiungeranno 6». Ad ogni modo, spiega ancora, «l’entrata in vigore della riforma delle ARP non sarà immediata, anche perché occorrerà trovare gli spazi per le future Preture di protezione, pubblicare i concorsi per i magistrati e discutere con i Comuni per il personale amministrativo». In ogni caso, «l’auspicio è di potersi determinare nell’arco dei prossimi tre anni». Nel merito della Legge messa in consultazione ieri, la direttrice della Divisione, Frida Andreotti, osserva che «pur contando oltre cento articoli ed essendo molto tecnica, resta una Legge molto semplice e di facile comprensione per tutti i cittadini, che poi saranno confrontati con le future Preture». Già, perché in tutto ciò non va dimenticato «che si tratta della riforma di un settore molto importante per la Giustizia ticinese, che tocca tutti noi e che ha un potere molto importante sui cittadini stessi».

Articolo pubblicato nell’edizione di giovedì 19 settembre 2024 de Il Corriere del Ticino

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Arp, Andreotti: “Ecco la nuova legge, ora il parlamento acceleri”
La speranza della Divisione della giustizia è di accelerare i lavori per una riforma che, in estrema sintesi, prevede di passare dalle attuali 16 Arp gestite dai Comuni a quattro preture di protezione con organizzazione cantonale e personale specializzato.

Oltre cento articoli di legge come base di lavoro per le future Arp, che diventeranno le preture di protezione. La nuova normativa in consultazione fino a fine ottobre è stata approvata oggi dal Governo. Un tassello fondamentale per una riforma che la Divisione della giustizia sperava potesse essere realtà già quest’anno, ma la cui parte organizzativa e finanziaria giace da tempo in Commissione Giustizia e diritti. “Noi nel frattempo come Divisione siamo andati avanti, definendo come funziona questa autorità e come procede quando una persona richiede, ad esempio, una curatela”, afferma ai microfoni di Ticinonews la direttrice Frida Andreotti. “Abbiamo una legge che definisce chiaramente quali sono i passi che l’autorità compie. Confidiamo che anche questa apertura della consultazione sia da stimolo per avanzare nei lavori. Abbiamo visto di recente una sensibilità maggiore del Parlamento sul tema della giustizia. Ebbene, anche questa è una giustizia che tocca tutti”.

“Accelerare i lavori”
Dalla nomina dei magistrati alle richieste di indipendenza amministrativa fino al caos al Tribunale penale, sono tanti i temi che in effetti hanno surclassato la riforma delle Arp. E ora la speranza è di accelerare i lavori per una riforma che, in estrema sintesi, prevede di passare dalle attuali 16 Arp gestite dai Comuni a quattro preture di protezione con organizzazione cantonale e personale specializzato. “L’ottica è quella di accelerare i lavori e portare questo cambiamento che la gente ha chiesto approvando a grande maggioranza la modifica in autorità giudiziaria”, precisa Andreotti.

“Tutelare maggiormente anche la società”
Pensata per raggruppare i vari articoli uniformando il lavoro delle future preture, la nuova legge tutela maggiormente anche la società, ci spiega la giurista Ljence Milani. “Vengono previste tutte le fasi della procedura e nell’ultima, quella della deliberazione, è previsto che l’autorità, la pretura di protezione, spieghi alla persona la decisione”, esemplifica Milani. “Già oggi viene fatto, ma adesso viene sancito nella legge in maniera concreta”.

La questione finanziaria
In definitiva, un apparato giudiziario a tutti gli effetti, che al Cantone costerà di più. E questa è un’altra questione spinosa che si intende compensare con Ticino 2020. Infatti, se la bozza di rapporto della Sottocommissione che se ne sta occupando ne riconosce l’importanza – il compito delle Arp è proteggere i minori e gli adulti fragili – non mancano suggestioni per, citiamo, “ottimizzare la spesa”. Ad esempio, una riduzione del personale richiesto. Vi è il timore che la situazione delicata delle finanze cantonali possa in qualche modo incidere sulla decisione del Parlamento? “Conosciamo il contesto finanziario nel quale operiamo. Va tuttavia considerato il tipo di attività che svolgono queste autorità e future autorità giudiziarie, che impone tutta una serie di riflessioni anche a livello finanziario, nell’ottica però di affrontare un cambiamento che la gente ha chiesto”, conclude Andreotti.

https://www.ticinonews.ch/ticino/arp-andreotti-ecco-la-nuova-legge-ora-il-parlamento-acceleri-400508

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Riforma ARP, avviata la consultazione
La procedura sull’atteso disegno di legge elaborato dal DI, che conta oltre 100 articoli, durerà fino al 31 ottobre.
Nella seduta odierna (giovedì), il Consiglio di Stato ha avallato l’avvio della consultazione in merito al disegno di nuova Legge sulla procedura in materia di protezione del minore e dell’adulto (riforma ARP, ndr).
L’atteso disegno di legge, elaborato dal Dipartimento istituzioni per il tramite della Divisione della giustizia, conta oltre 100 articoli, “ed è finalizzato a regolamentare in modo uniforme il funzionamento delle future Preture di protezione” si legge in una nota.
Le normative procedurali regolano l’intervento delle Autorità di protezione in tutti i campi di loro competenza, ne chiariscono il funzionamento e velocizzano l’intervento dell’autorità, dando uniformità nell’operato delle future Preture di protezione in tutto il Cantone.
La consultazione è prevista sino al 31 ottobre con un ampio coinvolgimento delle autorità, enti e attori interessati, “nell’ottica di consolidare il progetto di legge che sarà in seguito oggetto di un Messaggio governativo all’attenzione del Gran Consiglio” conclude la nota.

https://www.rsi.ch/info/ticino-grigioni-e-insubria/Riforma-ARP-avviata-la-consultazione–2255582.html