Servizio all’interno dell’edizione di mercoledì 9 dicembre 2020 de Il Quotidiano
https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Sci-tra-chiarezza-e-incognite-13668139.html
Il Cantone ha assicurato il suo sostegno ai responsabili degli impianti di risalita, che dovranno occuparsi di far rispettare le misure
Sabato in Ticino inizierà la stagione dello sci alpino. Nonostante la certezza portata dall’abbondante nevicata, le incognite sono molte.
Mercoledì, i responsabili degli impianti hanno incontrato le autorità cantonali, che hanno assicurato il loro sostegno e fatto chiarezza sull’imminente apertura delle stazioni invernali.
“Oggi abbiamo spiegato quali sono i passi da fare per poter ottenere le autorizzazioni cantonali”, spiega il presidente del Governo Norman Gobbi. “I piani di protezione dovranno essere applicati in maniera rigorosa per evitare le scene che abbiamo visto Oltre Gottardo”.
Toccherà dunque ai gestori degli impianti assicurarsi che le misure vengano rispettate. “Quello che abbiamo capito è che la responsabilità è al 100% nostra”, riassume il direttore di Valbianca Mauro Pini, per il quale “ognuno di noi deve e farà il possibile per fare questo sforzo”.
Tra le altre preoccupazioni, c’è anche la questione della ristorazione sulle piste alla domenica. Ci si chiede poi quello che potrebbe essere annunciato a Berna il 18 dicembre. Forse una limitazione dell’affluenza se non saranno rispettati i piani di protezione?
“Facciamo parte di quelle stazioni che hanno una concessione federale, pertanto non possono farci chiudere, o dovranno dimostrarlo, perché i bus e i treni sono pieni e non c’è nessun controllo”, reagisce il proprietario degli Impianti turistici Bosco Gurin Giovanni Frapolli.
Garanzie e rassicurazioni non ce ne sono. Si può solo fare appello alla responsabilità individuale e alla capacità dei gestori degli impianti, confrontati a una situazione nuova anche per loro.