Nel corso del pomeriggio ha avuto luogo presso il Comando della Polizia cantonale a Bellinzona l’incontro voluto dal Dipartimento delle istituzioni per discutere del disagio percepito nella zona della stazione di Locarno-Muralto che è stato ripreso e ampiamente commentato sui media ticinesi. La Gendarmeria territoriale della Polizia cantonale desidera trovare con tutti gli attori coinvolti una risposta condivisa ai malumori manifestati individuando in modo chiaro i problemi effettivi nonché stabilire di conseguenza le possibili misure da adottare per risolverli.
All’incontro, gestito dal Capitano Pierluigi Vaerini, Capo della Gendarmeria territoriale, hanno preso parte il Segretario generale del Dipartimento delle istituzioni, i rappresentanti della Polizia cantonale, della Polizia comunale di Locarno e Muralto-Minusio, della Polizia dei trasporti e le autorità politiche dei Comuni di Muralto e di Minusio.
Dopo aver analizzato la situazione attuale sono stati approfonditi e condivisi i disagi reali e quelli percepiti dalla popolazione, dalle autorità locali e dalle forze dell’ordine. Si tratta di un problema globale che si riscontra anche nei luoghi di ritrovo di altre città ticinesi. I dati statistici del primo quadrimestre confermano che la situazione percepita nell’area della stazione di Locarno-Muralto non risulta in realtà allarmante come è stata dipinta nelle ultime settimane. La collaborazione tra le Polizie comunali e la Polizia cantonale ha permesso di far fronte puntualmente alle problematiche che sono emerse.
Tutti i presenti hanno condiviso che si tratta di un problema regionale, che tocca aspetti sociali più che di ordine pubblico. Intervenendo per rimediare all’evidente disagio sociale, si può sicuramente evitare che la situazioni degeneri.
Sul tavolo della discussione sono state illustrate una serie di azioni preventive e repressive che la Polizia cantonale, con la collaborazione delle Polizie comunali e della Polizia dei trasporti, insieme agli attori sociali può mettere in atto per far fronte al malessere e che dovranno essere dapprima adeguatamente analizzate e in seguito implementate.
Tra le prime misure che saranno messe in atto, nelle prossime settimane si prevede di proseguire con il monitoraggio della zona e sondare i sentimenti d’insicurezza dei frequentatori della zona. Inoltre il Comune di Muralto sta valutando insieme alla Fondazione il Gabbiano, rappresentata dal direttore Edo Carrasco – presente alla riunione – di intraprendere delle misure sociali da condividere con gli altri Comuni della regione.