Maggior liberalizzazione ma pure qualche vincolo in più negli ambiti problematici. In consultazione la proposta di revisione della Legge sulla ristorazione.
Il Consiglio di Stato ha messo in consultazione la revisione totale della relativa Legge. Tra le proposte che fanno già discutere, l’abbassamento dell’età a 16 anni per accedere alle discoteche.
In discoteca già a partire dai 16 anni, fermo restando il divieto di consumarvi alcolici fino ai 18. E anzi, punizioni più severe per chi negli esercizi pubblici vende tali bevande ai minorenni. Sono due delle principali modifiche proposte dal Consiglio di Stato nell’abito della revisione totale della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear) e del relativo regolamento, posta in consultazione fino al 17 febbraio. Una revisione ritenuta necessaria dal governo «per avere leggi meglio aderenti all’evoluzione dei bisogni e dei consumi della popolazione turistica, di quella residente e dei giovani, ma anche di chi opera sul mercato della ristorazione» ha spiegato durante la conferenza stampa di presentazione il direttore del Dipartimento istituzioni (Di) Norman Gobbi, evidenziando come l’attuale quadro normativo risalente al 2011, benché ancora piuttosto recente, debba attuare dei correttivi che siano «espressione di questa evoluzione ma anche figli dell’esperienza vissuta durante la pandemia».
A imprimere una certa accelerazione al cantiere che ha dato contenuto e forma al messaggio governativo, appena presentato, sulla nuova legge, è stato Andrea Censi. Suo infatti un progetto di revisione totale della Lear che la commissione parlamentare ‘Costituzione e leggi’, di cui faceva e fa parte il deputato leghista, aveva posto in consultazione nell’ottobre del 2020 sottoponendolo ai Comuni, agli enti regionali per lo sviluppo, alla Gastro e a HotellerieSuisse, a Ticino Turismo e ai sindacati. E anche al Consiglio di Stato, del quale, da un paio d’anni, era pendente in Gran Consiglio unmessaggio in cui proponeva alcuni correttivi alla legge vigente. Quel messaggio, licenziato nell’aprile 2018, è stato ritirato nell’ottobre 2021 dallo stesso governo. Che spiegava il passo compiuto con l’intenzione di dar vita “rapidamente” a un ristretto gruppo di lavoro per elaborare “un nuovo progetto legislativo, capace di tener conto (…) della realtà ticinese, nonché delle recenti riflessioni che hanno portato la commissione ‘Costituzione e leggi’ a proporre un nuovo progetto di legge”, quello confezionato appunto da Censi.
‘Non è un liberi tutti’
Come si legge nella bozza del messaggio governativo, con la revisione si coglie anche l’occasione per eliminare delle norme “ormai superate, eccessivamente burocratiche, che impongono un iter eccessivamente complicato”. Uno snellimento che ha portato a 60 articoli di legge e 67 di regolamento, quasi la metà rispetto a quelli oggi in vigore. La proposta di modifica – integralmente condivisa dal gruppo di lavoro appositamente costituito, coordinato dal Di e composto da rappresentanti della Polizia cantonale, del Laboratorio cantonale, di HotellerieSuisse Ticino, di GastroTicino e da Censi – ha tenuto conto anche dello stimolo arrivato proprio dal deputato leghista «che mirava a una forte liberalizzazione – ha osservato Gobbi –. Liberalizzazione che però non significa liberi tutti, ma va di pari passo con maggior responsabilizzazione». Tra gli obiettivi strategico-politici citati, figura infatti sì quello di offrire maggior flessibilità e libertà alla rapida evoluzione del settore e delle esigenze sociali, favorendo l’imprenditorialità, ma anche quello di assicurare un’effettiva tutela dei consumatori attraverso una normativa che garantisca degli standard qualitativi, nonché di garantire la sicurezza e l’ordine pubblici. Obiettivi che comprendono anche il permettere ai Comuni di esercitare le proprie funzioni di organo di prossimità con il cittadino e il preservare le peculiarità del territorio.
