Donne e bambini
Tra queste persone la maggior parte sono donne e bambini, gli uomini sono praticamente costretti a rimanere per scendere nelle strade a combattere contro l’invasione russa. Ad accogliere il maggior numero di persone sono i paesi vicino all’Ucraina, tra questi la Polonia. Alcune persone in fuga sono però anche già arrivate in Svizzera e secondo i dati della Segreteria di Stato della migrazione (Sem) sarebbero circa 150 le richieste d’asilo inoltrate. Molte famiglie, anche in Ticino, hanno messo a disposizione letti per accogliere i rifugiati.
“Il Ticino farà la sua parte”
Oggi, ha confermato in diretta a Ticinonews il consigliere di Stato Norman Gobbi, ci sarà una riunione per capire come gestire il piano di accoglienza. “Il Ticino sicuramente farà la sua parte”, ha sottolineato. Alcuni comuni a livello ticinese si sono detti disponibili, ma secondo Gobbi, nonostante la Svizzera abbia deciso che riconoscerà lo statuto S alle persone che fuggono dall’Ucraina, ovvero lo statuto di persone bisognose di protezione, “è una procedura che dev’essere coordinata e ordinata”. Ad ogni modo il direttore del Dipartimento delle istituzioni ha ribadito che il Ticino non si tirerà indietro. “Purtroppo questo è un conflitto che non si risolverà a breve termine, ma la solidarietà umana è centrale”.