Comunicato stampa
Dopo aver recentemente adottato nuove e importanti misure nell’ambito della responsabilità sociale delle imprese per il periodo 2021-2023, il Governo intende sostenere anche i Comuni nel migliorare ulteriormente le loro competenze in questo ambito. A questo proposito il Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) e il Dipartimento delle istituzioni (DI) hanno elaborato un apposito sondaggio attraverso il quale stabilire il livello di sensibilità dei Comuni attorno al tema.
La pandemia ha offerto l’occasione di rafforzare alcune dinamiche in atto, tra cui quella dello sviluppo sostenibile e della responsabilità sociale delle imprese, che il Consiglio di Stato aveva inserito nel Programma di legislatura 2019-2023. Questi stessi temi sono inoltre parte integrante dell’attuale strategia di sviluppo economico del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) che, nella scorsa legislatura, ha promosso diverse misure per incentivare la responsabilità sociale delle imprese, anche in collaborazione con la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) e le associazioni economiche quali la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (CC-TI), l’Associazione industrie ticinesi (AITI) e l’Associazione Bancaria Ticinese (ABT).
A ciò si aggiunge ora il fatto che, recentemente, il Consiglio di Stato ha deciso di mettere a disposizione, per il periodo 2021-2023, 450’000 franchi per adottare ulteriori misure nell’ambito della responsabilità sociale delle imprese. In particolare sono previste l’introduzione di un sostegno diretto alle aziende che investono nella formazione di un proprio responsabile CSR, l’organizzazione di attività ed eventi volti a favorire l’ulteriore sviluppo di una cultura comune sulla responsabilità sociale delle imprese, la promozione della formazione in merito al criterio di aggiudicazione CSR nell’ambito delle procedure di commesse pubbliche e la continuazione della collaborazione con il Centro di competenze management e imprenditorialità, settore CSR e rendicontazione sostenibile della SUPSI. SUPSI che contribuisce a svolgere degli studi di approfondimento sul tema e a misurare i progressi, mappare le buone pratiche e fornire un supporto per le attività di formazione e sensibilizzazione.
Su questa linea, i Comuni sono a loro volta chiamati ad attivarsi, in maniera coordinata con Cantone e Confederazione, facendosi promotori di comportamenti socialmente responsabili. Ciò significa in primo luogo riconoscere il proprio ruolo e la propria missione all’interno del nostro sistema istituzionale, differenziandolo da quello degli altri due livelli di governo. Il periodo di pandemia ha evidenziato l’importanza assunta dagli enti locali nel determinare la qualità di vita residenziale dei cittadini e delle imprese che vi hanno domicilio. Ciò avviene in modo particolare sviluppando politiche proprie in ambiti quali l’impegno civico, la qualità dell’ambiente, l’infrastruttura e i servizi, la cultura e il tempo libero e la situazione abitativa (in riferimento alle dimensioni della qualità di vita definite dall’OCSE). Essere un Comune socialmente responsabile significa promuovere politiche locali sostenibili, ossia attente al benessere economico, sociale e ambientale dell’intera collettività. Alle dimensioni più squisitamente istituzionali si aggiungono quelle operative, che vedono il Comune confrontarsi con le imprese in quanto esso stesso erogatore di beni e servizi.
Affinché i Comuni siano incentivati ad assumere comportamenti esemplari e diventino parte attiva sul tema, occorre però che, come per le imprese, abbiano a disposizione degli indicatori comuni e significativi, che permettano ai Comuni stessi di misurare il loro posizionamento rispetto ad altre realtà.
In quest’ottica, il DFE e la Sezione degli enti locali del Dipartimento delle istituzioni (DI) hanno avviato il progetto “Comune socialmente responsabile”. In collaborazione con la SUPSI, è stato in particolare elaborato un sondaggio che nelle prossime settimane verrà indirizzato ai Comuni. Grazie a quest’ultimo e al successivo rilevamento di una serie di indicatori, nel corso dell’autunno sarà possibile stabilire il livello di sensibilità dei Comuni sul tema, il loro posizionamento rispetto ad alcuni indicatori trasversali, così come lo stato di avanzamento delle buone pratiche. Durante il progetto verrà inoltre avviato un gruppo di lavoro che avrà il compito di precisare strumenti e procedure necessarie a un cambiamento di impostazione politico-amministrativa, la cui dimensione culturale è rilevante, ragion per cui sono previsti momenti di formazione e di dibattito sugli aspetti più significativi.
Alla conferenza stampa odierna hanno partecipato anche i Sindaci di Mendrisio e di Stabio, Samuele Cavadini e Simone Castelletti, che hanno portato l’esperienza in materia dei rispettivi comuni, sia in relazione a quanto fatto in passato, sia in relazione ai progetti e orientamenti futuri.