Le modifiche e le loro ragioni
Le nuove disposizioni sono state ripercorse davanti alla stampa dall’avvocata Bernadette Rüegsegger, capa del Servizio giuridico della Polizia cantonale, che ne ha illustrato i principali tratti nonché le motivazioni alla base. La più sensibile e destinata a far maggiormente discutere è proprio l’abbassamento dell’età per l’accesso ai locali notturni, come le discoteche, che a propria discrezione potranno consentire l’entrata già ai 16enni (resta il divieto di accesso per i minorenni ai locali che offrono intrattenimento erotico). La misura, in vigore in diversi cantoni, si propone di offrire ai giovani un ambiente e degli spazi controllati e con regole ben precise, considerando anche che ora nellediscoteche si propongono pure concerti o esibizioni di professionisti dello spettacolo. «È una proposta che sappiamo cozzerà contro diverse sensibilità – ha osservato Gobbi –. Ma la consultazione serve proprio a chiarire i punti più critici». Contestualmente si prevede l’inasprimento delle norme relative alla lotta contro l’abuso di sostanze alcoliche. Viene infatti prevista la possibilità per l’autorità cantonale competente di ordinare il divieto di vendita, temporaneo o addirittura definitivo, di bevande alcoliche qualora un determinato esercizio pubblico violi ripetutamente le norme al riguardo.
Nella revisione si propone poi una maggiore flessibilità a livello di orari di apertura e chiusura. Ogni esercizio pubblico, entro la fascia temporale prevista dalla legge (5.00-2.00, locali notturni 17.00-6.00), potrà scegliere l’orario di apertura e di chiusura. Si prospetta poi l’abolizione dell’obbligo di presenza fisica del gerente per cui viene a decadere il vincolo che allo stato attuale prevede che si trovi fisicamente presso l’esercizio per 8 ore al giorno 5 giorni alla settimana. Visto che spesso il gerente di un esercizio ha molteplici responsabilità e obblighi e che l’imposizione legale di presenza fisica minima non ha risolto il problema delle gerenze fittizie, s’intende porre l’accento su una sua maggiore auto-responsabilizzazione. Il governo vuole poi concedere la possibilità di assumere la gerenza fino a tre esercizi. Si propone anche la reintroduzione di una seconda figura responsabile per quanto riguarda il rispetto della legge e del regolamento. A seguito delle criticità emerse dall’avere un unico soggetto giuridicamente responsabile per l’andamento di un esercizio, si intende affiancare al gerente una nuova figura, quella del gestore: entrambi dovranno garantire il rispetto della legge, ma ognuno con delle responsabilità ben precise. Novità anche per il percorso formativo del gerente, che verrà alleggerito. Quello attuale richiede un certo impegno da parte dei candidati, sia a livello economico sia a livello di durata. Si è quindi ritenuto opportuno proporre un alleggerimento della formazione, ritornando al modello del ‘certificato di capacità’ e semplificando a tre materie le conoscenze di base necessarie per superare l’esame cantonale: ‘igiene’, ‘legislazione’e‘servizio e conoscenze professionali’. Verrà poi ridefinito il concetto di capacità ricettiva. L’attuale regime prevede una rigida e precisa suddivisione tra capacità interna e capacità esterna di un esercizio pubblico che tra l’altro viene conteggiata in termini di posti disponibili. Con le prospettate modifiche, entro determinati limiti, gli esercenti usufruiranno di una maggiore flessibilità nella scelta dell’assegnazione dei posti a seconda delle proprie esigenze e delle condizioni meteorologiche. Semplificazione in vista pure per le tipologie di esercizi pubblici e verso una maggiore flessibilità nella denominazione. L’unico vincolo concerne gli esercizi con cucina limitata che potranno denominarsi unicamente caffè, bar, pub, pasticceria, tea room o gelateria. Viene però preservato il nome di “grotto”, con l’accento posto sul tipo di offerta del servizio e del cibo piuttosto che su elementi strutturali. È poi stata rivista la lista delle strutture che non soggiacciono alla Lear e che pertanto non necessitano di un’autorizzazione. Viene inoltre prevista la possibilità per il Municipio di autorizzare eccezionalmente l’estensione di posti esterni di esercizi già in possesso di un’autorizzazione con la messa a disposizione di suolo pubblico. Questo per regolamentare una situazione definita poco chiara e ambigua. Ogni esercizio potrà così beneficiare di massimo 10 estensioni nel corso di un anno della duratadi 48 ore l’una, limite che è stato pensato per coprire la decina di weekend dell’alta stagione.
