Norman Gobbi indica i passi da intraprendere per un’espulsione fattiva di richiedenti l’asilo criminali
La questione della gestione dei richiedenti asilo coinvolti in attività criminali è diventata una priorità nell’agenda politica svizzera, come conferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi: “la Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia, ha indicato chiaramente come le attuali basi giuridiche presentino significative lacune, impedendo in molti casi la detenzione di richiedenti asilo criminali e persone senza diritto di permanenza in Svizzera in vista della loro espulsione”.
Le autorità cantonali e comunali stanno conseguentemente esercitando una crescente pressione sul Consigliere federale Beat Jans per risolvere questa problematica, evidenziando come l’impossibilità di trattenere efficacemente questi soggetti crei serie difficoltà per la gestione della sicurezza pubblica a livello locale. “La situazione attuale non solo compromette la fiducia dei cittadini nel sistema d’asilo, ma pone anche le autorità cantonali e comunali in una posizione particolarmente complessa e difficile”, continua Gobbi.
Per affrontare questa sfida, la Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia ha avanzato la proposta di incaricare immediatamente il gruppo di lavoro Sicurezza, operante nell’ambito del progetto «Strategia globale sull’asilo», di procedere a un esame giuridico approfondito e di elaborare diverse possibili soluzioni. “L’obiettivo è quello di creare celermente nuove basi giuridiche che permettano una semplificazione delle procedure di detenzione per questi casi specifici”, precisa Gobbi.
Le autorità auspicano che i primi risultati di questo lavoro possano essere presentati prima della pausa estiva, sottolineando l’urgenza della questione. Per Gobbi “questa iniziativa rappresenterebbe un passo importante verso una gestione più efficiente e sicura del fenomeno migratorio in Svizzera, cercando di bilanciare le esigenze di sicurezza pubblica collettiva con il rispetto dei diritti fondamentali”.
I Cantoni e i Comuni, che si trovano in prima linea nella gestione quotidiana di queste problematiche, attendono con particolare interesse gli sviluppi di questa proposta, considerandola essenziale per disporre finalmente degli strumenti giuridici adeguati a gestire situazioni che attualmente risultano di difficile soluzione, causa un sistema troppo buonista a livello federale.
Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 13 aprile 2025 de Il Mattino della domenica