Articolo apparso nell’edizione di venerdì 26 gennaio 2018 del Corriere del Ticino
Sono state 10.830, con tendenza al calo, le persone che dal 1. settembre 2016 al 31 dicembre 2017 hanno pernottato al centro temporaneo per migranti in procedura di riammissione semplificata con sede a Rancate. I dati sono stati resi noti ieri dal Dipartimento delle istituzioni; la nota diffusa conferma inoltre l’approvazione da parte del Consiglio di Stato del Rapporto informativo 2017 sulla gestione del centro.
Il Dipartimento è però già attivo nel valutare opzioni alternative a questa struttura: «Il centro è nato per essere provvisorio, – ci ha detto il capo Dipartimento Norman Gobbi – è un capannone industriale adattato in modo da svolgere al meglio il proprio compito». È naturale quindi che vengano considerate opzioni papabili per continuare a fornire il servizio, ha spiegato Gobbi. Il Cantone ha messo a disposizione degli ospiti di Rancate spazi consoni anche ai migranti bisognosi di attenzioni particolari. L’adeguatezza della struttura è stata riconosciuta anche dalla Commissione nazionale per la tortura che ha espresso una valutazione positiva, si ricorda nella nota del Cantone. Il Dipartimento, come detto, sta quindi ancora valutando dove spostare il servizio offerto attualmente dalla struttura. Ancora non si sa se i migranti accolti a Rancate verranno in futuro ospitati in un centro a Balerna: «È un opzione tuttora in esame», ha precisato Gobbi, per poi aggiungere che la lettera mandata dai Comuni della zona in opposizione alla costruzione di questa struttura è stata presa in considerazione. «Sarà la Confederazione a valutare in ultima istanza e, in base alla soluzione trovata, si conosceranno anche le tempistiche della chiusura di Rancate», ha concluso il ministro.