Dal Mattino della domenica | Avanti con la collaborazione tra polizia cantonale e polizie comunali
Polizia cantonale e polizie comunali: compiti e responsabilità differenti ma un unico e comune obiettivo, quello di garantire la sicurezza sul territorio cantonale, il nostro territorio. Infondo, ognuno di noi, quando incontra per strada un agente di polizia, vede la stessa uniforme blu e non conta quale sia lo stemma che porta sul braccio. Quello che conta è che i nostri agenti di polizia svolgano la loro attività mantenendo sicuro il nostro Cantone. Un anno fa, il 1. Settembre 2015, è entrata a regime la legge che definisce la collaborazione tra le polizie: un importante passo, un passo concreto che ha permesso ai corpi di polizia di operare sul territorio in modo più coordinato ed efficace.
A un anno dall’applicazione della legge sulla collaborazione fra la Polizia cantonale e le Polizie comunali (LCPol) possiamo fare il punto della situazione. Tutte le convenzioni sono state consolidate. 111 Comuni hanno infatti stipulato un accordo di collaborazione con uno dei Comuni dotati di un corpo di polizia strutturato o polo (così sono definiti i grandi centri). In alcune regioni sono state identificate delle soluzioni alternative: in Valle Verzasca è stato ratificato un accordo transitorio con la Polizia del piano. Nelle Tre Valli la soluzione trovata è quella della creazione di un posto di polizia misto.
Il risultato è una maggiore presenza sul territorio e una migliore coordinazione delle azioni intraprese. In diverse occasioni e in diverse zone del Cantone il nuovo approccio collaborativo ha già dato i suoi frutti. Nelle scorse settimane gli agenti della comunale, ad esempio, hanno potuto collaborare – per gli ambiti che li concernono – in maniera ottimale a fianco delle Guardie di confine e della Polizia cantonale per gestire la situazione dei migranti alla frontiera sud. Grazie all’esperienza maturata nel primo anno, l’organizzazione e la struttura delle attuali suddivisioni regionali in qualche zona del Cantone magari necessita qualche correttivo, e l’esperienza ci aiuterà a capire cosa è importante migliorare per trarre il meglio dal lavoro dei nostri agenti. Per ora però la nuova legge mostra già i primi risultati positivi, che a mio avviso potranno solo essere confermati nei prossimi mesi e anni. Un ulteriore passo verso l’obiettivo che porto avanti dalla mia entrata in Governo: accrescere la sicurezza e il senso di sicurezza di ogni ticinese.
Ma per stare al passo con i tempi e adattare anche i bisogni della cittadinanza in materia di sicurezza, occorre anche in questo ambito essere pronti ad affrontare i cambiamenti e le sfide a cui sarà confrontato il nostro Cantone in futuro. Un Ticino che con l’apertura del tunnel ferroviario di base del San Gottardo deve essere pronto ad evolvere non solo in ambito sociale ed economico ma anche a reagire alle nuove esigenze di sicurezza che si prospettano negli anni a venire. Per questo motivo uno dei dossier che affronterò nel corso della legislatura è quello della Polizia ticinese. Un concetto differente da quello della Polizia unica passato sul tavolo del Governo. Si tratta di un modello al quale dovremo tendere in futuro, e pertanto la sua creazione è un obiettivo che mi prefiggo per il medio/lungo termine. Non mi stancherò mai di ripeterlo: al cittadino che chiede l’intervento della polizia non importa il colore delle mostrine cucite sulla manica della divisa blu che indossa l’agente. Quel che conta è che sul luogo in cui è stato commesso un reato o si è verificato un incidente giungano tempestivamente agenti di polizia competenti, in grado quindi di assolvere al meglio le mansioni attribuite loro. Ma questo non deve tuttavia far pensare che gli sforzi per la messa in atto della LCPol saranno vanificati: questa è una modifica che andava fatta, e siamo soddisfatti di come si sta attuando.
Grazie ai nostri agenti, agli sforzi comuni della Polizia cantonale e alle Polizie comunali, ma soprattutto grazie a voi ticinesi, che come sentinelle sul territorio aiutate le autorità segnalando situazioni sospette e di pericolo. Con uno sforzo comune possiamo fare molto per migliorare la qualità di vita sul nostro territorio!
Norman Gobbi, Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle istituzioni