Ringrazio per il gentile invito all’odierna conferenza stampa del Comando della Regione IV del Corpo delle guardie di confine federali (Cgcf), e in particolare il suo comandante colonnello Mauro Antonini. Vi porto il saluto del Consiglio di Stato e specialmente del Dipartimento delle istituzioni che mi pregio di dirigere, Dipartimento che più di tutti intrattiene stretti rapporti con il Corpo federale delle guardie di confine. Si pensi solo alla recente firma delle convenzioni tra il Direttore dell’AFD Rudolf Dietrich e il sottoscritto per la manutenzione della rete radio nazionale in Ticino, che permetterà a tutte le forze di intervento di poter comunicare sullo stesso vettore; senza poi dimenticare gli accordi tra il Comando centrale e il Comando della Polizia cantonale su vari fronti, con il fondamentale progetto di comando e centrale di condotta condivisa ai Saleggi di Bellinzona, che permetterà di avere sotto lo stesso tetto due attori centrali della sicurezza cantonale. Ma la collaborazione tra forze d’intervento cantonali e la Regione IV Cgcf non si ferma alla forma e alle convenzioni tra partner, e ai singoli momenti delle firme e dei colloqui tra alti dirigenti.
La collaborazione tra il Corpo federale e la Polizia cantonale è continuo, complementare e indispensabile. Continuo perché i contatti a livello operativo tra i due Comandi ticinesi è regolare e diretto, nonché costante nel pianificare operazioni di carattere generale. Si pensi solo ai dispostivi DISCOMO sganciati in più occasioni sul nostro territorio e in diverse regioni del nostro Cantone; in questo senso il confine e la conformazione territoriale del nostro Cantone permettono un impiego delle Guardie su quasi l’intero comprensorio cantonale, dato che il loro limite d’intervento arretrato è di 30km dalla frontiera. Complementare perché le pattuglie di Guardie, Polizia cantonale e Polizie comunali garantiscono assieme una fitta rete di presidio territoriale. Una rete che vorremmo più spessa e presente, in modo da rispondere alle numerose sollecitazioni che provengono dal confine e si estendono fin su nelle valli dell’Alto Ticino. Posso affermare che i tre attori (Cgcf, Polizia cantonale e Polizie comunali) hanno assunto seriamente il compito di adempiere a questo compito di sicurezza, così come di dover rispondere alle maggiori necessità. Ringrazio quindi in questa privilegiata sede il Brigadiere Jürg Noth e il Colonnello Mauro Antonini per il loro impegno a che la Regione IV possa contare sull’indispensabile appoggio di guardie provenienti da altre regioni e su futuri -e ancora da confermare -potenziamenti. Indispensabile perché -come ho sin qui spiegato -la stretta collaborazione tra tutti gli attori territoriali della sicurezza dei tre livelli istituzionali è l’unica via possibile ecapace di rispondere a minacce vecchie, attuali e future. È imprescindibile il fatto che si siano superati gli steccati e le rispettive diffidenze, mostrando l’efficacia del lavoro svolto in comune. Un fermo, un arresto o un pattugliamento nelle zone sensibili (ma non solo) è importante, poi chi l’ha compiuto è relativo. Centrale è la missione e il suo successo: garantire la sicurezza della “Porta sud della Confederazione”.
Una “Porta sud” vitale per l’intera Svizzera, quindi centrale è la sua tenuta ai diversi scricchiolii e alle diverse minacce cui è sottoposta. Traffici illegali, criminalità transfrontaliera e flussi migratori richiedono risposte efficaci. E le abbiamo date in maniera egregia, benché gli effettivi di cui siamo dotati (ai tre livelli) non ci permettano di fare ancora meglio. Le minacce cui siamo sottoposti sollecitano fortemente i nostri agenti (guardie, gendarmi e comunali) e diventa oggi difficile adempiere al primo compito, quello della prevenzione e della copertura territoriale del nostro territorio.
Operare in modo da anticipare i reati risulta oggi più difficile di un tempo, in quanto sollecitati fortemente dall’interventistica. Sarebbe quindi illusorio e -permettetemi pericoloso credere che la sola collaborazione senza un adeguamento degli effettivi possa rispondere al bene primario della sicurezza della nostro popolazione e del nostro territorio. È di centrale importanza che i tre livelli istituzionali possano rispondere “presente!” con maggiori forze in campo, poiché l’esperienza fatta con l’operazione di prevenzione natalizia PREVENA ha dimostrato che una maggiore presenza sul territorio permette di diminuire i reati e in particolare i furti nelle abitazioni.
Con l’impegno di tutti, uomini -comandanti -politici, la missione potrà essere adempiuta, per il bene del Ticino e della Svizzera tutta.
Intervento del Consigliere di Stato Norman Gobbi alla conferenza stampa del Comando della Regione IV del Corpo delle guardie di confine federali