Parla il direttore del Dipartimento istituzioni: ritengo che oggi sia la soluzione preferibile, permetterebbe una efficace gestione delle risorse.
La polizia unica? «Diversamente da come la pensavo quando ero in Gran Consiglio, oggi, alla luce di una serie di elementi, ritengo che sia la soluzione preferibile: un solo corpo di polizia in Ticino permetterebbe una più efficace ed efficiente gestione delle risorse, umane e finanziarie: cosa che si tradurrebbe in un miglior servizio ai cittadini, a tutto vantaggio della sicurezza». Nel marzo del 2011 il leghista Norman Gobbi era ancora deputato e anche lui aveva approvato la Legge sulla collaborazione fra la Polizia cantonale e le polcomunali e di conseguenza la nuova organizzazione basata su otto regioni di polizia (comunale) facenti capo ad altrettanti Comuni polo. Nell’aprile di quell’anno l’elezione in governo e da titolare del Dipartimento istituzioni è da mesi alle prese con l’implementazione della legge varata due anni fa ed entrata in vigore, con il regolamento di applicazione, nel settembre scorso. Un’implementazione che si sta rivelando “estremamente complicata”, secondo il parlamentare del Plr Giorgio Galusero , il quale (vedi ‘laRegione’ di ieri) si appresta a presentare una “mozione” per (ri)sollecitare il governo a proporre un solo corpo di polizia, con l’integrazione delle comunali nella Polcantonale. La richiesta di Galusero potrebbe raccogliere stavolta un’ampia adesione in seno al Legislativo cantonale (ne riferiamo nell’articolo a lato). Soprattutto – e politicamente non è cosa da poco – è condivisa dal ministro di Giustizia e polizia.
Tant’è, fa sapere lo stesso Gobbi, «che già in marzo, nella due giorni di clausura a Castelrotto, ho sottoposto la questione agli altri consiglieri di Stato». Questione «ripresa di recente nella discussione sul risanamento finanziario dello Stato e in particolare nell’ambito della revisione dei flussi finanziari e delle competenze fra Cantone e Comuni». Il tema polizia unica, insomma, «figura già nell’agenda» dell’Esecutivo. «Stiamo valutando – prosegue il responsabile del Dipartimento istituzioni – se non sia opportuno attribuire tutti i compiti legati alla sicurezza a un solo corpo di polizia, un corpo di polizia cantonale, proprio perché la criminalità non soltanto non conosce confini nazionali o cantonali, ma, data la sua elevata mobilità, non conosce neppure quelli comunali». E i Comuni? «Svolgerebbero un ruolo complementare: a loro per esempio il controllo del traffico fermo e degli abitanti». Mansioni che potrebbero essere assegnate «perlopiù ad assistenti di polizia, che fungerebbero anche da agenti di quartiere». La riflessione del governo è comunque «in corso». Una riflessione, sottolinea Gobbi, che s’impone «considerate le difficoltà che l’attuazione della legge votata nel marzo 2011 sta incontrando e che ho avuto modo di constatare in questi mesi. Credo che diversi Comuni, compresi quelli principali, i cosiddetti Comuni polo delle polizie regionali, abbiano sottovalutato l’impatto finanziario sulle rispettive casse del modello adottato due anni fa». Senza dimenticare i problemi, sempre di natura finanziaria, «che pure alcuni grossi centri cominciano ad accusare». Come Lugano. Un solo corpo di polizia, aggiunge il ministro, «eviterebbe fra l’altro doppioni per quanto riguarda centrali operative e reti radio». Con una polizia unica, inoltre, «la condotta sarebbe maggiormente performante e gli interventi più rapidi».
‘Il tema è già in governo, nell’ambito della revisione dei flussi tra Cantone e Comuni’
FORZE UNITE: Più agenti, automaticamente
L’introduzione di un solo corpo di polizia in Ticino, unendo Cantonale e comunali, «consentirebbe di ottimizzare le risorse e quindi di rivalutare il fabbisogno di agenti». Fabbisogno, ricorda alla ‘Regione’ il capo delle Istituzioni Norman Gobbi, che ha indotto di recente Comando e Dipartimento a chiedere un importante aumento degli effettivi della Polizia cantonale. Integrando le polcomunali nella Cantonale si arriverebbe a circa mille agenti. «Questo sulla carta, è comunque chiaro che una polizia unica potrebbe contare su un consistente numero di agenti, il che potrebbe portarci a rivedere la richiesta di potenziamento dell’effettivo della Cantonale che ho sottoposto nei giorni scorsi al Dipartimento finanze ed economia per una prima verifica sulle conseguenze finanziarie», afferma Gobbi. Nel frattempo, ricorda il ministro, «si sta pensando a una riorganizzazione della Gendarmeria, ‘regionalizzandola’ nuovamente dopo la riforma del 2005, con una sua maggior presenza nelle regioni: Bellinzonese e Valli, Locarnese e Valli, Luganese e Mendrisiotto».
di Andrea Manna e Paolo Ascierto, LaRegione Ticino, 10.07.2013