Bassa Leventina: un centinaio di cittadini ha sottoscritto un appello favorevole all’aggregazione fra Bodio, Giornico, Personico e Pollegio che è sostenuto da sei personalità note in valle e non solo
Sono stati mobilitati dei «pezzi da 90» della politica e dell’imprenditoria ticinese per sostenere il progetto di aggregazione in bassa Leventina in votazione consultiva il prossimo 13 febbraio. A promuovere le ragioni del sì alla nascita di Sassi Grossi – come si legge nel volantino trasmesso alla redazione – è un «gruppo di persone attive nelle comunità, nelle istituzioni e nelle associazioni» nei Comuni di Bodio, Giornico, Personico e Pollegio. Secondo loro il matrimonio allargato consentirà di creare un ente locale forte, di diventare un partner affidabile e con più peso specifico, di realizzare i progetti in cantiere, di rafforzare l’istituto scolastico diffuso nei quartieri, di supportare le attività associative e di difendere e migliorare il servizio pubblico di prossimità.
«Migliorerà la qualità di vita»
L’appello è appoggiato, come detto, da sei personalità della valle ma non solo. Il primo è il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, secondo il quale il progetto migliorerà «la qualità di vita residenziale di tutti gli abitanti, rafforzando la porta d’entrata della Leventina. Un’aggregazione che unisce le migliori forze e che guarda lontana, per una prospettiva economica e sociale migliore, in cui ogni cittadino e ogni comunità vengono valorizzati nel loro ruolo e identità». Secondo il presidente dell’Hockey club Ambrì-Piotta Filippo Lombardi «l’unione fa la forza e l’esperienza lo dimostra». Anche grazie a Sassi Grossi, osserva il municipale di Lugano, la valle saprà «farsi valere in Ticino e fuori (…). Guardiamo avanti, con coraggio e lungimiranza». Chi la fusione l’ha già condotta in porto è l’ex sindaco di Faido Roland David, il quale suggerisce alla popolazione dei quattro paesi di non lasciarsi «sfuggire questa opportunità».
Parola all’imprenditore
Il CEO della Tensol Rail di Giornico (leader nazionale nel settore delle ferrovie a cremagliera) Roberto Ballina afferma che «se non prendiamo il treno che passa restando fermi mentre tutti attorno si muovono, vuol dire che non si è capito il problema». Dal canto suo l’economista e docente Amalia Mirante lancia un messaggio chiaro: «Uniti si cresce. L’aggregazione non cancella la storia, ma aiuta ad affrontare meglio il futuro». Infine l’ex granconsigliere e già municipale di Quinto Franco Celio che in passato non ha mai nascosto di avere riserve sulla politica aggregativa portata avanti dal Cantone: «In questo caso credo che la fusione in Bassa Leventina serva a ‘rilanciare’ la nostra valle».
Sindaci e non solo
L’appello è firmato da un centinaio di persone, fra i quali i sindaci di Bodio (Stefano Imelli), Giornico (Rosolino Bellotti) e di Personico (Emilio Cristina). Manca, ma non è affatto una sorpresa, il timoniere di Pollegio Igor Righini, non favorevole a questa aggregazione, come più volte ribadito negli ultimi mesi. Una curiosità, per concludere: l’ex presidente cantonale del Partito socialista avrà di sicuro visto far capolino fra i sostenitori del matrimonio in bassa valle Amalia Mirante, già candidata al Consiglio di Stato proprio quando Righini era alla testa dei «compagni» ticinesi. A dividerli ora, passateci la battuta, c’è… la fusione al voto fra meno di un mese.
Da www.cdt.ch