Il Dipartimento delle istituzioni ha organizzato oggi una visita alle Strutture carcerarie cantonali, che ha permesso di presentare un bilancio di attività. Anche nel 2015 si è confermata la tendenza a un incremento delle giornate di incarcerazione, che dovrebbero raggiungere quest’anno le 81.000 unità, per un’occupazione media di 220 persone.
Le statistiche mostrano che i reati più comuni commessi dalla popolazione delle strutture carcerarie sono furto, infrazioni alla legge federale sugli stupefacenti, rapina e truffa. I reati contro l’integrità delle persone sono molto meno rappresentati: omicidi e violenze sessuali, ad esempio, generano rispettivamente l’1,4% e il 2,3% delle incarcerazioni.
La visita odierna ha permesso di evidenziare i limiti del carcere penale «La Stampa», che ha da tempo raggiunto la piena capacità, provocando l’esigenza di una lista di attesa per i detenuti in provenienza dal carcere giudiziario «Farera». A medio-lungo termine resta prioritario l’avvio di una ristrutturazione che possa ampliare la capacità di almeno 30 posti, e prolungarne di una ventina d’anni il periodo di vita. Contemporaneamente, il Dipartimento intende studiare soluzioni per dotare il Ticino di una struttura destinata alle incarcerazioni amministrative, la cui gestione è al momento affidata al Canton Grigioni.
Sul fronte della sicurezza, la Direzione ha ribadito il proprio impegno costante per trovare il giusto equilibrio tra controlli e libertà di manovra della popolazione carceraria. Le misure intraprese contro il consumo di stupefacenti e alcol hanno ad esempio già permesso di ridurre le infrazioni rilevate dalle circa 20 degli anni 2014 e 2015 a solo due dal mese di gennaio a oggi. Accanto alle misure preventive, è inoltre in atto un ripensamento dei provvedimenti disciplinari, con una limitazione dell’isolamento in cella di rigore a favore di misure alternative, come le sanzioni pecuniarie.
Per quanto riguarda le condizioni di lavoro all’interno delle Strutture carcerarie, la Direzione ha infine confermato la piena attuazione delle misure raccomandate dall’audit commissionato nell’autunno del 2013, con l’obiettivo di risolvere la situazione di disagio denunciata all’epoca dal personale di custodia. Un sondaggio effettuato nel 2014 e nel 2015 ha segnalato miglioramenti in pressoché tutti i settori analizzati, mettendo in evidenza una tendenza che verrà perseguita anche in futuro. Gli obiettivi del Dipartimento e della Direzione per il 2016 puntano perciò nuovamente sulla promozione di un contesto professionale disteso, l’affinamento di alcune procedure secondarie e il miglioramento degli standard di sicurezza.