Due settimane per esprimersi
Tramite la riforma proposta, il Consiglio di Stato ritiene di aver risposto in maniera puntuale alle esigenze economiche e sociali degli enti coinvolti, con il giusto equilibrio tra i vari portatori di interesse: esercenti, avventori e autorità. Interpellato dalla ‘Regione’, Andrea Censi si dice soddisfatto. «Ritengo che quella prospettata sia una valida riforma, che prevede – rileva il granconsigliere leghista – una maggiore libertà imprenditoriale, la quale responsabilizza maggiormente gli attori del settore, e che contempla una maggiore flessibilità a beneficio degli esercizi pubblici. Inoltre, si mantengono quelle regole che consentono la salvaguardia della qualità del settore. Questo progetto di revisione totale della Lear è il risultato di un compromesso non politico, ma tecnico, raggiunto fra controllori, controllati e avventori. Ed è la dimostrazione che se si vuole, collaborando, le soluzioni la politica le trova, anche celermente, e a questo proposito ringrazio i colleghi del gruppo di lavoro, il governo per la fiducia e la commissione Costituzione e leggi».
Ora attraverso la consultazione si intendono individuare le eventuali criticità. «I tempi sono brevi, si tratta solo di due settimane – ha ammesso Gobbi –, ma questo perché l’obiettivo è che la revisione di legge possa essere votata prima delle elezioni di aprile. Per rispondere a bisogni di Comuni, operatori turistici e della ristorazione, è importante che questo progetto possa entrare in vigore già per la stagione turistica estiva alle porte».
Articolo pubblicato nell’edizione di venerdì 3 febbraio 2023 de La Regione
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«Più libertà, meno burocrazia»
Messa in consultazione la revisione totale della legge ticinese sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione: fra le novità spiccano l’abbassamento dell’età a 16 anni per accedere alle discoteche, una maggiore responsabilizzazione del gerente e del gestore, orari flessibili
Più libertà, meno burocrazia. Potrebbe essere riassunto così il senso della revisione totale della Legge ticinese sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear). Rispetto al passato, quando in numerose occasioni erano stati inseriti paletti e norme anche rigide al settore, stavolta si fa un passo indietro. La giungla di procedure viene semplificata e sostituita da un corpo normativo più snello e aderente alle necessità di chi opera nel ramo. Sono infatti cambiati i tempi, le abitudini, il flusso di turisti. Sì. E poi la pandemia ha fatto il resto. Tanti quindi i cambiamenti contenuti nella revisione, alcuni dei quali addirittura sostanziali. Dopo la consultazione (che avverrà a stretto giro di posta, entro il 17 febbraio), le proposte di modifica arriveranno in Parlamento già entro il termine della legislatura. Questo perché, ha spiegato il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, «se vogliamo una legge moderna, non possiamo perdere altro tempo. La stagione turistica è oramai imminente e bisogna rispondere alle esigenze di tutti gli attori interessati».
Il gruppo di lavoro
Il progetto, per evitare (prevedibili) ostacoli, non è stato calato dall’alto. La proposta di modifica è stata infatti concertata per un anno all’interno di un gruppo di lavoro composto dalle associazioni di categoria (come HotellerieSuisse e Gastro-Ticino), da Andrea Censi (in rappresentanza della Commissione parlamentare), dalla Polizia e dal Laboratorio cantonale. Già. Ma cosa contiene la modifica di legge? Come detto, il principio alla base di tutto è la volontà di liberalizzare il settore e di renderlo più flessibile. «Sempre però garantendo gli standard minimi di qualità e la tutela dei consumatori», ha sottolineato Gobbi. Vediamo allora le principali novità.
