Dal Giornale del Popolo | «Neanche noi siamo esenti dalla minaccia terroristica» – Il responsabile del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi
Sull’inchiesta abbiamo sentito il parere del responsabile del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
Consigliere di Stato un’indagine di queste dimensioni con più di 100 agenti coinvolti, e relativa al terrorismo, è una prima nel nostro Cantone?
Sì, in effetti è la prima volta che siamo confrontati con un’operazione di tale portata in Ticino. Il tutto è partito a seguito di analisi e verifiche effettuate dall’intelligence della Polizia cantonale la quale verificate le ipotesi di reato ha passato il dossier nelle mani del Ministero pubblico della Confederazione, perché di sua competenza. E questo dimostra come sia stata una scelta strategica vincente, quella di aver creato questa cellula di intelligence. In questo modo monitoriamo i nuovi fenomeni legati al terrorismo che si possono presentare anche sul territorio ticinese. Inoltre questo caso conferma quanto abbiamo sempre detto e cioè che il Ticino e la Svizzera non sono obiettivi di attacchi, ma non sono nemmeno esenti dalla minaccia terroristica.
È stato anche perquisito un luogo di culto. Come giudica questo fatto?
Come ho detto a più riprese non tutti i luoghi di culto sono luoghi di radicalizzazione, ma è vero che i luoghi di culto vengono frequentati anche da personaggi radicalizzati e dai radicalizzatori. Ed è quindi importante avere un dialogo aperto e trasparente tra chi gestisce i luoghi di culto e le autorità, al fine di creare quel rapporto di fiducia necessario per evitare qualsivoglia pregiudizio. Ed è altresì fondamentale una maggiore vigilanza da parte delle comunità religiose. Del resto è anche nel loro interesse farlo.
Dopo questo caso i cittadini devono iniziare a temere l’incombere di atti terroristici anche in Ticino?
Non credo. Ma tutto ciò dimostra come le autorità siano attente a mantenere alta l’allerta. Un’attitudine confermata martedì sera all’USI dal procuratore generale Michael Lauber. Non bisogna mai abbassare la guardia sulle minacce che arrivano dalle organizzazioni criminali, ma creare antenne e anticorpi. A maggior ragione in questo periodo di feste di carnevale, in cui la sicurezza è garantita. Inoltre, il nostro essere sull’asse migratorio Nord-Sud ci espone in modo più evidente rispetto ad altri Cantoni a questo fenomeno legato al reclutamento da parte dell’ISIS.
(Articolo di Nicola Mazzi)