Domenica 9 giugno le e i ticinesi decideranno, tra le altre cose, una riforma fiscale che mira a mantenere l’attuale pressione fiscale per i cittadini, senza dunque aumentare le imposte, ed evitare di perdere contribuenti ticinesi in fuga verso altri Cantoni fiscalmente più attrattivi. Una riforma equilibrata e mirata, come occorre sempre fare quando si vanno a toccare le leve fiscali.
Una scelta a favore dei cittadini, che non avrà impatto su Comuni e Città. Oltre 40 sindaci, dal mio sindaco di domicilio Oscar Wolfisberg al sindaco della principale città del Ticino Michele Foletti, sostengono questa riforma, a dimostrazione che di danni sui Comuni non ce ne saranno. Le voci critiche di oggi, in provenienza da alcuni (pochi) rappresentanti comunali, mi ricordano le immotivate grida d’allarme di fine anni Novanta, quando ci furono importanti riforme fiscali a firma della Lega dei Ticinesi e di Marina Masoni. Negli anni seguenti queste riforme i Comuni ticinesi non sono falliti, anzi: oggi molti Comuni nei conti consuntivi scrivono cifre nere regolarmente. Per questi brevi argomenti, invito a sostenere questa riforma fiscale che – detto tra parentesi – persegue pure il motto di cui la Lega dei Ticinesi si è fatta promotrice: «Non lasciare indietro nessuno, senza perdere nessuno». Per un Ticino più forte e unito.
Opinione pubblicata nell’edizione di sabato 1 giugno 2024 del Corriere del Ticino