È riuscito il referendum dei Comuni contro la riforma delle tutorie, che prevede la contestata professionalizzazione delle autorità regionali di protezione. A pochi giorni dalla scadenza del termine, fissato per venerdì, sono già una cinquantina (oltre il minimo previsto dalla Costituzione) gli enti che si appellano al voto popolare. La notizia è stata anticipata ieri sera dal Quotidiano della RSI. È la prima volta che i Comuni lanciano un referendum. Le adesioni sono state raccolte in breve tempo. La misura era stata approvata a larga maggioranza dal Gran Consiglio (55 sì, 13 no e 5 astensioni), convinto che la professionalizzazione dei presidenti delle commissioni tutorie (un grado di occupazione di almeno l’80%) fosse garanzia di continuità del lavoro ed equità decisionale. I Comuni invece ritengono che questo sia causa di maggiori oneri e di problemi con gli attuali presidenti che non soddisfano il requisito dell’80%. Da parte sua, il capo del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha preannunciato che il Governo proporrà un decreto urgente per l’applicazione del nuovo diritto federale in Ticino dal 1. gennaio al 31 dicembre 2013.