Gentili signore, egregi signori
nel portare il mio saluto alla vostra assemblea anche a nome del Consiglio di Stato desidero in primo luogo ringraziare la vostra associazione e la vostra presidente Cristina Maderni per la proficua collaborazione in questi anni tra il mio Dipartimento, attraverso la Direzione della Divisione della giustizia, e la FTAF.
La vostra federazione quest’anno festeggia i 30 anni di attività. Trent’anni in cui il mondo è decisamente cambiato. L’era digitale – quella che stiamo vivendo – ha provocato una serie di cambiamenti sociali, economici e politici che ci collocano oggi in una società dell’informazione, una società post-industriale. Tutti ne siamo immersi. Lo è anche l’agricoltore di montagna oppure il meccanico. Ancor di più chi è attivo nel terziario.
Un cambiamento che siamo stati in grado di gestire? Dico di sì, se penso alla continua crescita del Prodotto interno lordo nazionale e ticinese sino al 2019, con una flessione nel 2020 a causa dello scoppio della pandemia. Un evento eccezionale di portata planetaria che ha interrotto purtroppo anche il virtuoso sviluppo dei conti dello Stato. Quando eravamo riusciti a trovare la quadratura del cerchio, purtroppo – ripeto – la crisi legata al coronavirus ci ha fatto tornare indietro di almeno 4 anni.
La Svizzera e il Ticino sono riusciti però a tenere il colpo. Gli aiuti sociali – il nostro welfare – nel 2020, nel 2021 e in questa prima parte del 2022 non sono esplosi. Anzi: vi è una buona stabilità.
Per non farci mancare nulla, dopo la pandemia una delle superpotenze mondiali, la Russia, ha deciso di invadere militarmente l’Ucraina. Senza qui dare giudizi, risulta però evidente che questa guerra e le conseguenti reazioni a catena sul piano internazionale comportano ripercussioni su tutta l’economia mondiale. I costi di numerose materie prime sono aumentati, generando maggiori oneri di produzione e ripercuotendosi dunque anche sulle tasche dei cittadini e dello Stato! Le previsioni per i prossimi mesi non sono positive per molti settori.
In Ticino a fare eccezione a breve termine è il turismo e l’indotto da esso generato. Per gli altri rami saranno mesi difficili. Nel settore bancario – solo per fare un esempio comunque a voi vicino – stando ai dati dell’indagine congiunturale pubblicati a fine aprile dall’USTAT il numero di istituti che valutano negativamente la situazione degli affari è in aumento. Nei prossimi tre mesi le banche prevedono una crescita della domanda da parte della clientela nazionale privata, mentre rimane forte incertezza sull’evoluzione della domanda da parte delle imprese e calerà la domanda della clientela estera.
“Il mondo appartiene a quelli che hanno la maggiore energia”. Utilizzo questa frase del filosofo francese Alexis de Tocqueville per agganciarmi al tema toccato dal presidente del consiglio di amministrazione dell’AET, Giovanni Leonardi. Un’energia, in questo caso, che sta però a indicare la volontà, l’impegno e la tenacia che tutti, nei rispettivi campi, dobbiamo profondere per superare anche questa situazione di crisi. Un’energia positiva innanzitutto.
Qui mi ricollego allo spirito di collaborazione tra il mio Dipartimento e la FTAF. Questa collaborazione ha permesso di portare a buon fine la revisione della Legge cantonale sull’esercizio delle professioni di fiduciario, che di fatto era un mero adeguamento della legislazione cantonale all’introduzione delle nuove normative federali: la Legge federale sugli istituti finanziari e la Legge federale sui servizi finanziari. Il Gran Consiglio l’ha approvata quasi all’unanimità lo scorso mese di ottobre, chinandosi attentamente sulle riflessioni poste dal Consiglio di Stato in merito all’attualità e quindi all’esistenza della Legge e la sua efficacia. L’approvazione va letta quale volontà del Parlamento di tutelare gli interessi della cittadinanza che fa capo ai servizi fiduciari offerti dal migliaio di fiduciari commercialisti e immobiliari autorizzati e iscritti all’albo. Ma non solo, la volontà del Consiglio di Stato di non mettere in discussione la LFid, confermata dal Parlamento, è stata anche quella di voler salvaguardare, attraverso la Legge cantonale sui fiduciari, un settore particolarmente a rischio di agire illeciti e mala gestione, che potrebbe influenzare, in uno scenario più ampio, anche l’operato di altri settori della società e condizionare la percezione della piazza finanziaria ticinese.