Lotta ai prestanome
La prima riguarda l’abolizione dell’obbligo di presenza fisica del gerente. Attualmente, questa figura svolge la sua attività a tempo pieno (8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana). Una situazione che spesso non è compatibile con il ruolo. «Il gerente ha molte responsabilità», ha spiegato Bernadette Rüegsegger, capa del servizio giuridico della Polizia. «Cura la contabilità, il contatto con i fornitori ». Insomma, non può essere sempre presente nell’esercizio pubblico. Ma non solo: secondo l’esperienza maturata in questi anni, il problema delle gerenze fittizie (i prestanome) non è stato risolto. Il progetto prevede dunque di responsabilizzare maggiormente il gerente. «Avrà dei compiti per legge e per regolamento ben determinati », ha aggiunto Rüegsegger. «Compiti che avrà sia in presenza, sia in assenza». La seconda novità importante e che riguarda ancora questa figura è la possibilità della gerenza multipla (l’attuale regime, salvo rari casi, prevede un’unica autorizzazione). Potranno esserci fino a tre esercizi pubblici con lo stesso gerente, a patto però che il gestore – o il datore di lavoro – sia lo stesso. «In questo modo si concede maggiore libertà alle attività», ha sottolineato l’avvocata. Verrà inoltre reintrodotta la figura del gestore. «L’autorizzazione, contrariamente a quanto prevede oggi la legge, verrà concessa al gestore e non al gerente. Questo perché si è visto che il gerente non ha alcuna possibilità di decidere sulle scelte economiche o strategiche». In effetti è stato riscontrato come spesso e volentieri il gerente autorizzato sia un semplice dipendente, subordinato alle volontà del datore di lavoro. Tuttavia, in caso di violazioni, ad essere punito è unicamente il gerente stesso. Una situazione che crea parecchia frustrazione. L’idea è quindi di responsabilizzare in maniera separata le due figure. «Il gerente dovrà comunque garantire l’effettiva gestione dell’esercizio pubblico, e sarà responsabile del rispetto dell’ordine e della quiete pubblici nello spazio di pertinenza ». Altra novità legata ai gerenti è l’alleggerimento del percorso formativo per l’ottenimento del certificato.
La flessibilità
Ma sul piatto ci sono altre modifiche, che vanno oltre la figura del gerente. Ad esempio, è stata proposta una ridefinizione della capacità ricettiva. L’obiettivo, anche in questo caso, è una maggiore flessibilità. Gli esercizi pubblici avranno la possibilità di trasferire la capacità ricettiva dall’interno all’esterno (e viceversa)
a seconda delle esigenze e delle condizioni meteorologiche. La capacità ricettiva verrà inoltre definita in termini di avventori e non più di posti disponibili. «Se la capacità di un esercizio pubblico stabilita dal Laboratorio cantonale è di 100 avventori, e il Municipio aveva stabilito un massimo per l’esterno e l’interno, l’esercente avrà libertà di scelta. In caso di bel tempo, potrebbe ad esempio prevedere più posti fuori».
Il marchio «Grotto» è salvo
La proposta di modifica contempla anche una maggiore flessibilità negli orari. Innanzitutto verrà tolto l’obbligo di apertura minima settimanale (attualmente 8 ore al giorno per 5 giorni la settimana). Secondariamente verrà uniformata la fascia oraria d’apertura. Per gli esercizi pubblici dalle 5 del mattino alle 2 di notte, per i locali notturni dalle 17 alle 6. Concessa inoltre maggiore libertà nell’anticipo o nel posticipo di chiusura. «Se alle 22 di un sabato sera non ci sono avventori, l’esercente può chiudere prima avvisando Polizia o Municipio », ha spiegato Rüegsegger. Prevista altresì la semplificazione dei tipi di esercizi pubblici e più libertà nella denominazione. Preservato invece il nome «Grotto»: l’accento verrà posto sul tipo di offerta, che dovrà essere evidentemente tipicamente ticinese. Per fregiarsi della denominazione, oltre alla struttura, bisognerà proporre piatti della tradizione in carta. In questo modo si potranno prevenire gli abusi sul nome.
Alcol, chi sgarra paga
Ma c’è un’ultima novità che non mancherà di far discutere: il previsto abbassamento a 16 anni per l’accesso alle discoteche, come già accade in altri Cantoni. Un punto delicato della consultazione e che, come ha ammesso lo stesso Gobbi, già all’interno del gruppo di lavoro ha prodotto divisioni. «Non sarà un obbligo, ma una facoltà del singolo esercente», ha chiarito l’avvocata. «L’abbassamento non toccherà i Night Club o i locali erotici». L’idea alla base è offrire ai giovani degli spazi controllati in cui divertirsi. «Le discoteche sono cambiate, vengono proposti anche concerti dal vivo». Dovranno essere prese tutte le misure necessarie per garantire il rispetto del divieto di vendita di alcolici ai minorenni. In generale, il progetto prevede poi un inasprimento delle norme relative alla lotta contro l’abuso di alcol fra i minorenni. In caso di ripetute violazioni, potrà essere ordinato all’esercente il divieto (temporaneo o definitivo) di vendita di queste bevande.
