Da LaRegione Ticino, di Andrea Manna l Gobbi: alla Sezione reati economico-finanziari della Polcantonale saranno assegnati altri tre analisti
Si profila un nuovo potenziamento della Ref, la sezione della Polizia cantonale che in stretta collaborazione con la magistratura inquirente indaga sui reati economico-finanziari. «Come Dipartimento e come governo abbiamo accolto la richiesta del procuratore generale di un adeguamento del numero di specialisti chiamati a cooperare con il Ministero pubblico nelle inchieste sugli illeciti di natura finanziaria: abbiamo così deciso di attribuire alla Ref tre analisti», dice alla ‘Regione’ il ministro di Giustizia e polizia Norman Gobbi . I tre, aggiunge il capo del Dipartimento istituzioni, «verranno reclutati all’esterno del Corpo di polizia e dovrebbero essere assunti, questa perlomeno è la mia intenzione, nel corso dell’anno. La durata del loro mandato sarà definita nella risoluzione che il Consiglio di Stato sta formalizzando, tenendo conto anche dei parametri fissati nell’annunciata manovra di risparmio da 180 milioni».
Temporanei o meno, rinforzi comunque in arrivo per la Sezione reati economico-finanziari guidata dal commissario Fabio Tasso. Sezione che lo scorso anno è stata confrontata con un incremento del “24 per cento” del numero di inchieste “rispetto alla media degli incarti trattati dal 2010 al 2014”, si legge nel rapporto, pubblicato l’altro ieri dalla Cantonale, riguardante i risultati del lavoro svolto dalla Ref nel 2015. In ballo soprattutto “grosse inchieste”. Che implicano l’esame “di una notevole mole di documenti e informazioni”, si puntualizza nel rendiconto. «I tre analisti – riprende Gobbi – dovranno coadiuvare gli investigatori della Ref e i magistrati del Ministero pubblico nel vagliare la documentazione acquisita nel corso delle indagini e quindi nella ricostruzione – estremamente importante per l’esito dei procedimenti penali – dei flussi contabili».
Le inchieste in Ticino «su reati finanziari e fallimentari sono in crescita», sottolinea, da noi interpellato, il pg John Noseda . Ed è ciò che il procuratore generale ha scritto in gennaio al governo nel trasmettergli il bilancio dell’attività 2015 del Ministero pubblico. “Si conferma l’evoluzione, già segnalata nei rendiconti relativi agli anni 2013 e 2014, nel settore dei reati finanziari con un costante aumento dei procedimenti penali aventi per oggetto reati fallimentari, abusi societari, malversazioni nel settore bancario o fiduciario e riciclaggio nonché nel settore dell’edilizia e in altri ambiti di lavoro con impiego di persone prive di permesso, con sfruttamento della manodopera e con evasione o frode degli oneri sociali e fiscali”. Dal profilo quantitativo, prosegue il pg, “questa tendenza è confermata dall’incremento delle decisioni emanate nel settore finanziario (da 541 a 786) e soprattutto degli atti e dei decreti d’accusa (da 240 a 378). Il maggior onere derivante dai procedimenti di carattere finanziario è peraltro confermato dall’importante incremento del numero dei casi che richiedono inchieste laboriose da parte di specialisti dell’Efin (l’Equipe finanziaria del Ministero pubblico) e della Ref, anch’essi purtroppo confrontati con un sovraccarico di lavoro per carenza di effettivi”.
Nel 2015 alla Ref, ricorda Gobbi, «erano già stati attribuiti due specialisti con una solida esperienza in ambito bancario, prossimamente a questa sezione della Polizia cantonale saranno assegnati altri tre analisti, dopo aver valutato anche i profili che ci perverranno dagli uffici di collocamento». Il contrasto alla criminalità economica, rileva il direttore del Dipartimento istituzioni, passa però anche dalla cooperazione tra settori dell’Amministrazione. «La maggior collaborazione, voluta dal Dipartimento, tra uffici esecuzione e fallimenti, uffici dei registri, Procura e polizia sta dando – sostiene il consigliere di Stato – i suoi frutti».