Se il Ticino è l’unico Cantone a disporre di una legge sui fiduciari i motivi – che ho appena indicato – sono chiari ed è anche dal punto di vista legislativo che possiamo garantire un settore migliore a tutela della cittadinanza, in un contesto differente rispetto alle altre parti della Confederazione. Lo abbiamo sentito la scorsa settimana da parte del neo Procuratore generale della Confederazione, Stefan Blättler, che è venuto in Ticino anche in occasione dell’Assemblea degli impresari costruttori dove si è parlato di organizzazioni criminali: il fenomeno delle mafie è reale e non tocca solo il Ticino, anzi. Ma la presa di coscienza in Svizzera finalmente sta aumentando. Le attività mafiose, lo sappiamo, rendono malato il nostro tessuto sociale ed economico, con l’inserimento nel circolo economico svizzero, da parte di persone insospettabili e ben integrate, del denaro guadagnato in stragrande maggioranza all’estero tramite attività criminali. Occorre quindi una sensibilizzazione a tutti i livelli, anche nelle professioni che operano nel settore fiduciario e vigilare, invitandovi a segnare situazioni in ossequio ai propri doveri e alla legislazione.
Nell’ottica della sensibilizzazione, saluto con favore la recente iniziativa della FTAF, unitamente all’Istituto di formazione delle professioni fiduciarie, che ha visto la collaborazione del mio Dipartimento per il tramite del Settore dei registri della Divisione della giustizia nel corso di formazione sul tema “Costituzioni qualificate di società e mantelli giuridici: rischi per fiduciari e clienti”. La complessità e la continua evoluzione del diritto societario impongono ai professionisti del settore fiduciario di essere costantemente aggiornati. Le ulteriori sfide che derivano da possibili abusi nelle operazioni svolte sono quindi delle tematiche attuali che dobbiamo condividere, sempre nell’ottica di proteggere la clientela che sa di poter contare su operatori formati e rispettabili. Tutto questo per mantenere attrattiva la nostra piazza finanziaria e gli attori che vi operano, quindi anche voi tutti fiduciari. La LFid contribuisce, non da sola, a favorire la sicurezza della nostra piazza finanziaria per renderla attrattiva. Uno strumento ben visto anche dal Ministero pubblico, nell’ambito della sua attività di contrasto ai reati finanziari, uno strumento apprezzato dai professionisti – l’abbiamo visto nella procedura di consultazione precedente al licenziamento del Messaggio del Governo – e dall’opinione pubblica che può contare sin dal 1985 su un settore fiduciario cantonale trasparente, coerente con la volontà del Legislatore federale.
Come avevo dichiarato nel corso del dibattito parlamentare in autunno, abbiamo fatto delle riflessioni in punto a una revisione totale della legge nell’ottica di adeguarla alle esigenze poste dalla nostra realtà economica e sociale in continua evoluzione. Le discussioni parlamentari hanno difatti sollevato alcuni aspetti da ritenere e che prossimamente saranno oggetto di discussione con la preposta Commissione parlamentare Costituzione e leggi che ha sollecitato in tal senso il Dipartimento che dirigo.
Quale Direttore del Dipartimento delle istituzioni, rammento spesso che la Giustizia è un cantiere in continua evoluzione, poiché espressione della nostra società. Anche la legislazione cantonale in materia di fiduciari segue questa ineluttabile evoluzione.
E nell’affrontare queste importanti sfide, tengo nuovamente a ringraziare la Federazione, per mezzo della sua Presidente, Cristina Maderni, per la sempre apprezzata disponibilità in ottica costruttiva e collaborazione con i servizi della Divisione della giustizia in particolare, ma anche l’Autorità di vigilanza.
Giungo al termine di questo mio intervento. Se il mondo appartiene a coloro che hanno la maggiore energie, allora il mondo può essere nostro. A condizione di impegnarci quotidianamente, con unità di intenti, per il benessere della nostra piazza economica e per il benessere di ogni cittadina e cittadino residente nel nostro magnifico Cantone. Grazie per la vostra attenzione e tanti auguri per i 30 anni della FTAF!