Articolo pubblicato nell’edizione di venerdì 3 febbraio 2023 del Corriere del Ticino
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Il progetto del Cantone: in discoteca già a 16 anni
Questo uno dei punti più controversi della revisione totale della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear)
Nel Ticino del futuro i 16enni potranno probabilmente entrare nei locali notturni. È quanto annunciato oggi durante la conferenza stampa sull’avvio della procedura di consultazione sulla revisione totale della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear). Per Norman Gobbi, Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle istituzioni: «Ci sarebbero ancora dei punti da chiarire». Spicca il fatto che all’interno del gruppo di lavoro «ci sono opinioni contrastanti». Alcuni temono che permettere ai minorenni di entrare all’interno dei locali notturni «possa indurli a consumare alcool». Tuttavia, ha sottolineato Gobbi, «in altri cantoni la pratica è già stata attuata da tempo».
La modifica implicherebbe anche un inasprimento della normativa sulla lotta all’abuso di alcool. In caso di ripetuta violazione, l’autorità competente avrà la possibilità di ritirare temporaneamente o in maniera definitiva il permesso di vendita di alcolici. Inoltre, ai minorenni non verrà concesso l’accesso ai locali erotici.
Una gerenza 2.0
Fra le proposte di oggi ci sono anche diverse semplificazioni e sgravi per quanto riguarda la figura del gerente, ritenuta da molti per certi versi un po’ obsoleta e problematica in uno scenario fortemente dinamico e competitivo come quello dei locali.
Stando alle modifiche al vaglio, la presenza fisica obbligatoria del gerente nel locale verrà abolita e – in determinate circostanze – verrà concessa la possibilità di effettuare la gerenza in più di un esercizio pubblico. Infine, il percorso formativo per ottenere la patente di gerenza verrà ridotta «sia a livello economico sia a livello di durata».
Orari di apertura e posti a sedere
Gli esercenti avranno la possibilità di scegliere, nella fascia oraria prevista dalla legge, l’orario di apertura e di chiusura del locale, senza più essere vincolati dall’obbligo di rimanere aperti per un minimo di otto ore al giorno, cinque giorni alla settimana.
Verrà inoltre concesso più margine di manovra nell’assegnazione dei posti a sedere in funzione delle necessità dell’esercente e delle condizioni meteorologiche.
Da www.tio.ch
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IN DISCOTECA A 16 ANNI E PIÙ FLESSIBILITÀ PER RISTORANTI E ALBERGHI
Il Cantone ha posto in consultazione la revisione della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione, che prevede numerosi correttivi. Norman Gobbi: “La società è mutata e anche noi dobbiamo adeguare le leggi”.
Possibilità della gerenza multipla, più flessibilità negli orari di apertura e nella gestione dei posti interni ed esterni, abbassamento dell’età per entrare nelle discoteche. Sono alcune delle novità della revisione totale della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (LEAR), presentata oggi a Bellinzona. “L’attuale legge risale al 2011 e negli ultimi 12 anni sono successe varie cose. La società evolve e anche noi dobbiamo adeguare le leggi”, ha sottolineato Norman Gobbi in apertura della conferenza stampa. “I correttivi sono espressioni di questa evoluzione, ma anche figli dell’esperienza vissuta durante la pandemia. Le necessità del mondo della ristorazione sono mutate e cozzano con l’attuale assetto normativo”, ha aggiunto il consigliere di Stato, specificando che la legge verrà ora posta in consultazione fino al 17 febbraio 2023. Ecco le principali novità.
ABOLIZIONE DELL’OBBLIGO DI PRESENZA FISICA DEL GERENTE
Con la nuova legge decade il vincolo posto dalla vigente legislazione, che allo stato attuale prevede lo svolgimento dell’attività di gerente a tempo pieno, inteso come obbligo di presenza fisica presso l’esercizio per 8 ore al giorno 5 giorni alla settimana. “Visto che spesso il gerente di un esercizio ha molteplici responsabilità e obblighi e che l’imposizione legale di presenza fisica minima non ha risolto il problema delle gerenze fittizie, s’intende porre l’accento su una maggiore auto-responsabilizzazione del gerente”, si legge nella nota diramata dal Dipartimento delle istituzioni. Il gerente avrà ciononostante tutto l’interesse ad esercitare un certo controllo poiché il regime di responsabilità varrà anche in caso di sua assenza.
