Articolo pubblicato nell’edizione di lunedì 15 luglio 2019 del Corriere del Ticino
Ecco quali distretti ticinesi sono stati visitati dai due nuovi apparecchi nei loro primi sei mesi di lavoro Effettuati ottanta controlli della velocità – Lugano, Bellinzona e Locarno in testa alla speciale classifica
Dal 1. gennaio di quest’anno, se ne saranno accorti in tanti, c’è una nuova presenza sulle strade ticinesi: i due radar semi-stazionari che, appunto, vengono spostati regolarmente da una località all’altra del cantone per scattare qualche fotografia ai conducenti più indisciplinati. Due apparecchi di color grigio nuovi fiammanti e, vista la loro importante stazza, anche ben visibili che da sei mesi hanno mandato in pensione i nove radar fissi fino ad allora presenti in Ticino. E se «a livello statistico è prematuro trarre delle conclusioni» sul loro operato, come ci spiega il direttore del Dipartimento delle istituzioni nell’intervista qui a fianco, abbiamo comunque approfittato delle informazioni disponibili per andare a vedere come si sono spostati negli ultimi sei mesi i due fotografi meno apprezzati del cantone. Ogni venerdì, infatti, la Polizia cantonale comunica le località in cui, nella settimana successiva, verranno effettuati i controlli della velocità mobili. Ma non solo, vengono appunto anche segnalati i Comuni (generalmente tre o quattro nell’arco di una settimana) dove andranno posizionati i due radar semi-stazionari. E così li abbiamo suddivisi negli otto distretti ticinesi per vedere quali sono le «zone calde» nel nostro cantone.
Lugano in testa
Complessivamente nei loro primi sei mesi di lavoro i due radar semi-stazionari sono stati spostati ottanta volte. In alcuni Comuni ben più di una volta. Nei comunicati della Polizia cantonale, sommando le località, in cima alla lista figura il distretto di Lugano, con 25 controlli effettuati nei suoi Comuni. Al secondo posto, a pari merito con tredici controlli a testa, troviamo invece il distretto di Locarno e quello di Bellinzona, seguiti a ruota dal Mendrisiotto (12). Meno toccato, probabilmente anche per ovvie ragioni demografiche e quindi di minor traffico, troviamo l’Alto Ticino con le sue valli. In questa regione il distretto più controllato è quello della Leventina (9), seguito dalla Riviera (5), dalla Vallemaggia (2) e dal distretto di Blenio con un solo controllo. Nella classifica tra Sottoceneri e Sopraceneri la spunta quest’ultimo con 43 controlli contro 37.
Guidate con prudenza
I radar, si sa, scaldano spesso gli animi degli automobilisti e sicuramente sono amati da ben pochi di essi. Tuttavia, come fa la Polizia cantonale in ogni suo comunicato sui radar, a questo punto è comunque importante ribadire una cosa: la velocità elevata è una delle maggiori cause di incidenti, con esiti a volte anche letali. Che vi piacciano o meno i radar, occorre guidare con prudenza.
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«Il loro scopo preventivo è già parzialmente raggiunto»
Dal 1. gennaio di quest’anno sono andati in pensione i cosiddetti radar fissi sulle strade cantonali. Al loro posto sono arrivati i due radar semi-stazionari. Come giudicate, in generale, i primi sei mesi di questo cambiamento?
È stato positivo per la sicurezza stradale?
«A livello puramente statistico è prematuro trarre delle conclusioni dopo solo 6 mesi di funzionamento. Segnalo tuttavia che la presenza dei due radar semi-stazionari, già solo per la loro mole assai imponente, ha dimostrato un effetto preventivo e dissuasivo significativo. In sostanza, lo scopo di indurre l’automobilista a una guida corretta è già stato parzialmente raggiunto».
Dall’inizio del 2018, inoltre, comunicate ogni settimana anche le località in cui verranno posizionati i radar semi-stazionari. Ha avuto un impatto positivo questa attività d’informazione?
«Questa forma per segnalare la presenza dei radar è la risposta a una mozione parlamentare del 2014. Si era riusciti a trovare un compromesso tra l’esigenza di non andare contro la legge federale sulla circolazione stradale e la necessità di fare prevenzione. C’è chi ritiene tale misura inutile e chi invece dimostra ancora interesse verso questo tipo di intervento di carattere preventivo. Per ora continuiamo con tale prassi e monitoriamo l’interesse che suscita tra i cittadini».
Come viene deciso dove posizionare i radar semi-stazionari? Quali criteri vengono utilizzati?
«Vengono posizionati secondo il principio di una costante ed omogenea rotazione sull’intero territorio cantonale, tenendo in particolare in considerazione i tratti di strada dove vengono segnalati importanti superamenti della velocità. La Polizia cantonale tiene in considerazione il tasso di incidentalità e le richieste di privati ed enti pubblici, il tutto coordinato tramite una piattaforma informatica, che considera pure l’ubicazione dei radar installati dalle Polizie comunali».
Nel dicembre dello scorso anno in una nostra intervista il comandante Matteo Cocchi affermava: «Sarà inoltre introdotta la possibilità per le autorità comunali come pure per i cittadini di richiedere alla Polizia cantonale di effettuare controlli della velocità con le nuove postazioni semi-stazionarie lungo le tratte ritenute pericolose». Avete avuto richieste in questo senso dai Comuni oppure da cittadini?
«Le richieste sono numerose, tanto che con l’attuale dotazione di apparecchi non siamo in grado di esaudirle tutte in tempo ragionevole. La cittadinanza apprezza la presenza dei semi-stazionari e li richiede, proprio per raggiungere lo scopo di ridurre le velocità laddove sono presenti obiettivi sensibili, come scuole o centri abitati».
Una curiosità. I nove apparecchi fissi sono già stati venduti all’asta?
«Posso anticipare che gli apparecchi fissi verranno messi all’asta in occasione della giornata delle porte aperte della Polizia cantonale, prevista sabato 5 ottobre sull’aerodromo di Lodrino».