GERENZA MULTIPLA
Ci sarà la possibilità, a determinate condizioni, di effettuare la gerenza in più di un esercizio pubblico: attualmente, salvo determinate e restrittive casistiche, un gerente deve effettuare la propria attività presso un unico esercizio pubblico. S’intende ora attenuare questa impostazione, concedendo la possibilità di assumere la gerenza fino a un massimo di tre esercizi, a condizione che il gestore titolare delle autorizzazioni sia il medesimo.
REINTRODUZIONE DI UNA SECONDA FIGURA RESPONSABILE
A seguito delle criticità emerse dall’avere un unico soggetto giuridicamente responsabile per l’andamento di un esercizio, si è proposto di affiancare al gerente una nuova figura: il gestore (o datore di lavoro). Entrambi i soggetti dovranno garantire il rispetto della legge, ma ognuno con delle responsabilità ben precise. Dato il frequente cambio di gerenti nell’ambito della ristorazione, e il conseguente onere burocratico, l’autorizzazione verrà ora rilasciata al gestore.
ALLEGGERIMENTO DEL PERCORSO FORMATIVO DEL GERENTE
Il corrente percorso formativo richiede un certo impegno da parte dei candidati, sia a livello economico sia a livello di durata. Si è quindi ritenuto opportuno proporre un alleggerimento della formazione, ritornando al modello del ‘certificato di capacità’ e semplificando a tre materie le conoscenze di base necessarie per superare l’esame cantonale: ‘igiene’, ‘legislazione’ e ‘servizio e conoscenze professionali’.
RIDEFINIZIONE DEL CONCETTO DI CAPACITÀ RICETTIVA
L’attuale regime prevede una rigida e precisa suddivisione tra capacità interna e capacità esterna di un esercizio pubblico. Questa viene inoltre conteggiata in termini di posti disponibili. Con le prospettate modifiche, entro determinati limiti, gli esercenti usufruiranno di una maggiore flessibilità nella scelta dall’assegnazione dei posti a seconda delle proprie esigenze e delle condizioni metereologiche. La capacità ricettiva verrà inoltre definita in termini di avventori e non più di posti disponibili, puntando così su una maggiore responsabilizzazione degli esercenti.
ABBASSAMENTO DELL’ETÀ PER L’ACCESSO AI LOCALI NOTTURNI
I locali notturni quali le discoteche potranno d’ora in avanti, a propria discrezione, consentire l’accesso già a partire dai 16 anni. La misura è già in vigore in diversi cantoni e si pone quale obiettivo di offrire ai giovani di una determinata fascia di età un ambiente e degli spazi controllati e con regole ben precise. “I mutamenti sociali hanno trasformato il concetto di discoteca, che negli anni l’hanno resa un locale dove proporre anche concerti o far esibire professionisti dello spettacolo”, scrive il DI. Nei locali che offrono intrattenimento erotico (night club e locali erotici) continuerà invece a vigere il divieto d’accesso ai minorenni. Pemane inoltre il divieto di vendita di bevande alcoliche (distillate e fermentate) per i minori di 18 anni. L’abbassamento dell’età per l’accesso ai locali notturni “rappresenta un fattore critico”, precisa il DI, che con la consultazione vuole chiarire le posizioni dei vari portatori di interesse.
INASPRIMENTO DELLE NORME RELATIVE ALLA LOTTA CONTRO L’ABUSO DI SOSTANZE ALCOLICHE
È stata anche introdotta una misura volta a combattere l’abuso di bevande alcoliche. Viene infatti prevista la possibilità per l’autorità cantonale competente di ordinare il divieto di vendita, temporaneo o addirittura definitivo, di bevande alcoliche qualora un determinato esercizio pubblico violi ripetutamente le norme riguardanti questo genere di bevande previste dalla Lear.
MAGGIORE FLESSIBILITÀ A LIVELLO DI ORARI DI APERTURA E CHIUSURA
Si è deciso di concedere maggiore libertà agli operatori del settore per quanto riguarda gli orari di apertura e di chiusura. In concreto ogni esercizio pubblico, entro la fascia oraria prevista dalla legge, potrà liberamente scegliere l’orario di apertura e di chiusura, senza più essere vincolato dall’obbligo di rimanere aperto per un minimo di otto ore al giorno, cinque giorni alla settimana.
SEMPLIFICAZIONE DEI TIPI DI ESERCIZI PUBBLICI E MAGGIOR FLESSIBILITÀ NELLA DENOMINAZIONE
È stata compiuta una riorganizzazione delle categorie di autorizzazioni e una semplificazione dei tipi di esercizi: “Questo apporterà maggiore chiarezza nell’applicazione della legge e consentirà agli esercenti di godere di maggiore libertà nella scelta della denominazione del tipo di esercizio”.
RIDEFINIZIONE DELLE STRUTTURE NON ASSOGGETTATE ALLA LEGISLAZIONE IN AMBITO DI ESERCIZI PUBBLICI
È stata rivista infine la lista delle strutture che non soggiacciono alla Lear e che pertanto non necessitano di un’autorizzazione. In particolare, si è voluto semplificare in maniera pragmatica il regime di assoggettamento alla Lear per le strutture che offrono alloggio. D’ora in avanti, indipendentemente dal tipo di struttura, le persone che offrono alloggio a pagamento fino a un massimo di 6 persone rientreranno nelle eccezioni al campo d’applicazione. Dovranno invece conformarsi con le prescrizioni della Lear coloro che potranno ospitare 7 o più persone.
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Ristorazione e alberghi: verso le nuove norme
Al via in Ticino la consultazione su una revisione totale della Lear: previsti un alleggerimento del percorso formativo degli esercenti e l’accesso alle discoteche dai 16 anni
Il Governo ticinese ha approvato l’inizio della procedura di consultazione nell’ottica di una revisione completa della legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear) e del relativo regolamento. Le principali modifiche, come reso noto oggi, giovedì, si articolano in una decina di punti.
Il primo concerne la soppressione dell’obbligo di presenza fisica del gerente. Decade in sostanza l’attuale vincolo, che prevede lo svolgimento dell’attività di gerente a tempo pieno, ossia come obbligo di presenza nell’esercizio per 8 ore al giorno 5 giorni alla settimana.
Viene quindi introdotta la possibilità di effettuare la gerenza in più di un esercizio pubblico. Ciò fino ad un massimo di 3 esercizi, a condizione però che il gestore titolare delle autorizzazioni sia lo stesso.
Si propone poi di affiancare al gerente una seconda figura responsabile per quanto attiene al rispetto della legge e del regolarmento. Entrambi saranno chiamati a garantire il rispetto della normativa, ma ciascuno con responsabilità ben precise.
La revisione prevede inoltre un alleggerimento del percorso formativo del gerente. In questo senso si ritornerebbe al modello del “certificato di capacità”, semplificando poi a 3 materie (igiene, legislazione, servizio e conoscenze professionali) le conoscenze di base indispensabili per superare l’esame cantonale.
Il concetto di capacità ricettiva viene quindi ridefinito in termini di avventori e non più di posti disponibili. Ciò conferirà all’esercente una maggiore flessibilità nella scelta dell’assegnazione dei posti a dipendenza delle proprie necessità e delle condizioni del tempo.
Prevista anche la possibilità per i locali notturni, come le discoteche, di permettere a propria discrezione l’accesso già a partire dai 16 anni. Per i minori permarrà qui il divieto di vendita di bevande alcoliche.
Sempre in materia di alcolici, la revisione prevede un inasprimento delle norme che concernono la lotta contro l’abuso. E in caso di ripetute violazioni l’autorità competente potrebbe disporre un divieto di vendita temporaneo o addirittura definitivo.
Si concede quindi più libertà agli operatori del ramo per quanto concerne gli orari di apertura e di chiusura. Ogni esercizio pubblico, entro la fascia oraria prevista dalla legge, potrà quindi liberamente scegliere senza più un vincolo di apertura per un minimo di 8 ore al giorno, 5 giorni per settimana.
Introdotte poi anche una riorganizzazione delle categorie di autorizzazioni e una semplificazione dei tipi di esercizi. Ciò apporterà maggiore chiarezza nell’applicazione della legge.
Infine viene rivisto l’elenco delle strutture non assoggettate alla Lear e che, quindi, non necessitano di autorizzazioni. D’ora in avanti, e prescindendo dal tipo di struttura, le persone che offrono alloggio a pagamento fino ad un massimo di 6 persone rientreranno nelle eccezioni al campo d’applicazione della legge.
Da wwww.rsi.ch/news
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Ecco la nuova legge per alberghi e ristorazione
https://www.rsi.ch/play/tv/redirect/detail/15989680
Servizio all’interno dell’edizione di giovedì 2 febbraio 2023 de Il Quotidiano